Mirko Polisano per “il Messaggero”
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Si sono fermate alle 14.50 di ieri le speranze dei familiari e degli amici di Daniele Papa, il 23enne di Cerveteri che due giorni fa è precipitato con un velivolo biposto nel Tevere. La procura di Roma indaga per omicidio colposo contro ignoti, mentre i primi rilievi effettuati iniziano a rivelare le possibili ipotesi dell'incidente, a cominciare dai dubbi sul tipo di manovra effettuata.
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Un'azione non improvvisata, una scelta dunque ben precisa ma compiuta da «inesperti» di casi di emergenza, stando alla prima ricostruzione tecnica.Il Diamond Aircraft DA20-C1, decollato dall'aeroporto di Roma Urbe, si era inabissato all'altezza di via Vitorchiano, in zona Due Ponti dopo un touch and go, esercitazione abituale di chi deve prendere confidenza con gli aerei. Potrebbe essersi verificata una «piantata motore», il brusco arresto del funzionamento dei comandi, e da lì in quegli attimi concitati la decisione di ammarare nel Tevere, invece che in uno dei tanti campi che circondano l'Urbe e più indicati per gli atterraggi d'emergenza. Circostanza compatibile con questo scenario anche la «parabola strana» del velivolo a cui avrebbero assistito i molti testimoni.
I FATTI
Le regole del volo prevedono che in caso l'aereo si trovi in panne a meno di cinquecento piedi di altezza, il pilota deve cercare un posto dove atterrare. Un errore umano oltre al guasto tecnico? Lo dovrà accertare il perito che domani sarà incaricato dalla procura. Il fascicolo al momento è a carico di ignoti. Poi si dovranno attendere gli esiti dell'autopsia che aiuteranno a ricostruire l'esatta dinamica. I sommozzatori dei vigili del fuoco erano riusciti ad individuare con l'uso di un «side sonar scan» il relitto già martedì notte.
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Ieri sono partite le operazioni di recupero. L'aereo è riemerso spezzato: bisognerà capire se la rottura è avvenuta con l'impatto oppure in un altro momento. Scene strazianti quando è riemersa la carlinga: si intravedeva la sagoma di Daniele con il casco in testa e le mani alla barra di comando. Oltre a quelle della procura ci sono anche le indagini dell'Ansv, l'agenzia nazionale per la Sicurezza del volo.
I DUBBI
A bordo dell'aereo c'era anche Giannandrea Cito, l'istruttore che si è salvato. Il pilota è stato ricoverato al policlinico Gemelli e non è in pericolo di vita. Così dovrebbe essere andata, lunedì scorso. Il Diamond ha un unico portellone che si apre verso l'alto. Durante l'ammaraggio qualcosa deve essere andato storto, la cintura di Daniele Papa non si è sganciata.
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Cito avrebbe raccontato di aver tentato due volte di aiutare l'allievo: «Mi sono anche ributtato sotto, in acqua, ho cercato in tutti i modi di sganciarlo dalla cintura, ma non ci sono riuscito». Forse con l'impatto sull'acqua il velivolo può essersi ribaltato. Gli inquirenti vogliono accendere un faro anche sulla manutenzione. Il velivolo aveva solo mille ore di volo e il motore sembra essere stato controllato di recente. Circostanza che però non collimerebbe con l'ipotesi del guasto tecnico.
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