Estratto dell'articolo di Massimiliano Jattoni Dall’Asén per www.corriere.it
divorzio
Il “divorzio all’italiana” cambia le sue regole. Dal 28 febbraio, infatti, partirà la riforma del processo civile, con l’obiettivo di ridurre i tempi delle cause e la mole degli arretrati (riforma inserita tra quelle previste dal Pnrr).
Così, per snellire gli iter della giustizia civile una delle novità più importante riguarda proprio la fine dei matrimoni, con la possibilità di proporre in un solo atto e davanti allo stesso giudice sia la richiesta di separazione sia il divorzio. Dal primo marzo, dunque, addio ai due riti distinti, come stabilito dalla riforma del diritto di famiglia dell’ex ministra della Giustizia, Marta Cartabia, che il governo Meloni ha deciso di anticipare.
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Riduzione dei tempi a 90 giorni
La riforma prevede un tempo di attesa massimo di 90 giorni per fissare la prima udienza, questo per accorciare i tempi procedurali a circa 8 mesi […] La velocizzazione comporta però la presentazione di qualche documento in più, soprattutto in caso di figli, per i quali viene previsto un piano genitoriale. Ma se il primo step è l’accorpamento in un’unica domanda di separazione e divorzio, l’obiettivo finale è l’istituzione di un giudice specializzato.
Divorzio separazione
Entro ottobre 2024, infatti, deve vedere la luce il nuovo tribunale «per le persone, per i minorenni e per le famiglie», destinato ad occuparsi, nelle sue diverse articolazioni sezionali, di tutte le materie ora divise fra tribunale ordinario, tribunale per i minorenni e giudice tutelare. […]
Come funziona
La domanda per divorzio/separazione dovrà essere presentata con ricorso. Il ricorrente deve dimostrare immediatamente al giudice i mezzi di prova, gli elementi di diritto e i documenti utili al ricorso, oltre la propria condizione patrimoniale attraverso il deposito dell’elenco dei beni mobili registrati di proprietà, le quote societarie, gli estratti conto dei rapporti bancari e finanziari e la dichiarazione dei redditi degli ultimi tre anni.
Affidamento figli 2
«In caso di omissioni il coniuge che non attesta la propria reale condizione economica potrà essere condannato dal giudice al pagamento delle spese legali nonché ai danni patiti dalla controparte», spiega l’avvocato Alessandro Caporelli Siriati, esperto in materia di diritto della famiglia. […] La conciliazione verrà tentata alla prima udienza del giudice, insieme alla precisazione delle conclusioni.
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