Maria Giovanna Maglie per Dagospia
sallusti
Lungo e lastricato di vetri il cammino verso le elezioni del sindaco di Milano, e se il Cav sfoglia la margherita e un po’ sospira ancora su Del Debbio, rimugina sul candidato civico accettato nei salotti buoni, come l’illustre avvocato Annamaria Bernardini De Pace, soppesa il fattore Santanché, si chiede se Alessandro Sallusti saprà in pochi mesi passare dalla politica degli editoriali e delle ficcanti comparsate in tv, alle piazze e ai problemi quotidiani che interessano alla pancia della gente e che gonfiano il voto amministrativo, una cosa è certa, anzi due: PittiBullo Renzi sta messo peggio, come al solito le sue brillanti performances si infrangono miseramente sulla realtà locale del suo partito, che gli tende imboscate e gli contrappone il suo candidato duro e puro, e oggi Giuseppe Sala sarebbe in testa ma non vincerebbe al primo turno;
santanche e sallusti
Alessandro Sallusti è il numero 1 tra i personaggi sondati per conto del Cav dalla mitica Alessandra Ghisleri, al contrario di quanto annunciato da qualche giornale, che evidentemente tende a sottovalutare il direttore de Il Giornale. Non sfonda ancora, ma è considerato con attenzione, è stimato e apprezzato, le sue posizioni nette piacciono in epoca di terrorismo islamico anche fra elettori moderati, non solo la Lega. Il bad timing che tutti minaccia, insomma, lo favorisce, anche se ancora non basta.
SALA PISAPIA
La Ghisleri non parla se non col committente, figurarsi, non a caso da “sondaggista del Dottore” è arrivata ad essere considerata la numero 1 e a figurare brillantemente a “Ballarò" da Giannini, ma i numeri che ha consegnato giovedì mattina, poche ore fa, a Silvio Berlusconi, sarebbero chiari sulla grande fatica che attende gli schieramenti politici. Renzi vuol spostare le primarie in avanti, più vicine al voto di giugno, così tra Tasi, bonus ai giovani e regalie varie conta di strappare voti giovani al movimento 5Stelle, e di far guadagnare spazio al suo candidato, che resta Giuseppe Sala.
alessandra ghisleri
Ma le chances di Sala, oggi circonfuso dall’alone di santità dell’Expo, ma non in grado assolutamente di vincere al primo turno, più il tempo passa e il ricordo positivo dell’Esposizione si attenua, più calano, e rischia di restare un candidato extra politico, poco conosciuto ai militanti. Francesca Balzani invece, non sta per niente male nei sondaggi, è l’assessore caro a Pisapia e soprattutto alla moglie Cinzia Sasso e al di lei figlio di primo letto, ha un certo appeal a sinistra, radical chic e non, è figlia del progetto arancione fino in fondo, consentirebbe a Pisapia di fare da padre nobile, e a Roma è gradita ai vari Fassina, e al potentato ringhioso della Cgil.
FRANCESCA BALZANI
Insomma, per imporre Sala, e convincerlo a non migrare verso lidi di management sostanziosi in attesa magari di un giro di governo, a Renzi serve tempo, ma il tempo indebolisce Sala, che non è un politico. E’ la solita storia dei candidati che al segretario del Pd nonché premier tocca mandar giù. In questo caso, va detto, l'ex commissario avrebbe l’appoggio di Ncd, perché il progetto Sala sindaco risale a un vecchio accordo stipulato dal governo Letta, ed è rafforzato dal no del centro destra a Maurizio Lupi.
Pisapia e Sasso sposi a Venezia
Ad Alessandro Sallusti, o meglio al Cav, il sondaggio suggerisce una campagna sui mali che affliggono oggi Milano e che sono diretta responsabilità di Pisapia, ma che il successo mediatico dell’Expo ha nascosto, come autovelox, villette ai rom, benedizione delle occupazioni di case, la chiusura del Castello, le piste ciclabili a costo altissimo e via con le arancionate fino alla multa a chi molesta le zanzare ;
annamaria bernardini de pace
a proposito di Expo, sia pur in ritardo, i dovuti riconoscimenti a Letizia Moratti, che aveva fatto tutto, poi Pisapia, che non voleva la manifestazione, ha raccolto frutti; last but not least, la costituzione immediata di una squadra di grandi professionisti, un team all’americana di consulenti e spin doctor, di cui gli avversari dispongono già. E sulla manifesta riluttanza del Cav a dotarsi di gente con la testa invece che di yesman e simpatiche signorine, la storia abbonda. Sallusti si vedrà.