TRUMP, MELANIA
Maria Giovanna Maglie per Dagospia
Lupo solitario a Las Vegas o una accurata organizzazione criminale? Il primo a introdurre il sospetto in una indagine letteralmente blindata, che è poi un segno di grande serietà, è stato lo sceriffo della contea, quando ha detto che potrebbe trattarsi di un individuo radicalizzato, cioe’ coinvolto in una militanza estremista, e che si sta investigando sul tipo di militanza.
foto della stanza di stephen paddock a las vegas
Poi Donald Trump, in partenza per Las Vegas con la moglie Melania - se ne facciano una ragione i misogini, la first lady c'è sempre -ha detto in modo sibillino che “ci sono molte cose che si stanno scoprendo e che verranno spiegate a tempo debito”.
Proviamo a fare i dietrologi, a costruire anche noi il gomblotto perché francamente punti oscuri ci sono. Principalmente riguardano il numero degli attentatori, man mano che passano le ore che tutto ciò l'abbia fatto una sola persona suscita dubbi. Ne suscita altrettanti l'idea che non solo una tale organizzazione sia stata messa in piedi da una persona sola, ma messa in pratica, ovvero che un signore non più giovanissimo, dal passato di impiegato e contabile, il fisico piuttosto appesantito da hot dog e birre, nessuna esperienza militare o di armi, abbia costruito ed eseguito l'inferno di Las Vegas, senza bisogno di alcun legame e sostegno da parte di una qualsiasi organizzazione terroristica interna o internazionale.
stephen paddock
Naturalmente tutti si sono buttati sulla polemica politica, tutti a dare la colpa alle armi delle quali gli americani sono pieni zeppi perché sono dei selvaggi, soprattutto ora che c'è Donald Trump, insomma tale è il livore storico nei confronti degli Stati Uniti e quello fresco nei confronti di questo presidente da parte dei rappresentanti del “pensierino unico”- guardatevi l'Osservatore Romano e potrete intuire tutto il disdegno descamisado di Bergoglio - che certi aspetti sono passati in secondo piano. Intendiamoci, non che ci siano prove, ma a distanza di 3 giorni c'è più di qualche sospetto.
Sappiamo che c'è un biglietto lasciato dal suicida, nel senso che anche nelle immagini rilasciate da poco dalla polizia di Las Vegas si vedono dei pezzi di carta scritti accanto al cadavere dell'attentatore, sapere che cosa c'è scritto sarebbe molto utile. Ci sarebbe anche un'ordinazione al room service dell'albergo il primo giorno dell'arrivo per due persone.
JOE LOMBARDO SCERIFFO DELLA CONTEA CLARK (LAS VEGAS)
In attesa di questo circola un video fatto da un tassista che avrebbe immortalato colpi sparati da un'arma automatica da un piano dell'albergo più basso del 32esimo. Col passare del tempo i video si moltiplicano, sarebbero addirittura quattro. Alcuni testimoni hanno sentito degli agenti di polizia discutere ripetutamente di “un altro sospetto al quarto piano”.
Poi c'è il dubbio principale sulla tempistica e la dinamica della strage, sul fatto che Steven Paddock abbia potuto da solo in 5 minuti di sparatoria far fuori o ferire 573 persone con il tipo di armi pur potenti e modificate che è stato dichiarato abbia usato.
strage di las vegas stephen paddock
Avrebbe potuto il terrorista introdurre 42 pistole e molte migliaia di munizioni nell'albergo senza che nessuno se ne accorgesse? Tuttavia a questo sospetto si può rispondere che chiunque conosca il caos che regna nei grandi alberghi di Las Vegas, che sono tutto un andirivieni di giocatori, feste, convegni e fiere, ma anche semplicemente di rappresentanti di commercio che prendono le stanze d'albergo per esibire i loro prodotti, sa che è possibile.
Almeno lo era fino a questo attentato, dopo il quale nei grandi alberghi stanno installando o pensano di farlo dei Metal detector. Vedremo se poi tutti si blinderanno perché il sentimento nazionale americano resta quello della libertà e della libera circolazione.
foto della stanza di stephen paddock a las vegas
E’ invece molto sensato domandarsi come sia stato possibile che una persona priva di addestramento militare, e non conosciuto nemmeno come un dilettante del tiro a segno, sia stato in grado di maneggiare e manovrare armi così sofisticate, pesanti, dall'uso complicato.
C'era davvero, come dicono tanti testimoni, e qualcuno la sta cercando o l’ha trovata, la donna che più o meno un'ora prima della strage andava in giro tra i partecipanti al festival country ripetendo “morirete tutti”?
Perché l'assassino ha mandato centomila dollari nelle Filippine una settimana prima, e come mai aveva tanti soldi a disposizione, se dal vizio del gioco ricavava soltanto debiti, O almeno questa è stata la prima versione?
foto della stanza di stephen paddock a las vegas
La fidanzata di Paddock, Marilou Danley, perché è andata nelle Filippine e non c'era? Sapeva che ci sarebbe stata la strage? Troppo presto liquidata come fuori dal caso, ora viene dichiarata persona di interesse com'è logico che sia, ed è appena atterrata all'aeroporto di Las Vegas, dove è stata fotografata in pessime condizioni psicologiche su una sedia a rotelle.
Il fratello dell'assassino non ha fatto alcun cenno all'uso di antidepressivi, li prendeva o no? A che livello di gravità era la sua depressione?
danley la compagna di stephen paddock
Si dice ora che Paddock fosse ricchissimo e avesse guadagnato milioni di dollari con affari immobiliari. Uno così ricco e ancora relativamente giovane vive modestamente, per poi fare una strage e ammazzarsi? Perché negli ultimi anni aveva avuto ben 27 residenze, e si spostava in continuazione?
Infine, per quale ragione la rivendicazione dell'Isis è stata così rapidamente esclusa e persino presa in giro dal Fbi? E, altra domanda perfetta per il complotto, che prove ci sono che Paddock, visto che si è accanito contro il festival del country Route 91, festival e musica per i quali si radunano abitualmente americani della Middle America bianchi, repubblicani e conservatori, non avesse dei legami con le frange più estremiste delle organizzazioni anti trumpiane come Antifa? E’ a questo tipo di radicalizzazione che lo sceriffo di Las Vegas fa ora riferimento?
il mitragliatore usato da stephen paddock