Nicola Sorrentino per "la Repubblica"
gonfiore
Ritenzione idrica, disturbi intestinali. Cibi che gonfiano. Sono spesso la causa delle taglie in più. Quando, dopo un attento esame della sua condizione, dico a un paziente: « Lei non è grasso, è solo gonfio » , in un primo momento mi sorride grato, pensando che sia una buona notizia, e in effetti - in parte - lo è.
Non ha ancora raggiunto la consapevolezza che la strada per ridurre il gonfiore non è tutta in discesa. Per ottenere i risultati ambìti deve cambiare radicalmente il proprio stile di vita. Perché il gonfiore può essere generato da diversi fattori.
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Riassumendo: con l' aiuto del medico dobbiamo in primo luogo verificare l' assenza di allergie o di intolleranze reali ( a zuccheri o proteine del latte, celiachia, sensibilità al glutine non celiaca). Se i test confermano l' allergia o l' intolleranza la soluzione è semplice ed efficace: bisogna evitare di assumere le sostanze che ci fanno male. Ma le persone che soffrono di intolleranze o allergie specifiche sono una minoranza.
Quelle, invece, che si trovano dopo i pasti con lo stomaco e/ o l' intestino gonfio sono tante. E come ho avuto modo di appurare nel corso degli anni, a contatto con tanti miei pazienti, un' alimentazione scorretta contribuisce notevolmente a farne aumentare il girovita. Così ho elaborato una strategia alimentare che sgonfia, senza far mancare nulla all' organismo. Ai pazienti gonfi, dunque, indico innanzitutto una serie di semplici regole.
Per esempio: mangiate lentamente; evitate di bere con le cannucce e non masticate chewing gum; evitate o riducete il consumo di bibite gassate, nonché di dolci, birra, vino e alcol; bevete acqua: è un alimento prezioso perché aiuta la motilità intestinale ed elimina le tossine; preferite pasti contenuti ma ripetuti nell' arco della giornata a pochi pasti abbondanti; lasciate passare almeno tre ore dall' ultimo pasto prima di mettervi a letto; assumete una tisana che aiuti a smaltire i cibi che favoriscono la formazione di gas.
Ma soprattutto, alla fine di questo semplice elenco, dico loro: « Mangiate bene » .
alimenti fodmap
E per mangiare bene bisogna cominciare col fare la spesa in maniera appropriata. Ecco che cosa mettere ( e che cosa togliere) nel carrello. Cominciamo con lo scegliere bene gli alimenti: alcuni, per la loro composizione, tendono a fermentare nell' apparato digerente, quindi a favorire la formazione di gas e gonfiore. Se vogliamo costruire un regime che ci sgonfi la pancia dovremo limitarli. La vera novità per chi vuole combattere il gonfiore sono i cosiddetti Fodmap (ricordiamo che il nome deriva dall' acronimo inglese di Fermentable Oligosaccharides, Disaccharides, Monosaccharides and Polyols, vedi il disegno qui in alto). Le Fodmap sono quei carboidrati che il nostro intestino non riesce ad assorbire bene e che fermentano producendo gas: anidride carbonica, idrogeno e metano.
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Limitare o, a volte, togliere i Fodmap dalla dieta è utile. Nessun alimento è privo di Fodmap, ma alcuni cibi ne contengono più di altri: frumento e avena, cipolle, aglio, legumi, frutta secca e altri vegetali; latte e derivati; frutta tipo mela e pera, ma anche cavolfiori e funghi. Molte diete, non quelle prescritte da uno specialista ma quelle fai- da- te o che potete trovare su internet, si basano sulla riduzione eccessiva dei Fodmap.
Gli alimenti che procurano un gonfiore più o meno accentuato sono talmente tanti che eliminandoli completamente, o riducendoli in modo drastico, provocheremmo un forte squilibrio alimentare. Pertanto, se decideste di seguire questa dieta, dovreste farlo con l' aiuto di uno specialista.
alimenti fodmap
Molti degli alimenti responsabili del gonfiore appartengono proprio a quella categoria di cibi che noi medici vi chiediamo di mangiare con maggior frequenza e costanza, per esempio frutta e verdura, legumi, cereali. Sicuramente vi chiederete come fare, dato che le informazioni a disposizione sono così contraddittorie. La risposta come sempre è nell' equilibrio.