Maria Giovanna Maglie per Dagospia
trump schwarzenegger
“Spero che tutti i sostenitori e tutti coloro che vogliono fare l'AMERICA GRANDE di nuovo saranno a Washington il 20 gennaio. Sarà un GRANDE SPETTACOLO”’ E salutame al Volo. Un uomo e i suoi tweet, anzi un presidente eletto e ormai anche ratificato, alla vigilia dell'insediamento, e i suoi tweet. Più gli avversari e alleati, in America e nel resto del mondo, gli dicono che è inappropriato l'uso del tweet per uno statista, più lui li usa, e ieri il Wall Street Journal ne ha contati sei in poco più di un'ora.
Uno per la strage in Florida, due per prendere in giro Arnold Schwarzenegger, due per respingere le accuse dei democratici e della CIA sull'hackeraggio russo o meglio sull’ l'influenza degli hacker nelle elezioni americane, altri due per spiegare come cambieranno le relazioni con la Russia appena lui sarà insediato.
donald trump a the celebrity apprentice
Leggete i tweet di @realDonaldTrump e capirete che tutto è cambiato e non soltanto nella forma, perché il tweet e il post di Facebook ma anche i piccoli video su Instagram non solo sono stati il sale di una campagna elettorale completamente diversa ma anche oggi trasformano il linguaggio ingessato e la comunicazione stratificata della gerarchia politica in rapporto diretto con il cittadino.
Populismo, post politica, vuota retorica? Come vi pare, ma quello che pensa dopo l'incontro con i servizi segreti il presidente degli Stati Uniti, apri Twitter e lo leggi senza mediazioni, interpretazioni, manipolazioni, censure. Se tenteranno di fregarlo, se proveranno a giocare la carta dell l'impeachment, ce lo dira’ con un tweet.
I media hanno tutte le regioni per tremare. Sui giornali italiani, Corriere della Sera gagliardamente in testa, avete letto che i servizi segreti americani e il Senato imbarazzato della nuova maggioranza repubblicana, che nasconde alcune serpi pronti a mordere Trump come McCain, hanno le prove dello spionaggio russo durante la campagna elettorale appena finita, anche con l'utilizzo di hacker. Scandalo, scandalo!
John McCain
Ora, chiunque si informi sa che lo spionaggio fa parte della vita quotidiana delle nazioni, che anche gli Usa di Obama hanno sottoposto l'intera Europa a uno spionaggio aggressivo, che tutti spiano tutti. Naturalmente nell'era digitale si usano gli hacker. A quanto pare nel sistema del Comitato elettorale Democratico era facile entrare e questa e’ già una leggerezza colpevole, ma lo è ancora di più se un sistema rozzo di comunicazione contiene anche mail compromettenti, che dimostrano che il vertice di quel partito ha tramato per favorire Hillary Clinton e danneggiare il candidato alternativo Bernie Sanders.
john podesta hillary clinton
Oppure se il capo della campagna della Clinton, John Podesta, usava le mail per parlare male della sua candidata e della di lei famiglia o per insultare i cattolici americani. Lasciamo stare la storia delle email di Hillary Clinton, passate dall'indirizzo sicuro del Dipartimento di Stato all'indirizzo privato di lei, perché questo è un comportamento non solo leggero ma proprio criminale.
Assodato che sono degli scemi, in che modo Obama e il Partito Democratico si dicono certi che la diffusione di queste notizie abbia fatto pendere l'ago della bilancia a favore di Donald Trump, come voluto dalla Russia di Putin? Davvero l'elettore del Michigan del Wisconsin che per decenni ha votato Democratico, ha cambiato e ha votato per Trump perché da qualche parte ha letto o sentito che la presidente del Comitato democratico si faceva dare dai giornalisti amici le domande delle interviste in anticipo per preparare meglio Hillary Clinton?
DEBBIE WASSERMAN SCHULTZ
È quasi impossibile, le ragioni sono ben altre, ma se anche fosse, di chi è la colpa, dei russi o dei democratici? Perché mai gli elettori non avrebbero dovuto sapere che i loro politici di riferimento si comportano in modo così scorretto? Perché stupirsi se a Mosca hanno brindato per l'elezione di Donald Trump, visto che Barack Obama e Hillary Clinton erano riusciti a trasformarsi in grandi nemici?
Allora l’ endorsement commosso a Hillary di Gentiloni come lo valutiamo? Il viaggio di Renzi pochi giorni prima del voto in compagnia dei suoi cari e di una certa corte vip? La faccia corrucciata e le dichiarazioni tristi di Maria Elena boschi la notte delle elezioni dall'ambasciata americana?
RENZI BILL HILLARY CLINTON
Per tornare seri, quale interesse hanno oggi gli Stati Uniti d'America i suoi cittadini, a incarognire ulteriormente il rapporto con la Russia, a portarlo a un limite di non ritorno, come sta facendo Barack Obama, una parte del Partito Democratico, la CIA in lotta con il FBI, e qualche senatore repubblicano che proprio non ci vuole stare al nuovo sistema Trump?
Ovvero, detto esplicitamente dal 45esimo presidente quasi insediato con una serie di tweet: l'intelligence ha stabilito indiscutibilmente che non c'è alcuna prova che gli hacker abbiano influenzato il risultato delle elezioni. Le macchine per votare non sono state toccate. La grossolana negligenza da parte del Comitato nazionale democratico ha consentito agli hacker di intrufolarsi. Il Comitato repubblicano aveva una difesa forte. L'unica ragione per cui ci tocca parlare tanto dell'hackeraggio del Comitato nazionale democratico e’ perché hanno perso in modo così clamoroso che sono totalmente imbarazzati.
OBAMA MERKEL 1
Poi ci sarebbe il regolamento di conti semiserio con Arnold Schwarzenegger, gia’ attore pop, poi governatore della California e repubblicano, che durante la campagna elettorale si era messo di traverso nonostante fosse stato assunto come conduttore del programma di grande successo per molti anni condotto da Trump, The Apprentice, quello diventato noto anche in Italia con Flavio Briatore ma mai assurto al successo americano.
NSA MERKEL OBAMA VIGNETTA
Il presidente si fa maligno, non perdona: Wow, ecco i dati di Arnold Schwarzenegger ne esce distrutto rispetto alla macchina di ascolti di Donald Trump. Mica male per una MovieStar, ed era la prima stagione, io ne ho fatte 14. Peggio per lui, ha sostenuto Kasich e Hillary. Liquidato anche Schwarzi.
In serata arriva il tweet di buon senso anzi sono 3 tweet sulla incasinatissima vicenda con la Russia, e dice: Avere buone relazioni con la Russia e’ cosa buona non cattiva, solo gente stupida o dei pazzi pensano diversamente. Abbiamo abbastanza problemi in giro per il mondo senza crearcene un altro. Appena sarò presidente, la Russia ci rispetterà molto più di quanto non faccia oggi e tutti e due i paesi vorranno forse lavorare assieme per risolvere alcuni dei grandi e pressanti problemi e delle questioni che attanagliano il mondo. Che sventato, vero?
IL DISCORSO DI ADDIO DI MICHELLE OBAMA
Michelle Obama, un'altra che proprio non se ne vuole andare, saluta fra le lacrime e invita a non avere paura. Repubblica si commuove, ma gli americani di paura ne hanno accumulato abbastanza negli ultimi otto anni. Forse a lady Obama andrebbe ricordato che non c'è solo l'orto biologico, c'è la guerra in Siria, Libia, Yemen, Iraq, Afghanistan, il caos in Egitto, una dittatura in Turchia, il terrorismo nel mondo intero e negli Stati Uniti;
forse a chi parla con sussiego di eredità di Barack Obama si dovrebbe ricordare che mai l'economia americana dopo una crisi si era ripresa in modo così lento e asfittico, e che qualche tax and spend in meno avrebbe aiutato.
IL DISCORSO DI ADDIO DI MICHELLE OBAMA