Luca Valtorta per la Repubblica
manuel agnelli
L'ultimo periodo ha dato molte soddisfazioni a Manuel Agnelli: «È un momento felice. Con gli Afterhours, dopo una serie di concerti dedicati al nuovo disco, Folfiri o Folfox, e una seconda tournée europea, abbiamo ricominciato a suonare per festeggiare i nostri 30 anni di storia, facendo i pezzi che amiamo di più con ospiti provenienti dalle vecchie formazioni della band. È stato davvero bello ritrovarsi ancora insieme sul palco». E adesso è arrivato di nuovo il momento di X Factor: dal 14 settembre in tv ci saranno le audizioni e poi, da metà ottobre, partirà la parte live con la gara vera e propria.
fedez manuel agnelli
Che tipo di pubblico avete oggi?
«Molto vario: i nuovi saranno più o meno il 20%. A questo corrisponde un ritorno dei fan storici e questo credo si debba alla televisione».
Oggi l' indie ha acquistato proprio quello spazio per cui lei, in prima persona, ha tanto lottato nel corso del tempo.
«Sull' indie di oggi ho già espresso la mia posizione e non vorrei reiterarla. Le cose sono cambiate molto e non c' è dubbio che si sia perso non solo tutto un tipo di percorso, ma anche il suo senso. La perdita più grave è che si è smesso di usare la musica come messaggio sociale, mentre è rimasto solamente il messaggio emotivo: del resto la musica è lo specchio dei tempi e della società in cui si vive. In ogni caso è importante che esista una scena».
Tornando a "X Factor", perché ha accettato di rifarlo?
manuel agnelli x factor 10
«Perché mi sono tranquillizzato rispetto al mezzo televisivo che faceva così paura alla mia generazione. Ho scoperto che non è tanto pericoloso il mezzo in sé ma il sistema di comunicazione che gli sta intorno: un non-giornalismo che metodicamente e scientemente stravolge qualsiasi evento o dichiarazione nel tentativo di creare lo "scoop", che poi genera l' inevitabile polemica. Mai come oggi, con l' avvento di Internet e in particolare dei social network, questo aspetto è diffuso».
Le "fake news"...
«Preferisco chiamarle con un termine meno elegante: le balle. Che rendono molto difficile comunicare qualsiasi cosa. Io a X Factor ho la massima libertà, ma il metodico stravolgimento di ciò che dico rende praticamente impossibile far passare un discorso sensato. Tanto che ho dovuto cambiare modalità di approccio: devo pensare in anticipo a come un concetto che esporrò potrà venire stravolto e quindi usare un approccio più "strategico" e meno sincero, che è pericolosissimo. Adesso non basta dire ciò che pensi: devi capire come potrebbero manipolarlo e così finisci per non dire più niente».
manuel agnelli afterhours
Sarà ancora cattivo quest' anno?
«Non sono mai stato cattivo. Solo sincero. E lo sarò ancora di più. Creare false illusioni non serve a nessuno. E io voglio fare qualcosa che serva. Per me non è importante tanto vincere, quanto riuscire a continuare a portare avanti un discorso identitario sulla qualità della musica e un certo modo di viverla. La gente oggi è completamente destrutturata: ti contestano dicendo "quanti biglietti hai venduto?", "quanti stadi hai fatto?". Bene, io credo sia molto importante ribadire che c' è una visione della musica che non dipende dai numeri ma dalla necessità espressiva.
Andrò controcorrente ma il discorso per me va riportato ai massimi sistemi: la musica, l' arte, l' espressione. È tutto troppo votato all' efficacia, ai risultati, e purtroppo a causa di questo sta uscendo un mare di merda! Ci troviamo in una cloaca gigantesca e finché la gente non capirà che non sono i numeri a determinare l' importanza o meno di una cosa non ne usciremo».
A proposito di cambiamenti, quali sono le novità di quest' anno?
MANUEL AGNELLI
«La più grande è lo sforzo che X Factor sta facendo per riportare la musica al centro. C' è una cosa che vale la pena sapere: la versione italiana del programma è considerata la migliore al mondo, lo dicono gli inglesi stessi. In futuro, comunque, ciò su cui punteranno saranno le nuove tecnologie come il 3D o l' interazione con il pubblico ma anche la maggiore qualità. Ed è proprio l' X Factor italiano il loro esperimento sulla qualità dei contenuti! Si cercherà così di stare attenti, per la prima volta, alla parte autoriale e cioè ai ragazzi che scrivono le loro canzoni da soli e non solamente agli interpreti.
E poi non ci saranno più sale prove e quindi ci si potrà vedere con i ragazzi sempre e non solo in certi giorni. E ci sarà finalmente un pianoforte sul palco: prima non si poteva portare un pezzo piano e voce, adesso sì. Non è una cosa da poco. Ci sarà più musica dal vivo insomma. Inoltre, per le selezioni, stavolta siamo andati in posti un po' lontani dalle città principali come Roma e Milano. Io avrò le band e sono molto contento di questo» .
levante
Ha già visto qualcosa di interessante?
«Sì, ho visto alcuni che hanno una personalità molto forte.
Secondo certi canoni non hanno troppe possibilità ma vista la banalità di quello che si ascolta oggi in giro, forse vale la pena osare con qualcosa di più libero anche se più impegnativo ».
E gli altri giudici?
« X Factor è stata coraggiosa scegliendo Levante che è una persona non super famosa, giovanissima e che viene da un ambiente in cui ci si fa da soli: non un attore, non un personaggio della tv, ma una musicista. Questo una parte del pubblico continua a non capirlo; si chiede "chi è?", "cosa fa?". Beh, è una persona vera, che sta facendo qualcosa, non un' opinionista, un tronista, ma una che ha voce in capitolo e già questo per me significa fare televisione alta».
Mara Maionchi?
MARA MAIONCHI
«È una grandissima professionista con una cultura pazzesca sul cantautorato non solo italiano, per cui il confronto con lei è sempre interessante. E poi è molto simpatica».
Mentre Fedez rappresenta il mondo dell' hip hop.
«Mah, in realtà lui viene anche dal pop punk di gruppi come i Blink 182 o gli Offspring e ha un fiuto per le cose più mainstream, unito a una grande capacità di interazione con le nuove tecnologie».
Con lui siete stati rivali nel finale della scorsa stagione. Con la "sua" Eva sta mantenendo un contatto?
MARA MAIONCHI
«Sì. Sto lavorando con lei nella maniera secondo me più sana, cioè mettere a fuoco un' identità e fare un percorso musicale non "dopato" rispetto alla creazione artificiale di un tormentone e poi scomparire. Intanto quest' estate si è fatta un bel po' di esperienze pazzesche: ha aperto tutto il tour di Carmen Consoli, poi lo ha fatto per Battiato, per Eddie Vedder, e per un paio di concerti nostri. Insomma, sta diventando una musicista vera e non un fenomeno televisivo. Ha un grande talento. Sinceramente: credo di averci visto giusto con lei».
X FACTOR