1 - MIGRANTI: SEA WATCH IN ACQUE ITALIANE PER MALTEMPO
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(ANSA) - La nave Sea Watch è entrata nelle acque territoriali italiane ed è ancorata ad un miglio a largo delle coste di Siracusa. L'ingresso, secondo quanto si apprende dalla Guardia Costiera italiana, è stato consentito a causa delle cattive condizioni meteo per garantire la sicurezza dei 47 migranti che si trovano a bordo, ormai da 7 giorni, e della stessa imbarcazione. La Sea Watch è affiancata da motovedette della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza.
2 - MIGRANTI: SEA WATCH; TONINELLI, CI PUÒ PENSARE OLANDA
(ANSA) - "Io fornisco anche un'alternativa: siccome sulla Sea Watch c'è una bandierina olandese che sventola e siccome non mi pare che gli olandesi abbiano ancora detto nulla, trovino la maniera migliore per prendersi in carico i migranti". Lo afferma il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Danilo Toninelli, a margine della commemorazione delle vittime della tragedia ferroviaria di Pioltello, avvenuta un anno fa, rispondendo a una domanda dei giornalisti.
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"Per quanto riguarda la Sea Watch devo vedere ancora il dossier: certamente l'Italia non ha mai coordinato i soccorsi, li hanno fatti loro che come era già capitato recentemente, purtroppo non hanno rispettato la legge del mare. Avrebbero dovuto attendere la guardia costiera libica, perché il tutto è avvenuto nel mare libico", aggiunge Toninelli. "Siccome se ne sono andati a questo punto direi che come dice bene il vice premier Luigi Di Maio si dirigano verso la Francia, verso Marsiglia", anche se potrebbe esserci l'alternativa olandese. "L'Olanda è giusto che dica qualche cosa, ma in primis dovrebbe essere Macron a dire 'venite dalla mia parte'", conclude il ministro.
3 - LA SEA WATCH PUNTA DRITTA ALLA SICILIA DI MAIO LA RIMBALZA VERSO LA FRANCIA
Carlo Tarallo per “la Verità”
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Un ricatto. Politico, ma pur sempre un ricatto. La nave olandese Sea Watch 3, della omonima ong tedesca, si trova da ieri pomeriggio a 12 miglia marine dalla costa siciliana, per la precisione di fonte a Siracusa, e chiede di attraccare in Italia. «Sul nostro mare», scrive la ong su Twitter, «si sta abbattendo un ciclone mediterraneo, fenomeno meteo piuttosto raro con onde di 7 metri, pioggia e vento gelido. Sea Watch sta navigando in questa tempesta cercando un riparo con a bordo 47 naufraghi soccorsi sabato scorso».
Già, sabato scorso. Sono passati ben sei giorni da quando la nave ha recuperato 47 naufraghi, che si trovavano a bordo di un gommone in avaria, partito dalla Libia e diretto verso l' Italia. Da quel giorno, come si può facilmente verificare analizzando la sua rotta, Sea Watch 3 non ha fatto altro che dirigersi verso la nostra costa. Il motivo è molto semplice: le ong, con la complicità della sinistra (o viceversa) perseguono un obiettivo politico: destabilizzare il governo italiano, incrinare la solidità della maggioranza, far litigare Lega e M5s facendo leva sulla pelle della povera gente, come è accaduto esattamente due settimane fa.
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Ricordate? Sui migranti a bordo della Sea Watch e della Sea Eye, il premier Giuseppe Conte e il vicepremier Luigi Di Maio, diedero il via libera all' accoglienza in Italia di donne e bambini, facendo imbestialire il vicepremier Matteo Salvini, che non era stato informato della decisione del governo. Fu necessario un vertice notturno a Palazzo Chigi per trovare la quadra grazie all' aiuto della Chiesa Valdese, che accettò di accogliere una quindicina di migranti. «La prossima volta, meglio incontrarsi prima», commentò Salvini.
La prossima volta è arrivata, e il governo non ricadrà nella stessa trappola, tanto è vero che ieri Di Maio ha commentato la situazione con parole chiarissime: «La nave Ong Sea Watch», ha scritto Di Maio su Facebook, «che sta navigando verso la Sicilia, avrà da parte del governo italiano, qualora ne avesse bisogno, supporto medico e sanitario.
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Dopo di che, invito a puntare la prua verso Marsiglia e far sbarcare le persone sul suolo francese, anziché aspettare inutilmente nelle acque italiane per giorni. Come stabilito a giugno 2018 nel Consiglio europeo», ha aggiunto Di Maio, «le responsabilità dell' Europa sull' immigrazione sono condivise. Sul Mediterraneo non si affacciano solo l' Italia, la Grecia o la Spagna. Ma anche la Francia. E deve fare la sua parte».
Dare la sensazione di essere divisi incoraggia le Ong a insistere nella sfida all' Italia: a corroborare le parole di Di Maio è arrivata così una nota ufficiale sottoscritta dai membri della commissione Affari esteri del M5s: «Quello che ha ribadito Luigi Di Maio», recita il documento, «è ciò che sosteniamo da sempre. Se è vero che l' Europa è unita deve dimostrare di condividere non solo i benefici, ma anche le responsabilità. Sappiamo che la Ong Sea Watch sta navigando verso la Sicilia e come sempre ricordiamo che noi siamo pronti a fare la nostra parte.
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Abbiamo a cuore la vita delle persone in mare perciò siamo pronti, se ce ne fosse bisogno, a dare supporto medico e sanitario, ma tutti devono prendersi una fetta del problema. La Francia, che nei Paesi africani ha grosse colpe, accolga i migranti della Sea Watch, anche perché», prosegue la nota, «come giustamente sottolineato dal nostro capo politico Di Maio, sul Mediterraneo non si affacciano solo Italia, Grecia e Spagna. Diciamo basta all' Europa dei figli della gallina bianca, adesso è il tempo dell' Europa del cambiamento».
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Matteo Salvini, quindi, questa volta ha tutto il governo dalla sua parte. «Ennesima provocazione: dopo aver sostato per giorni», ha commentato il ministro dell' Interno su Twitter, «in acque maltesi, Sea Watch 3 con 47 persone a bordo si sta dirigendo verso le nostre coste. Nessuno sbarcherà in Italia. Siamo pronti a mandare medicine, viveri e ciò che dovesse servire, ma i porti italiani sono e resteranno chiusi».
«Un' imbarcazione olandese, con equipaggio straniero», ha poi aggiunto Salvini a Stasera Italia, su Rete4, «che sta per giorni nelle acque maltesi, senza che nessuno dica nulla e poi si dirige verso l' Italia. Siamo un Paese con delle leggi, con delle regole e con dei confini, che dà rispetto ma che lo pretende.
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Non è questa o quella associazione privata che decide le norme sull' immigrazione.
Siamo disponibili come sempre ad aiutare, a mandare dottori, cibo e medicinali, però in Italia si arriva con il permesso. Se questi signori», ha aggiunto Salvini, «pensano di continuare ad aiutare gli scafisti con il loro traffico di esseri umani, con l' Italia hanno sbagliato a capire.
L'unico modo per salvare vite è far salire queste donne e questi bambini sugli aerei se scappano davvero dalle guerre. Metterli in mare e fargli attraversare deserti e il Mediterraneo in balia di delinquenti, non è la soluzione. Mi risulta di essere ancora indagato e di rischiare ancora 15 anni di carcere per aver difeso i confini italiani. Continuerò a farlo. Se vorranno indagarmi un' altra volta, lo facciano. Gli italiani mi pagano lo stipendio per difendere i confini di questo paese», ha concluso Salvini, «e io continuerò a farlo».
DENTRO LA SEA WATCH AL LARGO DI MALTA sea watch 4 sea watch 7 sea watch 1 sea watch 3 EMMANUEL MACRON Sea Watch b4a67