Alessio Ribaudo per il “Corriere della Sera”
adriano pacifico
«Mamma, scusami, ma non sapevo nulla della vostra paura, dei vostri appelli, delle vostre ricerche e di quelle dell'Interpol perché nessuno mi ha avvertito, come sai avevo rotto il cellulare e, purtroppo, sapevo di non avere più un cent sulla carta di credito ricaricabile».
La telefonata tanto attesa da Grazia Mansueto è arrivata finalmente ieri: suo figlio, Adriano Pacifico, l'ha chiamata da Ventimiglia. «Quando arriverò a casa vi racconterò cosa ho passato in questi giorni, ora è meglio lasciar perdere», ha tagliato corto.
JESSICA FASULO E ADRIANO PACIFICO
«Ha vissuto momenti terribili, non sa il francese e pensava di non avere soldi sulla carta, neanche per comprarsi il cibo. Si è dovuto arrangiare per strada in tutto e per tutto», continua sua madre.
La famiglia aveva perso i contatti con il 32enne di Bastiglia, nel Modenese, l'11 luglio quando aveva videochiamato, per l'ultima volta, la mamma dalla Francia. «Ho rotto lo smartphone, me ne ha prestato uno un ragazzo per chiamarti», aveva detto.
Adriano era partito in bici dall'Emilia lo scorso giugno per intraprendere il Cammino di Santiago. Il pellegrinaggio, in onore dell'apostolo Giacomo, i cui percorsi in bici o a piedi partono da Francia, Spagna o Portogallo. Circa 800 chilometri che tappa dopo tappa, timbro dopo timbro, consentono di ottenere la Compostela : il certificato che attesta il perdono dei peccati.
ADRIANO PACIFICO E LA SORELLA
«Adriano viene da un momento complicato ma è falso che voleva allontanarsi dalla famiglia - dice la mamma - ha due figli che ama. Voleva farsi un regalo, dopo che nella vita si è preso grandi responsabilità. Ne ha parlato con dei preti, ha pianificato tutto: ha comprato una bici a Roma, una tenda, il fornelletto per cucinare ed è partito». Poi qualche telefonata «strana», il cellulare sempre spento, la paura e l'istinto materno che scatta: una denuncia di scomparsa e l'inizio delle ricerche «fai da te» svolte dai Pacifico, in Francia, collegando i puntini dei paesi dove aveva prelevato al bancomat.
Adriano Pacifico 2
La pista li ha portati a Saint- Gilles, fra Marsiglia e Montpellier, dove Mansueto ha riconosciuto la firma del figlio nel registro di un ostello dove sia l'albergatore sia il prete che la cameriera di un bar l'hanno rassicurata sullo stato di Adriano. Così, ha tirato un sospiro di sollievo, è tornata a Bastiglia e ha ritirato la denuncia. Ieri, l'epilogo.
«Abbiamo visto in stazione un ragazzo con una bici che somigliava ad Adriano, ci siamo avvicinati e abbiamo iniziato a parlargli per capire se fosse proprio lui - dice Roberto Scionti, a capo della Polfer di Ventimiglia - e quando abbiamo appurato che avevamo visto giusto abbiamo sorriso. Lo abbiamo rifocillato, portato in ufficio per permettergli di cambiarsi ed essere visitato da un medico che lo ha trovato provato ma in salute. Dopo la telefonata alla madre, non essendoci più una denuncia di scomparsa, verificata la voglia di rincasare, lo abbiamo accompagnato al binario dove è salito su un treno. Quello che, dopo varie coincidenze, lo riporterà in Emilia».
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