Estratto dell'articolo di Grazia Longo per “la Stampa”
pierpaolo panzieri michael alessandrini
Malato di videopoker fino al punto di uccidere? Per ora la domanda rimane senza risposta. Nel giallo del delitto di Pesaro abbiamo infatti la vittima e l'assassino, ma non ancora un movente certo.
Michael Alessandrini, 30 anni, fermato, ancora sporco di sangue della vittima, nel primo pomeriggio di ieri su un treno in Romania dove era fuggito dopo aver ucciso, lunedì sera nel centro storico di Pesaro, l'amico d'infanzia Pierpaolo Panzieri è noto per la sua ludopatia e per il carattere molto violento e rissoso.
michael alessandrini
C'è anche chi parla di suoi problemi psicologici, ma il trentenne non è mai stato in psicoterapia, né in cura in un Centro di igiene mentale né tanto meno è stato mai sottoposto a un Tso (Trattamento sanitario obbligatorio). Perché dunque ha ucciso il suo amico? Ha forse colpito Pierpaolo con tredici coltellate perché questi si era rifiutato di prestargli del denaro? O forse lo ha aggredito così ferocemente perché si era sentito offeso? Siamo solo nel campo delle ipotesi, al momento non vi sono certezze.
Di sicuro sappiamo che l'omicidio è avvenuto durante una cena a casa della vittima, un piccolo imprenditore edile che aveva una sua società e un'altra in comproprietà con il padre per le demolizioni speciali. Era stato lo stesso Pierpaolo a raccontarlo ad alcuni amici, con cui lunedì sera aveva preso un aperitivo al "Salotto di via Cavour". «Scusate ma devo scappare perché stasera ho a scena Michael» aveva annunciato.
Che cosa è accaduto durante quella cena al punto da scatenare la furia omicida di Michael Alessandrini?
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michael alessandrini pierpaolo panzieri
La vittima e il suo carnefice erano amici sin da bambini, quando giocavano insieme a calcio. Gianpaolo da sempre gentile e generoso, Michael irascibile e violento. Tanto che lunedì sera gli amici dell'aperitivo avevano sconsigliato a Pierpaolo di incontrarlo, ma lui non li ha ascoltati. E ora i suoi genitori, Laura e Pietro, e il fratello Gianmarco, assistiti dall'avvocato Paolo Biancofore, non si danno pace. Il papà chiede «che venga fatta giustizia. Soprattutto spero che Michael non venga ritenuto un pazzo, perché pazzo non è. E' un assassino che va punito». E la mamma di Pierpaolo aggiunge: «Mio figlio si fidava di Michael, infatti è stato accoltellato di spalle ».