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    AMERICA FATTA A MAGLIE - TRUMP NON MANDERÀ IN GALERA HILLARY, NON ABOLIRÀ COMPLETAMENTE OBAMACARE, NON FARÀ IL MURO CON IL MESSICO NEI PRIMI 100 GIORNI? LA SCORRETTA STAMPA AMERICANA ORA SOSTIENE CHE È LA PROVA CHE È UN BUFFONE, MENTRE LO FA QUALUNQUE POLITICO - INVECE LUI SCHIVA LE INTERVISTE E SU TWITTER ANNUNCIA LA CICCIA: ADDIO TRATTATO TTP, FUORI GLI IMMIGRATI ILLEGALI CONDANNATI, A TUTTO GAS CON LA PRODUZIONE DI ENERGIA. E LE BORSE FESTEGGIANO


     
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    Maria Giovanna Maglie per Dagospia

     

    L'indice Dow Jones  a 19000 punti,  record storico. La fiducia e l’ottimismo degli americani e dei mercati che vanno aumentando di giorno in giorno contro l'ostilità e il pregiudizio di tv, giornali , alcuni centri di potere non solo americani . Schizzano le borse e gli acquisti nella settimana di Thanksgiving, quella in cui si capisce se gli americani se la sentono di spendere soldi, i sondaggi comunicano un'America convinta che il presidente per il 53 per cento farà un gran lavoro, il gradimento è passato nella prima settimana dopo il voto dal 39 al 46 per cento, il consenso a deportare immigrati illegali che abbiano commesso crimini all'81 per cento.

    trump su hillary disgustato trump su hillary disgustato

     

     Ma sui giornali e nei dibattiti tv, continua ad essere perpetuata la stessa sensazione di pericolo incombente che filtrava durante la campagna elettorale, e in questo delirio che prima o poi dovrà finire o l'informazione americana entrerà in rotta di collisione, diventano elementi di giudizio negativo anche sagge decisioni che vengono prese ora rispetto a toni incendiari usati durante la campagna.

     

    hillary guantanamo hillary guantanamo

     Donald Trump fa sapere che non tenterà di perseguire Hillary Clinton sulla vicenda delle mail piuttosto che sui conflitti di interesse della Fondazione o su possibili elementi di corruzione durante il suo periodo di segretario di Stato? La notizia viene data a dimostrazione che l'uomo è un cialtrone. Come se non facessero tutti la stessa cosa, sparare forte contro l'avversario e poi ridimensionare le minacce quando hai vinto.

     

     Donald Trump non mette più in testa al suo programma la cancellazione del Obama Care, riforma sanitaria  impopolare che certamente modificherà? La notizia viene data non come la ammissione che nel programma del presidente eletto repubblicano resteranno comunque elementi di solidarietà sociale, ma dandosi di gomito, la prova che e’ un buffone.

     

    Non mette più in testa al suo programma la costruzione di un muro con il Messico, notizia gonfiata visto che nei punti strategici il muro esiste da più di vent'anni per decisione di Bill Clinton, e che la legge che lo ha esteso l'hanno firmata tra gli altri nel 2004 anche Hillary Clinton e Barack Obama, e barriera che comunque il presidente Trump potenzierà e rafforzerà? La notizia viene data ancora una volta come prova di mancanza di serietà invece di rallegrare coloro che si strappano i capelli per le sorti dei valori americani.

    bill clinton hillary e donald trump bill clinton hillary e donald trump

     

    Com'è andato l'incontro informale e off the record fra il presidente eletto e i rappresentanti più importanti degli anchor e degli executive tv americani? È andata come doveva andare, un incontro tempestoso all'inizio del quale Trump si è tolto vistosi sassi dalle scarpe, ha accusato per esempio la Cnn di essere composta di bugiardi, il famoso Wolf Blitzer di essere un fazioso perché alla convention democratica brindo’ pubblicamente alla nomination di Hillary Clinton, la star di CBS Martha Raddatz di essersi messa a piangere  in diretta alla sconfitta della Clinton, tutti quanti di averlo dipinto come il mostro e il candidato che mai avrebbe vinto che non è.

     

    Poi hanno parlato di cose serie, del pool che lo seguirà, e di come raddrizzare i rapporti. Ma i giornali hanno subito riferito di un plotone di esecuzione, così come ricamano ancora sull' incontro con l'editore del New York Times che è stato di nuovo rinviato, per la ragione non semplice che e’ inutile incontrarsi se il quotidiano di New York non ha deciso perlomeno di partecipare alla stipula di una tregua.

    donald trump e il progetto del muro con il messico donald trump e il progetto del muro con il messico

     

    L'ultima delle accuse che sta montando riguarda il conflitto di interessi, che certamente esiste per un uomo come Donald Trump ed è noto dall'inizio della campagna elettorale, e che le leggi americane sono sempre state in grado di gestire fino in fondo e senza isterie da risentimento sociale tipiche dell'Europa. Molti uomini ricchi sono stati presidenti degli Stati Uniti e sarebbe la prima volta che diventa un problema, come sarebbe la prima volta che essere diventati ricchi negli Stati Uniti non sia un titolo di merito.

     

    Ma se la figlia Ivanka non può andare a un programma tv indossando uno di braccialetti che produce senza che si gridi allo scandalo, se viene riferito  come iniziativa civile la decisione razzista e surreale di alcuni stilisti americani, quelli che conciavano Michelle Obama con grembiuli da cucina, di non voler vestire Melania Trump, allora l'affare si fa più delicato.

     

    MURO USA MESSICO MURO USA MESSICO

    Con le attese economiche dall'alto e dal basso che gli sorridono, ieri sera Donald Trump ha fatto il suo primo discorsetto ufficiale via Twitter, due minuti e mezzo, su quel che farà nei primi 100 giorni da presidente, che scattano dal 20 gennaio, giorno dell'insediamento. Ha annunciato executive actions, una serie di decreti, primo dei quali il ritiro dal TPP, la trans Pacific partnership tanto voluta da Barack Obama, alla quale verranno sostituiti una serie di accordi bilaterali in grado di portare lavoro e industria di nuovo nel Paese.

     

    Trump ha promesso anche di cancellare le restrizioni sulla produzione di energia americana che impediscono posti di lavoro ma non ha specificato quali. Sostiene che per ogni nuova regola due vecchie regole devono essere eliminate, ovvero guerra alla burocrazia, e che saranno investigati tutti gli abusi nei programmi di visti che danneggiano i lavoratori americani. Infine ha promesso un piano per proteggere l'America del Sud dagli attacchi cyber e ufficializzato il bando di 5 anni che impedirà a coloro che sono stati funzionari governativi di diventare lobbisti, più un bando per tutta la vita di diventarlo per conto di governi stranieri.

    new york post obamacare new york post obamacare

     

    Continua quindi il metodo felice della comunicazione diretta, non una intervista al Washington Post per dire, a comunicare quel che farà nei primi 100 giorni, ma lui stesso con la sua faccia che parla su Twitter e poi viene passato su Facebook e Instagram e tutti gli altri social network, che prende l'impegno diretto con ogni cittadino americano, assicurando alla fine che l’America tornerà di nuovo grande per tutti, for everyone, and I mean everyone, intendo tutti.

     

    E' l'ormai famoso metodo Kushner, anche se dietro c'è anche lo zampino di Peter Thiel, il genio che inventò PayPal e che stato l'unico grande miliardario di Silicon Valley dalla parte di Trump fin dall'inizio.

     

     La rivista Forbes dedica la copertina patinatissima a Jared Kushner, diletto genero del presidente eletto, e dice senza tanti giri di parole che è colui che gli ha consegnato la presidenza grazie a intelligenza, scaltrezza capacità diplomatica, la costruzione lungo un anno di una campagna completamente nuova, quasi tutta sui social, andando a rosicchiare nei territori sempre democratici con pochi  soldi e tanta aggressivita’.

    ivanka trump jared kushner ivanka trump jared kushner

     

     Henry Kissinger, già insediatosi come consigliere anziano, conferma: ogni presidente ha una o due persone di cui si fida ciecamente, quelli che hanno la parola finale nel dare consigli, Kushner lo è e lo sarà sempre per Trump. Sul ruolo che un parente stretto anche se acquisito potrà ricoprire alla Casa Bianca si sono già scatenate polemiche e dubbi. Il Kushner dell'intervista però sembra molto tranquillo, e continua a essere tranquillo anche uno sballottato Rudy Giuliani per il quale i posti importanti da ricoprire nel futuro cabinet continuano ad essere elencati e poi ritirati.

     

    Non sarà Attorney-General, e forse non sarà neanche segretario di Stato, se la grande ricucitura con un Mitt Romney, che ha ingoiato il rospo e baciato una pantofola dell'odiato Trump, andrà a buon fine. Giuliani però sembra tranquillo, e’ certamente diventato l'esempio della difficoltà obiettiva di tenere insieme gli amici fedeli, quelli che non hanno avuto paura di metterci la faccia al contrario del novantanove per cento dei repubblicani, con l'esigenza del compromesso e della riconciliazione.

    TRUMP E ROMNEY TRUMP E ROMNEY

     

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