Estratto da www.ilfattoquotidiano.it
MATTEO SALVINI - GIORGIA MELONI - ANTONIO TAJANI
Sono iniziate dopo la mezzanotte le votazioni sulla manovra in commissione Bilancio al Senato. Una maratona notturna resa necessaria dai ritardi della maggioranza, che aveva la necessità di approvare tutti gli emendamenti e gli ordini del giorno: all’alba l’esame è stato completato, così in mattinata è previsto il mandato al relatore.
“Siamo stati trascinati a votare di notte da un governo incompetente”, attacca in un’intervista a Repubblica il capogruppo del M5s al Senato, Stefano Patuanelli. Che aggiunge: ” Siamo arrivati a questo punto per l’incapacità totale del governo e per la follia di Giorgia Meloni. Non riesco a trovare un termine più adatto per definire il divieto di presentare emendamenti che la premier ha impartito ai miei colleghi della maggioranza”.
MATTEO SALVINI - GIORGIA MELONI - ANTONIO TAJANI
Nella notte è arrivato il via libera ai quattro emendamenti del governo sulle pensioni di medici e dipendenti pubblici, la rimodulazione delle risorse per il Ponte sullo Stretto, le risorse aggiuntive per gli stipendi delle forze armate e delle forze dell’ordine e i fondi alle Regioni per la variazioni intervenute sulle aliquote Irpef.
Approvata anche la proposta delle opposizioni che destinano tutto il tesoretto a loro disposizione – 40 milioni – al contrasto alla violenza sulle donne. Bocciata invece la proroga dello smart working per i fragili, mentre non c’è traccia di modifiche riguardanti il Superbonus, nonostante il tentativo in extremis di Forza Italia.
GIORGIA MELONI E GIANCARLO GIORGETTI ALLA CAMERA
[…] Via libera della commissione Bilancio del Senato all’emendamento del governo all’articolo 33 della manovra: salve dai tagli inizialmente previsti le pensioni di vecchiaia di medici, dipendenti di enti locali, maestri e ufficiali giudiziari.
Restano penalizzate quelle anticipate ma c’è un taglio più soft per i sanitari con una riduzione di un trentaseiesimo del taglio per ogni mese in più di permanenza al lavoro. I dirigenti medici e gli infermieri potranno, se vorranno, rimanere al lavoro fino ai 70 anni.
Una retromarcia attesa da parte del governo, che per trovare i fondi ha deciso di tagliare (dal 2033) il finanziamento del Servizio sanitario nazionale. L’emendamento che avrebbe consentito ai dirigenti sanitari o docenti universitari di andare in pensione su base volontaria a 72 anni – anziché a 70 – non è stato invece presentato.
GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI
Via libera anche agli emendamenti del governo che prevedono, tra l’altro, la rimodulazione dei fondi per il Ponte sullo stretto con una parte delle risorse prese dal Fondo di coesione. Ok anche alla cabina di regia per il disagio abitativo e ai fondi per i concorsi per il comparto della sicurezza.
Approvate anche le modifiche al testo che riguardano la casa. Ok – dunque – alla specifica sugli affitti brevi voluta da Forza Italia, per cui la cedolare secca è al 21% per una delle case affittate e al 26% per le altre. Ok anche alle agevolazioni per il fondo di garanzia sui mutui sulla prima casa per le famiglie numerose e anche in base all’Isee.
giorgia meloni antonio tajani
Via libera anche all’emendamento che prevede più tempo per circa 200 Comuni per fissare le aliquote Imu. Solo per il 2023, in deroga alla normativa vigente, le delibere regolamentari e di approvazione delle aliquote e delle tariffe “sono tempestive – si legge – se inserite nel portale del federalismo fiscale entro il 30 novembre 2023″.
Di conseguenza, il termine per la loro pubblicazione delle delibere, ai fini dell’acquisizione della loro efficacia, è fissato al 15 gennaio 2024.
La norma, che rimanda quindi le scadenze del 14 e 28 ottobre, ha un impatto sui cittadini, chiamati a versare la seconda rata dell’Imu entro il 18 dicembre. Se le nuove aliquote comporteranno una differenza positiva, i contribuenti saranno di nuovo chiamati alla cassa entro il 29 febbraio 2024 (senza sanzioni e interessi). Nel caso di una differenza negativa, il rimborso è invece “dovuto secondo le regole ordinarie“.
MATTEO SALVINI - GIORGIA MELONI - ANTONIO TAJANI
[…] Bocciata invece la proroga dello smart working per i lavoratori fragili nel pubblico. L’emendamento del Pd alla manovra proponeva una proroga da fine anno al 31 gennaio 2024 anche per consentire che il tema fosse poi ripreso nel milleproroghe. Emendamenti in materia erano stati depositati anche da altri gruppi di opposizione.
Non c’è stata traccia, infine, di una proposta di modifica sul Superbonus. Ancora ieri, domenica, il vicepremier e segretario di Forza Italia Antonio Tajani aveva ribadito: “Siamo favorevoli ad una breve proroga per permettere la conclusione di lavori che hanno superato il 70% nella Legge di Bilancio per il 2024 o nel Milleproroghe. Una scelta di buon senso a tutela di cittadini onesti”. Per Forza Italia quindi la questione non è ancora chiusa, ma per ora non c’è nessuna proroga in manovra.
giancarlo giorgetti giorgia meloni matteo salvini giancarlo giorgetti e matteo salvini