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    AMERICA FATTA A MAGLIE – IN PIENO DELIRIO DI  BLACK LIVES MATTER E ANTIFA PRONTI A DISTRUGGERE TUTTO CI SAREMMO RISPARMIATI VOLENTIERI LA SERIE ‘CRACKA’ – UN SUPREMATISTA BIANCO VIENE TRASPORTATO INDIETRO NEL TEMPO, AGLI ALBORI DEGLI STATI UNITI, IN CUI GLI AFROAMERICANI DOMINANO SUI BIANCHI TENENDOLI IN SCHIAVITÙ – IL PROTAGONISTA, UN BIANCO NEONAZISTA, VIENE SOTTOPOSTO A UN TRATTAMENTO BRUTALE DA PARTE DEGLI SCHIAVISTI NERI. MA NON SOLO LUI, TUTTI I BIANCHI... – VIDEO


     
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    Maria Giovanna Maglie per Dagospia

     

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    Nel trailer un suprematista bianco viene trasportato indietro nel tempo, agli albori degli Stati Uniti, in cui gli afroamericani dominano sui bianchi tenendoli in schiavitù. Il protagonista, un bianco neonazista, viene sottoposto a un trattamento brutale da parte degli schiavisti neri. Ma non solo lui, tutti i bianchi americani sono maltrattati, sfruttati, frustati,, linciati, stuprati dai loro signori neri.

    maria giovanna maglie foto di bacco maria giovanna maglie foto di bacco

     

    Il ruolo principale, quello del suprematista bianco, è interpretato da Lorenzo Antonucci, attore italo-americano come il regista,Dale Resteghini, e che compare anche in Day Of Our Lives e in un extra del Trono di Spade. Nel cast della serie ci sono poi Hakeen Kae-Kazim (Hotel Ruanda), il rapper afroamericano Saigon, Kathryn Kates e James Darnell. E' Cracka, nuova serie americana che arrivera'  su Amazon Prime entro la fine dell’anno.

     

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    Si chiama Cracka, dalla droga, un termine  spregiativo per indicare i bianchi poveri soprattutto del sud degli Stati Uniti. Non mancano neppure i toni minacciosi, gia' nel trailer: “E se violentassimo le tue figlie bianche?”. In pieno delirio di  Black lives matter e antifa pronti a distruggere tutto, anche le statue di Gesù e della Madonna, nonche'  in pieno delirio politicamente corretto, questa serie  non ce la saremmo risparmiata volentieri?

     

    Diciamoci la verità, anche la realizzazione di una porcheria come Crackca spiega il clima da guerra civile, e immagini, come quella che ieri ha pubblicato Dagospia, di una ragazza che, urtata accidentalmente da una donna afroamericana e da sua figlia, tira fuori la pistola.

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    Dice Leo Teller, scrittore, saggista, giornalista afroamericano schierato contro Black Lives Matter, che così si racconta una sola parte della storia, che i capi dell'organizzazione sono degli sfruttatori e dei profittatori, un po' come Il predicatore Al Sharpton negli anni 90, e che così coprendoli il Partito Democratico non capisce di marciare verso il proprio suicidio.

     

    Chi e come  alimenta la polarizzazione? La politica americana non è stata sempre così. Fino agli anni Sessanta, i due maggiori partiti univano diversi gruppi: i democratici rappresentavano i liberal del nord e i segregazionisti del sud, mentre i repubblicani  erano più moderati che conservatori.

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    In questi giorni è pericoloso dirlo ma molti studiosi pensano e hanno scritto che la polarizzazione è iniziata nel 1964 quando il Congresso ha approvato il Civil rights act.

     

    La legge è stata votata  da un numero più alto di repubblicani che di democratici ma i secondi, che controllavano la presidenza e il Congresso, si sono appropriati di quella  riforma. ‘Penso che abbiamo appena consegnato il sud al Partito repubblicano per molti anni’, disse  Lyndon B. Johnson dopo aver firmato la legge.

     

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    Certo è che da allora in poi negli anni successivi, i partiti si sono collocati sulla base dell’etnia e delle religione. I bianchi del sud e i cristiani evangelici sono diventati la base repubblicana e i democratici hanno unito i liberal bianchi e le minoranze.

     

    È diventata una tale divisione per bande che conta di più chi sei che non le cose in cui credi e che prometti. Conta l'identità. Ci sono molti elettori tiepidi verso il partito che votano, lo scelgono perché detestano gli avversari.  Per i repubblicani infine c’è un altro fattore che alimenta la radicalizzazione: sono una tribù bianca che teme l’estinzione demografica.

     

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     Con ragione.. L’età più diffusa tra gli americani bianchi è 58 anni; tra gli ispanici 11, le ragazzine nere hanno avuto sussidi dai 15 anni in avanti per ogni gravidanza da Obama. Molte regioni repubblicane si stanno spopolando. ‘Trump ha capito, come nessun altro prima aveva compreso nel partito repubblicano  e  tra gli indipendenti, che i conservatori sono un gruppo identitario che si sente minacciato’, ‘Se gli prometti protezione ti seguono, senza pregiudizi, anche se vieni da New York e da una fortuna di palazzinaro, come nel 2016.

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     Trump poi ha scelto di proteggere l'identità bianca abbassando le tasse, aprendo alle costruzioni , sfondando come mai nessuno aveva fatto prima gli ostacoli della burocrazia. Da grande imprenditore pensa che devi far contenti tutti i dipendenti Ma questo è un altro discorso da fare a saccheggi fermati, si spera, da parte di sindaci e governatori democratici delle città interessate, per parlare finalmente di campagna elettorale.

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