Lettera di Maria Giovanna Maglie a Dagospia
Caro Dago,
RAGAZZO BRUCIA LA FOTO DI SALVINI 1
L'ultimo è in ordine di tempo un ragazzo che nella sua automobile brucia la foto di Salvini perché lo odia. Ieri ho trovato su Facebook un volantino di propaganda di un concerto a Cosenza che recava come elemento di attrazione l'effigie impiccata a testa in giù del ministro degli interni. Come dimenticare le ragazze dell'8 marzo che sfilano, peraltro a volto rigorosamente coperto da bende e fazzoletti, al grido, dalla rima sospetta, “ollellè ollallà Salvini In fondo al mar”. Delle invettive di Saviano o della satira cruenta di Vauro si è detto fin troppo.
Ma la perfezione dell'impazzimento è rappresentata da una lettera mandata al giornale Internazionale, nella quale MS scrive:
SALVINI APPESO A TESTA IN GIU' NELLA LOCANDINA DI UN CONCERTO A COSENZA
“Il mio compagno e io stiamo insieme da sei anni. È raro che parliamo di attualità ma quando capita insorgono terribili discussioni, sul tema dei migranti poi è come parlare con Salvini! Il suo pensiero è povero, pieno di luoghi comuni e disinformazione. Sono terrorizzata. Non si informa, non legge i giornali, ma pretende di giudicare! Aspettiamo un figlio e sono preoccupata all’idea di doverlo crescere con un papà becero”.
La lettera è surreale, visto che basterebbe replicare che nessuno ha obbligato la signora ad accoppiarsi e convivere con simile belva umana, oppure che forse farebbe bene a riflettere su fatto che ritiene chi non la pensa come lei povero di pensiero, pieno di luoghi comuni e disinformazione, e che insomma, alla fine di qualunque ragionamento, l’unica cosa è cambiare fidanzato, e forse sarà una fortuna anche per lui.
Diciamoci la verità, in mente viene anche che la lettera sia fasulla, una volta letta la puntuta e seriosa risposta del direttore del giornale
RAGAZZO BRUCIA LA FOTO DI SALVINI
Cito: "Seminare l’odio e la discordia è, da sempre, uno dei modi per mantenere il potere e per controllare popoli e paesi. Divide et impera: politici come Matteo Salvini devono il loro successo a questa strategia. Le divisioni attraversano tutta una società, gli spazi pubblici, i luoghi di lavoro, sono spaccature che arrivano fin dentro le case, e spezzano – o rischiano di spezzare legami anche forti". "Se la spinta che avvertiamo è alla discordia, forse dovremmo rispondere cercando la concordia, ma fin dove si può arrivare per ricomporre una frattura? Lei dovrebbe accettare il suo compagno e le sue opinioni? Oppure, al contrario, cercare di fargli cambiare idea e se necessario entrare in conflitto con lui? La separazione può essere un'opzione?”
MONICA CIRINNA' E IL CARTELLO 'DIO-PATRIA-FAMIGLIA VITA DI MERDA'
Pare che la risposta non sia semplice, e che l'intero tormentone non sia ridicolo, insomma che fare un figlio con uno che su sbarchi, porti chiusi, immigrazione la pensa più o meno come Matteo Salvini, ovvero, stando a qualunque sondaggio, come la maggioranza degli italiani, un pezzo di elettore di sinistra compreso, sia una autentica iattura, e una maledizione.
matteo salvini mangia un panino
Naturalmente Matteo Salvini si difende benissimo da solo, anche perché sa e lo sapeva dall'inizio a che cosa gli poteva capitare di andare incontro.
La scelta del popolo, la triade martellante di social territorio televisione, la normalità come elemento di comunicazione, l'omologazione al desiderio di sicurezza dell'italiano medio, lo sprezzo per lo snobismo delle élite, la divisa il panino la Nutella della gente normale e qualunque, la scorrettezza politica come alternativa del buon senso: tutti questi elementi eversivi comportano il rischio che al consenso crescente della maggioranza che si sente di nuovo compresa e rappresentata si accompagni un dissenso minoritario ma furibondo, che il tuo corpo e la tua vita siano esposti e in qualche modo offerti.
maria giovanna maglie 1
E non è solo questione di Matteo Salvini, visto che le stesse ragazzotte di “Salvini in fondo al mar” a Milano si sono esibite nell’ imbrattamento della statua di Indro Montanelli accusato di essere uno stupratore, un po' come Cristoforo Colombo, abbattuto dovunque negli Stati Uniti del “metoo”, da scopritore a massacratore delle Americhe.
O visto che Dio Patria e Famiglia possono tranquillamente significare “una vita di merda” una esponente del PD, ma se qualcuno che ha a cuore tanto Dio che la patria e la famiglia, l'altare e il focolare, non avendoli mai ritenuti crimini, anche se accetta di vivere in un mondo di genitore 1,unioni civili e aborto libero, le risponde e la contesta, allora si tratta di un'aggressione fascista.
maria giovanna maglie 2
O ancora, che il fondatore delle Brigate Rosse può tenere una lezione a insegnanti di scuole medie inferiori e superiori sotto l'egida della Regione Puglia proprio nella data del sequestro di Aldo Moro.
O che, sempre in Puglia, un gambiano, in Italia con richiesta di asilo politico, protagonista di una serie di violenze comprese aggressione a poliziotti e organizzazione di rivolta nel centro che lo ospitava, è rimandato a casa col decreto Salvini, ma viene raccolto da un giudice perché “perseguitato”.
SALVINI CONTRO MONICA CIRINNA'
Non mi vengano a dire che è sempre stato così, che la politica genera conflitto e perfino odio, che ci sono temi e questioni che dividono così profondamente la pubblica opinione qui in Italia e nel resto del mondo, vedi Trump, che non è il caso di allarmarsi e neanche di preoccuparsi.
La delegittimazione e la corsa all'insulto di Matteo Salvini e di scelte politiche che si sono rivelate popolari autorizzano e legittimano qualunque forma di reazione e risposta. Lui è il Truce, è fascista e razzista, il popolo che lo segue è composto di analfabeti funzionali, e se contro di loro si può utilmente criticare persino il suffragio universale come strumento quasi pericoloso, da restringere e censurare, contro di lui lo spettro del tirannicidio viene agitato impunemente, eccitando e solleticando spiriti deboli. Chi lo segue senza pregiudizi subisce la stessa sorte, di recente un povero di spirito mi ha equiparato a Margherita Sarfatti, musa del Duce, niente di meno. Delle groupies poi vedove di Matteo Renzi, diffuse in tutti i giornaloni, nessuno si era mai lamentato
matteo salvini come donald trump 1
Quando ci sono cambiamenti così radicali, reazioni irragionevoli ed irrazionali sono messe nel conto. Ma quello che sconcerta è la mancanza di intelligenza, di progettualità’ o di possibilità di successo della lagna sul fascismo incombente alternata all'aggressività contro il fascista da eliminare. Tirare fuori qualche idea alternativa, tornare a fare politica, incastrare l'avversario su argomenti serrati, ascoltare?