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    MALDINI SPARA A ZERO CONTRO LA SOCIETA’ CHIEDENDO INVESTIMENTI MA NON FA AUTOCRITICA SUI 50 MILIONI SPESI MALE (E IN COMPLETA AUTONOMIA) IN ESTATE - PAOLINO E’ A RISCHIO: SE NON DOVESSE ARRIVARE IL PIAZZAMENTO IN CHAMPIONS, SAREBBE LUI A PAGARE PER IL MERCATO FLOP - A MENO DI CLAMOROSI COLPI DI SCENA, PIOLI (CHE PIACE ALLA PROPRIETÀ) RESTERÀ AL SUO POSTO FINO AL 30 GIUGNO 2025 (SCADENZA NATURALE DEL SUO CONTRATTO)


     
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    Estratto dell’articolo di Antonio Vitiello per il Corriere dello Sport

        

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    I bilanci in casa Milan si faranno solo alla conclusione della stagione. Ma un piccolo spoiler di ciò che pensa la dirigenza dell’annata milanista è arrivato già martedì sera da Paolo Maldini dopo l’esclusione in Europa per mano dell’Inter. Secondo il direttore dell’area tecnica il voto all’annata del Milan sarebbe 8 se dovesse qualificarsi nuovamente in Champions League.

     

    Ecco, questa è una discriminante fondamentale per il progetto del club. Qualificarsi o meno alla prossima edizione della Champions cambierebbe tanti scenari. Lo aveva detto recentemente il proprietario Gerry Cardinale: «Voglio vincere più di ogni altra cosa.

     

    Ma dal punto di vista commerciale non perderò di vista il fatto che dobbiamo qualificarci anche per la Champions League del prossimo anno». Se non dovesse arrivare il piazzamento desiderato da tutti, il club subirebbe un danno da 40 milioni di euro che derivano dalla partecipazione alla competizione europea, un problema anche di appeal e di lavoro costante con gli sponsor. Inoltre si traccerebbe un bilancio negativo dell’annata e qualcuno potrebbe risponderne in prima persona. 

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     Sotto la lente d’ingrandimento infatti c’è un mercato che non ha portato risultati concreti alla squadra, nonostante i cinquanta milioni di euro investiti nella scorsa estate. Paolo Maldini, che aveva chiesto piena autonomia sul mercato prima di rinnovare a giugno scorso, era stato accontentato ma ora sarebbe indicato come primo responsabile dell’eventuale esclusione dalla Champions.

     

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    Inoltre riemergono visioni opposte sul modo d’investire denaro sul mercato da parte del direttore dell’area tecnica rispetto all’idea delle proprietà americane (prima Elliott e ora Redbird con Gerry Cardinale). Maldini infatti sia prima che dopo la semifinale con l’Inter ha chiesto maggiori investimenti: «Dobbiamo essere bravi a capire il momento e fare investimenti ora per raggiungere il livello delle altre big», e dopo il derby di ritorno: «Essere tornati a questo livello deve essere sfruttato, anche a livello economico investendo per rimanere fra le prima quattro e fare bene in Italia». Visioni non allineate e che necessitano di chiarimenti. 

    PAUL SINGER E GERRY CARDINALE E GORDON SINGER PAUL SINGER E GERRY CARDINALE E GORDON SINGER PAUL SINGER E GERRY CARDINALE PAUL SINGER E GERRY CARDINALE

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