Maria Giovanna Maglie per Dagospia
Scott Baio PER TRUMP
Questo Paese è ormai una scena del crimine, e Obama non ha la minima idea di come affrontarlo”, dice Donald Trump in partenza per Cleveland, dopo l'ennesimo episodio, tre agenti uccisi a Baton Rouge in Luisiana da un nero fondamentalista che non si è curato che anche uno dei tre agenti fosse nero. E ancora: "Già tentiamo di combattere l'Isis, ora la nostra gente ammazza la polizia. Il Paese è diviso e fuori controllo, e il mondo ci osserva”.
“Make America Safe Again,” facciamo tornare sicura l'America, è il tema del primo giorno di convention repubblicana a Cleveland, nella Quickens Loans Arena blindata come un fortino, e, sarà la fortuna dell'imprenditore che accompagna anche il politico, sarà che dall'inizio ci aveva preso nel denunciare la crisi di identità in arrivo, mai come in questi giorni gli americani di insicurezza, terrorismo e morti nelle strade non ne possono più, e cercano la proposta diversa.
melania knauss e trump nel 2002
Stasera sfilano vittime di criminali immigranti illegali, marines e veterani di guerra, un militare scampato alla strage di Bengasi del 2012, e, pezzo forte, Rudy Giuliani, già sindaco che ripulì New York, icona della sicurezza nazionale. Attesa anche per il discorsetto di Melania Trump, finora solo bella statuina, che deve dimostrare che una ex modella dell'Est europeo può fare la first lady. In epoca di ex attrici porno sposate a principi, e dopo Carla Bruni, non dovrebbe costituire un problema.
Cleveland è il cuore dello Ohio, stato swing, che cambia voto, senza il quale non si vincono le elezioni l'8 novembre. Qui al sud stava il ceto medio repubblicano, a nord la classe operaia democratica, ma oggi le cose sono cambiate, ci hanno pensato delocalizzazione e mercati mondiali.
donald trump con melania ivanka e il marito
Era la quinta città del Paese, oggi ansima al posto numero cinquantuno. John Rockefeller ci aveva fondato la Standard Oil, l’azienda-impero che ha rivoluzionato il mercato dell’energia e ha fatto di lui nel giro di pochi anni l’uomo più ricco del mondo.
Oggi è il simbolo di una rust belt impoverita le acciaierie abbandonate, gli spazi industriali occupati da studi di artisti che certamente attirano i giovani, ma non bastano a contrastare calo demografico e criminalità. Nel 2015 l’economia della città è calata di mezzo punto percentuale, a fronte di una crescita economica del tre per cento a livello nazionale. Funziona solo il basket, e non basta.
Tiffany Trump
In questa città la convention è perfettamente collocata ma contiene elementi di pericolo, che evocano il 1968 a Chicago, quando la convention democratica diventò pretesto per la guerriglia urbana. La polizia si è organizzata, e userà al bisogno una sirena così potente e disturbante da far fuggire la folla più inferocita. Il capo ha anche provato a chiedere al governatore John Kasich di sospendere il permesso di portare armi purché in evidenza per i giorni della convention, ma ha ricevuto un secco diniego.
Kasich si assumerà le sue responsabilità. Chi invece si aspetta uno spettacolo di fuochi d'artificio nel segno di the Donald, rischia di rimanere deluso, perché le convention sono già uno spettacolone di quattro giorni tra canzoni, star tv e del cinema, campioni di sport, deliri di folla, palloncini e folklore a tonnellate, ma dietro una regia politica rigidissima, ed è difficile che quella repubblicana del 2016 sia diversa.
trump con marla maples e la figlia tiffany
Certo, l'approdo di Trump alla nomination senza rivale alcuno non è stato facile, unico precedente il 1976 di Ronald Reagan, che però rimase vittima degli intrighi di Palazzo, alla convention prevalse Gerald Ford che perse miseramente contro Jimmy Carter.
Le primarie del 2016 sono state uno scontro tremendo tra establishment e l'outsider, che li ha sbaragliati tutti, ma che siccome è un uomo molto più flessibile della sua fama, anzi è uno che negozia su tutto o quasi tutto, ha finito con lo scegliere come vice Mike Pence, ovvero un conservatore di lungo corso, esperto di Capitol Hill dove ha fatto sei legislature, ben infilato nell'associazione dei governatori, gradito a grandi finanziatori che avevano storto il naso,vicino alla base del Tea party ma anche amico del riformista Paul Ryan, legato agli evangelici, insomma uno che gli tappa i buchi.
Donald Trump (s), Ted Cruz (c) e John Kasich
Oggi i #neverTrump a Cleveland se anche decidessero di fare un po' di casino portando al floor, all'assemblea, alcune richieste di minoranza, rischiano poi la marginalità, e questo è un grosso risultato di Trump e del suo staff, altro che quattro improvvisati.
I delegati sono 2742, l'hashtag è #RNCinCLE, i palloncini già gonfiati per l'apoteosi di giovedì sera sono 125mila. Ogni sera della convention parlerà un Trump: stasera la moglie Melania, domani Tiffany e Donald jr,Eric mercoledì, Ivanka, la prima figlia e la prediletta, subito prima del padre giovedì.
john kasich
Stasera è dedicata a Make America Safe Again, che torni sicura, martedì è work again, torni il lavoro, mercoledì first again, di nuovo la numero 1; giovedì si chiude con Make America One Again, di nuovo unita. Stasera parleranno anche il generale Michael Flynn, democratico di provenienza appena arruolato, tanto che se ne era parlato come di un possibile vice; e la senatrice dello Iowa, Joni Ernst. una che potrebbe andare al governo, una dura che vinse con lo slogan “sono cresciuta castrando maiali, so come far grugnire quelli di Washington”, così per gradire. Poi un senatore, un governatore, un attore, uno sportivo, in crescendo quotidiano.
marco rubio new hampshire
I congiurati possono in realtà contare più che altro su stasera per fare un po' di casino. Si approvano le regole di procedura, e la richiesta di consentire a ogni delegato di votare secondo coscienza è già stata respinta.
La regola prevede che al primo voto si segua il risultato delle primarie, ovvero il volere degli elettori, poi si sia gradualmente liberi se il candidato non ha avuto il numero minimo; ma il numero Trump ce l'ha abbondantemente, dunque il tentativo è miseramente fallito, però i suoi nemici potrebbero provarci fino all'ultimo, capitanati dalla lobbysta del Colorado, Kendall Unruh, più che altro per manifestare di fronte a tv e a tutto il Paese che c'è una frangia di dissenso.
rudy giuliani drag queen con donald trump
donald trump rudy giuliani RUDY GIULIANI
Intendiamoci, alla convention sia Ted Cruz che Marco Rubio, ovvero gli ex avversari, parleranno pro Trump, almeno ufficialmente non ci sono loro dietro la fronda, piuttosto il candidato più volte sconfitto, Mitt Romney, forse amici e finanziatori di Jeb Bush.