Estratto dell’articolo di Ivan Zazzaroni per il Corriere dello Sport
ROBERTO MANCINI
Giochiamo ‘sta finalina e subito dopo proviamo qualcosa di diverso, di realmente nuovo e fresco: questo mi sento di dover suggerire a Mancini. Mi chiedo inoltre fino a quando Roberto resisterà sulla panchina della Nazionale, dal momento che mi sembra gli sia venuto a mancare il piacere del ruolo: il calcio che vede esprimere dai suoi - e che ogni volta giustifica - è assai distante da quello che insegue.
Non a caso il movimento che da tempo gli riesce più naturale è l’allargamento delle braccia che precede le spalle rivolte al campo e l’occhiata ai collaboratori. Con la Spagna non abbiamo perso male, ma abbiamo perso. Solo a tratti ho rivisto l’Italia dell’Europeo vinto a sorpresa, ma con merito.
(...) L’oriundo Retegui è rimasto seduto anche quando Immobile è uscito per far posto a Chiesa e Zaniolo si è dovuto accentrare. Se mi passate la battuta, in quel momento avrei preferito il “falso” italiano al falso nueve. PS. Invito le tifoserie di tutto il mondo a evitare, se possibile, la ola allo stadio. Al mio amico Caressa non piace, la considera più vecchia, insopportabile e fuori contesto delle vuvuzelas di Sudafrica 2010. Che - confesso - a Johannesburg e Capetown non mi disturbarono affatto. Le ricordo ancora con tanta simpatia.
mancini retegui
MANCINI: «IO HO SBAGLIATO MA LORO HANNO MERITATO»
Estratto dell'articolo di Andrea Sereni per il “Corriere della Sera”
Quando l’arbitro Vincic fischia la fine di Spagna-Italia Roberto Mancini ha le mani sui fianchi, sconsolato. Nello stadio del Twente cercava una vittoria ma anche qualche certezza.
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Missione fallita. La sua analisi è lucida: «Hanno meritato loro, nonostante il gol nel finale. Abbiamo prodotto troppo poco nel secondo tempo. Probabilmente il fatto di aver fatto una partita tatticamente diversa dal solito ci ha penalizzato. Se potessi non la rigiocherei così, ho sbagliato. Quando ho tolto Bonucci volevo mettere un attaccante e passare alla difesa a 4».
Una lettura che Immobile allontana: «Sono triste, mi rode. Brucia perché hanno segnato il gol decisivo con tanta fortuna. Contro la Spagna è difficile giocare, fanno girare la palla e ti fanno innervosire. Ma stavolta non hanno creato tanto, era più giusto il pareggio». Acerbi aggiunge: «Abbiamo sbagliato troppo, potevamo fare meglio. Serviva più coraggio».
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La Nazionale cede nella ripresa, giocata per mezz’ora senza centravanti, quando Mancini ha inserito Chiesa al posto di Immobile. Perché non una punta? «Pensavamo che Chiesa potesse dare più profondità alla squadra e togliere riferimenti agli avversari», la risposta del c.t.
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ROBERTO MANCINI spagna italia 8 roberto mancini
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