Maria Giovanna Maglie per Dagospia
“E quest’Italia, un’Italia che c’è anche se viene zittita o irrisa o insultata, guai a chi me la tocca guai a chi me la ruba guai a chi me la invade". Ma anche la grande Oriana non aveva previsto di dire " guai a chi me la vende", che è esattamente quello che sta facendo il governo di Giuseppi e Giggino in questi giorni.
Si chiama Opa: Huawei che si offre di mettere in cloud i nostri ospedali, il blitz sul 5G, acquisizioni dei nostri asset strategici, delle nostre imprese piegate dalla crisi.
luigi di maio xi jinping
Non c'è solo il fronte dell'Unione Europea e del meccanismo cosiddetto di stabilità. C'e' la Cina.
La Cina ci ha portato con le sue bugie e menzogne di regime totalitarista il coronavirus, noi ricambiamo svendendole la Nazione, le nostre conoscenze, il nostro sapere, le comunicazioni, i nostri dati biometrici e quelli sanitari. La Nazione.
Ma noi siamo un paese dell'Alleanza Atlantica, siamo Nato, i nostri alleati principali si chiamano Stati Uniti d'America, ehi, avete presente quelli che ci hanno liberato e poi aiutato a diventare una grande Potenza. Non lo consentiranno, almeno questo è quello che mi auguro fortemente oggi. Si potrebbe dire ''Peggio per loro'', non erano quelli a cui piaceva tanto Giuseppi?
Credo che abbiano capito da tempo l'errore, dovuto soprattutto e probabilmente ad un orecchio disattento sul terreno. Credo anche che ora siano toccati sul vivo. Ma quali che siano gli interessi americani che li muoveranno ad attaccare come io spero questa mostruosità, sarà per la nostra libertà, non solo per i loro interessi. E speriamo che facciano in tempo ad ammazzare il partito cinese a Roma.
conte xi jinping
Non ce l'ho con i governatori in trincea che prendono qualunque aiuto gli arrivi da chiunque, anche se a prezzo della propaganda cinese, tutto un viva italia-Cina, come se non dovessimo a quel regime il contagio che ci sta schiacciando; anche se le tonnellate di materiale sanitario che mandammo poco più di un mese fa a loro in modo del tutto incosciente ora ci vengono restituite pagando a caro prezzo.
Non ce l'ho neanche con l'opposizione di centro-destra che denuncia, segnala, ostacola, tenta disperatamente di far modificare restituendolo al dibattito parlamentare un decreto tanto prolisso quanto dedito all'intralcio burocratico, quanto infine profondamente ingeneroso, timoroso, non interessato alla sorte degli italiani che in questi giorni e nei prossimi mesi semplicemente non guadagnano un centesimo, sono costretti alla reclusione, si vedono morire intorno parenti e amici come mosche.
luigi di maio xi jinping
Tutti gli esponenti del centrodestra si stanno comportando con grande dignità e forza in questi giorni, penso all'intervista di Silvio Berlusconi al Giornale, alle dichiarazioni di Giorgia Meloni, a Matteo Salvini che ha preso a girare tra Roma e Milano senza smettere un attimo di ascoltare il lamento che viene dalla Nazione.
Io ce l'ho, e lo voglio dire a voce alta senza paura di accuse pelose di scarsa solidarietà e violazione del unanimismo nazionale, con il governo, che sta svendendo la nazione ai comunisti di Pechino.
C'è l'ho con un governo che, invece di chiedere Il risarcimento dei danni a Pechino, si spertica a elogiare il “modello Wuhan”, di cui poco o nulla sappiamo e potremo mai sapere, non il numero vero dei morti, non la reale diffusione nella sterminata Nazione, non la verità su nulla, vista la censura e il terrore esercitati sulla popolazione e sui media.
C'è dunque ben poco da ringraziare, o meglio poco ci sarebbe, visto che partecipiamo entusiasti come nessun altro Paese occidentale alla campagna propagandistica cinese.
Leggete l'agenzia che segue:
huawei
" Realizzato uno studio sulla cooperazione scientifica e tecnologica con la Cina, indirizzato a industrie, universita' ed enti di ricerca, che presenta le tematiche su cui concentrare gli sforzi del prossimo quinquennio. Lo riferisce la Farnesina, secondo cui il documento - che rinnova l'impegno del Maeci nell'azione di coordinamento della cooperazione bilaterale con la Cina - e' stato realizzato con il contribuito degli Addetti scientifici italiani accreditati nella Repubblica popolare cinese e dei partecipanti al Tavolo tecnico per la cooperazione scientifica e tecnologica con la Cina, coordinato dalla Farnesina. Si punta a stimolare nuove iniziative di cooperazione bilaterale in un'ottica di collegamento tra ricerca, alta formazione e industria nei seguenti settori: fisica, geofisica e spazio; materiali avanzati; ambiente e energia; urbanizzazione sostenibile; nuove tecnologie per il patrimonio culturale; agricoltura; scienze della vita, salute e benessere; fabbrica intelligente".
Non sembra una cessione di sovranità totale a un'altra nazione che evidentemente è un faro di libertà di espressione, democrazia politica, organizzazione economica? Stiamo parlando della Cina comunista?
Poi, e scusate se vi tedio, ma bisogna sbattere il muso su certe informazioni, leggete anche l'interessante intervista che segue.
Coronavirus: Huawei si offre per collegare in cloud gli ospedali italiani
luigi de vecchis presidente huawei italia
"Un contributo alla lotta contro il coronavirus. Lo propone, in questi giorni drammatici per la vita del Paese, Huawei Italia, mettendo sul piatto, oltre alla donazione di una serie di apparati di protezione, la possibilità di collegare in cloud gli ospedali italiani tra di loro, comunicando con le unità di crisi.
Lo annuncia, in un’intervista a DigitEconomy.24 il presidente del gruppo Luigi De Vecchis. Su un altro fronte, cioè quello della sicurezza delle reti, il manager italiano risponde punto per punto alle accuse che definisce «infondate» contro i vendor cinesi. Innanzitutto «non è mai stata trovata una prova che dimostri che le reti di Huawei non siano sicure».
Realizzare, invece, le reti 5G con un solo vendor non farebbe altro che rendere il sistema più attaccabile dagli hacker. Riguardo poi al core network, il cuore della rete, Huawei si dice anche pronta a fare un passo indietro. E alle accuse del Copasir che ha evidenziato gli obblighi di informazione esistenti verso Pechino, il presidente di Huawei Italia risponde affermando che riguardano solo quanto accade nella Cina stessa."
Voglio entrare nel merito di qualche parte dell'intervista.
"Presidente De Vecchis, di fronte all’emergenza coronavirus, quali iniziative state mettendo in campo?
Stiamo mettendo in campo una serie di iniziative, dalla donazione di apparati di protezione, come tute per il personale medico, a una soluzione di comunicazione in cloud che, assieme ai nostri partner, permetterà ad alcune strutture ospedaliere di regioni diverse di comunicare con le unità di crisi in tempo reale, scambiandosi informazioni, dati e collaborando nell’emergenza".
ospedalel wuhan
Scambiando informazioni e dati da una grande democrazia a una gigantesca dittatura? Grazie, no.
L'intervista finisce COSÌ.
"Che cosa può dire sul rapporto tra il governo di Pechino e le aziende cinesi, al centro delle accuse?
La nota che è stata divulgata dal Copasir è infondata, la legge sulla sicurezza in Cina è chiara, gli obblighi di informazione verso il governo cinese riguardano solo quanto accade nella Cina stessa. Non è scritto da nessuna parte che le aziende o le persone siano obbligate a farlo fuori dalla Cina. Ciò nonostante si continua a dire il contrario. La sicurezza delle reti 5G non può dipendere da una decisione politica. Con il 5G le società di tlc e le imprese che investiranno nell’innovazione tecnologica, potranno riprendere quel vantaggio competitivo nei confronti degli Over the top, che hanno il 70% della capitalizzazione mondiale delle imprese Ict. Questo è uno dei motivi del nervosismo americano".
Infondate le preoccupazioni del Copasir, il comitato parlamentare sulla nostra sicurezza? Che faccia tosta, caro presidente di Huawei! I nostri ospedali in Cloud? Blitz 5G?
l'esercito arriva a wuhan
Dovrebbe sapere che la sicurezza della rete 5G come qualsiasi cosa che riguardi la sicurezza di infrastrutture strategiche deve essere demandata alla politica come centro di tutela della sicurezza dei cittadini.
Dovrebbe ricordare che i macrodati, i trend, tutte le informazioni in cloud che passeranno sulla rete rappresentano un capitale che uno Stato nel momento in cui in nome dello sviluppo decidesse di cedere deve poterlo fare in un sistema che applica regole democratiche.
Grazie no. O approfittando del Parlamento chiuso e dell'attenzione degli italiani tutta focalizzata sull' emergenza, quelli che stanno al governo in Italia è che dovrebbero saperlo anche prima è anche meglio del presidente di Huawei, hanno già deciso di sì?
Veniamo alle reazioni degli Stati Uniti, che io mi auguro essere sempre più vivaci, diciamo così. Trump lo chiama giustamente il virus cinese, il consigliere per la sicurezza nazionale O' Brien ha accusato esplicitamente la Cina di essere colpevole del ritardo mondiale nella reazione al Virus.
macellai cinesi
Leggiamo da Atlantico quotidiano, che su questa brutta storia non ha mai mollato l'osso. Federico Punzi.
" Il segretario di Stato Mike Pompeo ha messo in guardia la Cina: arriverà il momento di fare i conti e di valutare come il mondo intero ha risposto, ha detto riferendosi probabilmente non solo al contagio ma anche alla propaganda di Pechino".
Con chi ce l'ha il segretario di stato americano? A buon intenditor…
“La campagna di disinformazione che stanno conducendo è progettata per scaricare le responsabilità. Ora non è il momento di recriminare. Ora è il momento di risolvere questa pandemia globale e lavorare per ridurre i rischi per gli americani e le persone in tutto il mondo. La mia squadra ha appena parlato al telefono con il nostro ambasciatore in Italia. Il notevole lavoro che il nostro team sta facendo lì per aiutare il popolo italiano renderebbe orgoglioso ogni americano. Lo stiamo facendo in tutto il mondo.
wuhan il punto da cui e partito il contagio del nuovo coronavirus
Verrà un giorno in cui andremo a valutare la risposta del mondo intero…. . Faremo i conti quando sarà il momento giusto.”.
Speriamo che quel momento arrivi presto perché vorrebbe dire che la parte più pericolosa del coronavirus è finita. Ma può darsi che nel giro di qualche settimana l'operazione " la via della seta della nostra svendita" sia già stata fatta. L'opposizione italiana ha quindi oggi un dovere preciso: non tacere, fare tutto il casino possibile. Guai se i nostri avvelenatori diventassero anche i nostri padroni.
mercato del pesce di wuhan