Paola De Carolis per il “Corriere della Sera”
Maksym Kryshtafor
Si chiama Maksym Kryshtafor e il suo nome sta diventando noto come il titolo che gli è stato assegnato - boy wonder , bambino prodigio - e la sua storia. Ucraino, otto anni, Maksym ha lasciato la città di Odessa a fine febbraio. Dopo diverse settimane in Romania ha raggiunto la Gran Bretagna assieme alla madre Iryna: un piccolo profugo con poche parole di inglese che ora gira il Paese facendo incetta di premi. È un genio della scacchiera: chi lo ha visto giocare lo paragona alle leggende del passato.
Gli esperti sostengono che potrebbe diventare il più giovane «grande maestro» di scacchi della storia. Il record è 12 anni e 4 mesi. Per ora, con lo sguardo serio di chi ha già visto troppo e una concentrazione che gli permette di prevedere le mosse degli avversari, si gode ogni vittoria.
Maksym Kryshtafor
Se serviva la prova che ogni tanto determinazione e talento possono superare gli orrori della guerra, lo sono Maksym e una mamma che lo segue da torneo a torneo e siede silenziosa a pochi passi da lui: sono una coppia ormai celebre sul circuito britannico, tanto che anche il New York Times ha voluto raccontare la loro storia. In un Paese che tende a chiudere le frontiere, gli scacchi hanno segnato la riscossa dell'inclusione e della generosità della gente comune.
Maksym Kryshtafor
I Kryshtafor hanno raggiunto l'Inghilterra grazie soprattutto a Paul Townsend, avvocato in pensione che è diventato il loro sponsor: ha cioè completato i tanti moduli richiesti dal governo di Londra e si è personalmente recato a Bucarest per assicurarsi che riuscissero a partire. Due giorni dopo il suo arrivo, Maksym ha lasciato la nuova abitazione dello Yorkshire meridionale per raggiungere Durham e vincere il suo primo titolo in Inghilterra.
«Per Maksym gli scacchi sono come l'aria», ha raccontato Iryna. «Ne ha bisogno per sopravvivere, per quello gioca sempre. Sono la sua vita, ora sono anche la mia».
Mick Riding, organizzatore del torneo di Durham, ha sottolineato che assistere alla vittoria di Maksym è stato meraviglioso, un attimo di magia: come guardare un evento che potrebbe entrare nella storia.
Maksym Kryshtafor
«È bravissimo, sono felice per lui. È serissimo mentre gioca ma alla fine, quando vince, gli si illuminano gli occhi. Mi considero fortunato che le nostre strade si siano incrociate». Maksym, spiega Riding, ha un talento raro. «Si vede dalla concentrazione e il modo in cui legge la scacchiera. Mi ricorda i migliori giocatori di tutti i tempi quando erano bambini. Kasparov, Fischer. Credetemi, è speciale».
La federazione ucraina lo sa ed è in contatto con Maksym e la madre per assicurarsi che il bambino torni presto in patria e continui ad allenarsi. Non c'è pericolo che smetta. Se ha cominciato a frequentare la scuola elementare del paesino dove abita, si alza alle 5 per allenarsi prima. È questa passione ad aver fatto da passepartout: di fronte all'inevitabilità della guerra, Iryna si era rivolta alla federazione inglese chiedendo aiuto. Voleva che il figlio potesse continuare a studiare e a giocare. La federazione ha individuato Townsend, lui stesso un ottimo scacchista, e quest' ultimo non si è fatto pregare. Quando Maksym è a casa spesso si allena con lui.