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    MAI DIRE DI MAIO - IL CANDIDATO IN PECTORE A PALAZZO CHIGI DEL M5S SCODELLA IN TV IL NUOVO VOLTO POLITICO DEL M5S: IL VAFFA MODERATO - “SE AL REFERENDUM VINCE IL NO SPERO CHE RENZI SI DIMETTA: NOI NON LO CHIEDEREMO - SI’ AL REFERENDUM SULL’EURO. BREXIT VITTORIA DELLA DEMOCRAZIA”


     
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    Tommaso Ciriaco per “la Repubblica

     

    di maio di maio

    Amici dell' estrema destra inglese di Nigel Farage. Pronti a un referendum consultivo sull' euro. E convinti, al contrario di un mese fa, che Matteo Renzi debba dimettersi da Palazzo Chigi nel caso in cui dovesse perdere la consultazione popolare sulla riforma costituzionale, per votare nel 2017. Ecco la linea dettata dal reggente del Movimento 5Stelle Luigi Di Maio, ospite della trasmissione "In mezz' ora" di Lucia Annunziata.

     

    Brexit tiene banco, naturalmente. «Credo che sia in ogni caso la vittoria della democrazia», premette. La linea sulla moneta unica, comunque, non cambia: «Vogliamo fare un referendum consultivo. Sono sicuro che i popoli europei puniranno i loro capi di Stato e di governo».

    DI MAIO DI BATTISTA DI MAIO DI BATTISTA

     

    Il tentativo del Movimento è quello di distinguere tra euro e Unione: «Non abbiamo mai messo in discussione la permanenza italiana nell' Ue». In realtà, replica il centrista Lorenzo Dellai, «come si può pensare di essere credibili se si afferma contemporaneamente di voler rimanere nell' Unione europea ma di voler uscire dall' euro?». Di certo i cinquestelle restano a braccetto con l' Ukip: «Rimarremo con Farage. Con lui abbiamo sempre spinto sul tema della democrazia diretta, ma ci sono tante differenze».

     

    luigi di maio con beppe grillo e roberto fico luigi di maio con beppe grillo e roberto fico

    Il fronte interno, però, resta solo temporaneamente in secondo piano, perché Di Maio tiene sempre nel mirino il premier. E se a fine maggio si era limitato a dire che anche con la vittoria del No al referendum costituzionale «non chiederemo le dimissioni del governo», stavolta evoca direttamente il passo indietro del presidente del Consiglio:

     

    «Il giorno dopo il referendum, quando mi auguro vinca il No, spero che per una volta nella sua vita Renzi rispetti la parola e si dimetta. Noi non lo chiederemo». Infine l' Italicum, cioè la legge elettorale che tanto sembra convenire ai grillini: «Siamo contrari. Anche se ci fosse una legge che ci favorisce, non la sosterremo».

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