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    “LA LEGA SERIE A VUOLE RESTARE A 20 SQUADRE? NON MI STUPISCE” – MALAGO’, ALLA FINE DEL CONVEGNO "OSSERVATORIO VALORE SPORT" ORGANIZZATO DA THE EUROPEAN HOUSE AMBROSETTI, PARLA DEL TENTATIVO DI INTER, JUVE, MILAN E ROMA DI AVERE UNA SERIE A A 18 SQUADRE - E POI SINNER, I GIOCHI OLIMPICI ’24, IL “PIANO MARSHALL” PER LA SCUOLA E IL RICORDO DEL GIORNALISTA ALBERTO MANDOLESI, SCOMPARSO IERI…


     
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    GIOVANNI MALAGO' Osservatorio valore sport organizzato da The European House Ambrosetti GIOVANNI MALAGO' Osservatorio valore sport organizzato da The European House Ambrosetti

    (ANSA) - "La lega di Serie A vuole rimanere a 20 squadre? Oggettivamente non mi sembra che ci sia niente da stupirsi, anche negli anni passati c'è stata una contrapposizione-dialogo tra alcuni, non sempre tutti i grandi club e quelli che hanno esigenze diverse. E' chiaro che ci sono delle dinamiche statutarie che non possono che essere rispettate, però non mi stupisco che ci siano dei soggetti che abbiano provato a ragionare in un modo diverso, così come capisco perfettamente gli interessi anche della maggioranza dei club, è molto semplice".

     

    Lo ha detto il presidente del Coni Giovanni Malagò a margine del convegno "Osservatorio valore sport" organizzato da The European House Ambrosetti, parlando di quanto sta avvenendo in Lega calcio di Serie A con alcuni club che hanno votato per una Serie A a 18 squadre. "Adesso poi come se ne viene fuori, è tutta una partita all'interno del mondo del calcio - ha detto ancora Malagò -, sia sotto il profilo di quelle che sono le logiche che rappresentano la federazione con le componenti e quelle che sono le dinamiche, anche legate ai eventuali diritti di veto o meno. Ognuno di noi ha delle problematiche di politica sportiva e sicuramente questo non lo invidio".

     

    GIOVANNI MALAGO' LUCA PANCALLI Osservatorio valore sport organizzato da The European House Ambrosetti GIOVANNI MALAGO' LUCA PANCALLI Osservatorio valore sport organizzato da The European House Ambrosetti

    Quanto al rischio di un terremoto istituzionale nel calcio, il presidente del Coni ha sottolineato che "c'è un fronte che rimane decisamente compatto a mantenere uno schema di campionato e di regole, e c'è qualcuno che cerca, nell'ottica di quelle che sono le dinamiche, di valorizzare più possibile l'importanza dei loro club. Sapete che io sono sempre stato, anche quando è nata l'idea della Superlega, totalmente un fautore che si dovesse rispettare e far privilegiare il diritto sportivo". "Dopodiché è chiaro che questa è la solita partita - ha concluso Malagò -, dal mio modesto punto di vista, che non deve portare ad avere dei vincitori al quadrato e degli sconfitti al quadrato". (ANSA).

     

    MALAGO’

    (da sport.quotidiano.net) "Il tennis, con Sinner o con la coppia Bolelli-Vavassori, potrebbe portarci medaglie che non sono praticamente mai arrivate". Lo ha detto il presidente del Coni, Giovanni Malagò, a margine del convegno "Osservatorio valore sport" organizzato da The European House Ambrosetti. "Ieri è stata una giornata esaltante nei tuffi - ha aggiunto Malagò - finalmente si è qualificato il Settebello. Se si è in tanti di più, statisticamente, è più facile vincere medaglie. Se non c'è una inversione di tendenza è impossibile che si continui con questi risultati.

     

    GIOVANNI MALAGO' Osservatorio valore sport organizzato da The European House Ambrosetti GIOVANNI MALAGO' Osservatorio valore sport organizzato da The European House Ambrosetti

    Abbiamo saputo dare know-how però serve il materiale umano. I dati sono impietosi, in Europa siamo tra gli ultimi posti, paghiamo una infrastruttura che ha del clamoroso. Buona parte di quello che oggi facciamo lo dovremmo fare nella scuola, che è il convitato di pietra. Serve un piano Marshall, è indispensabile, che deve partire dalla scuola". Malagò ha poi ricordato Alberto Mandolesi, 'voce' giallorossa sulle tv private romane, scomparso ieri. "Voglio dare un abbraccio ad Alberto che mi ha accompagnato un pezzetto dell'infanzia, soprattutto per stile, garbo e comportamento", ha concluso.

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