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    LE ONDE DEL MARA - LA CARFAGNA CONTRO LA PRESTIGIACOMO PER LA SUA VISITA SULLA SEA WATCH: “MISCHIARE LA NOSTRA POSIZIONE CON QUELLA DELL'ACCOGLIENZA INDISCRIMINATA DELLA SINISTRA GENERA CONFUSIONE TRA GLI ELETTORI DI FORZA ITALIA” - MATTIA FELTRI LA DIFENDE: "LA TRAVERSATA DI PRESTIGIACOMO È LA SCINTILLA DI UNA DESTRA NON DEL TUTTO INABISSATA NEL BUIO DELLA RABBIA E DELLA PAURA, UNA DESTRA LIBERALE CHE NON MUOVE GUERRA A QUARANTASETTE POVERACCI..."


     
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    1 - CARFAGNA: «SU MATTEO SCELGA L'ELETTORE MA IO NON SAREI SALITA A BORDO»

    D.Mart. per il “Corriere della Sera”

     

    mara carfagna mara carfagna

    «Se Salvini ha agito nell' esercizio di una funzione di governo, non è un tribunale che deve giudicarlo ma saranno gli elettori a farlo...». La vice presidente della Camera Mara Carfagna conferma la linea garantista che Forza Italia terrà al Senato ma lancia anche una sfida politica al ministro dell' Interno sul tema dell' immigrazione clandestina: «Troppo facile fare la faccia feroce con 47 persone lasciate in mare per 22 giorni e non contrastare, con la dovuta energia, i potenti che gestiscono la tratta dei migranti, il racket dei clandestini, il caporalato».

     

    Salvini ha molto criticato la sua collega Prestigiacomo di FI per la visita sulla Sea-Watch.

    «Un paese normale avrebbe risolto il problema in 24 ore. Detto questo, non si possono criticare parlamentari che esercitano le loro prerogative. Io sono intervenuta per questo: non può essere che se una regola non sta bene al governo diventa automaticamente reato».

     

    Lei sarebbe salita sulla Sea-Watch?

    «Se avessi voluto, lo avrei fatto. Ma penso che mischiare la nostra posizione con quella dell' accoglienza indiscriminata della sinistra genera confusione tra gli elettori di FI».

    mara carfagna vice presidente della camera saluta gli invitati mara carfagna vice presidente della camera saluta gli invitati

     

    Sull' immigrazione Forza Italia è in sofferenza per lo sprint della Lega?

    «Riconosco al governo di aver limitato gli sbarchi ma noi a Salvini chiediamo di fare di più. Per difendere la sicurezza degli italiani non basta prendersela con 47 persone perché bisogna smantellare le grandi reti criminali che finiscono per essere il polmone dell' immigrazione clandestina».

     

    La formula Salvini sarà premiata?

    «Ci si accorgerà presto che è altissimo il prezzo pagato al M5S: decreto Dignità, più tasse per le imprese, addizionali locali, reddito di cittadinanza, inevitabile aumento dell' Iva, la fine della democrazia parlamentare con il referendum propositivo».

     

    STEFANIA PRESTIGIACOMO SULLA SEA WATCH STEFANIA PRESTIGIACOMO SULLA SEA WATCH

    2 - L'ULTIMA SCINTILLA

    Mattia Feltri per “la Stampa”

     

    Pare che Stefania Prestigiacomo l'abbia combinata grossa: siccome è andata sulla Sea Watch a vedere come stessero i quarantasette migranti, e per di più andandoci con Riccardo Magi, radicale ed europeista, quindi decisamente fuori moda, e peggio mi sento, con Nicola Fratoianni, un reduce post-comunista affine a Laura Boldrini, avrebbe stabilito la fine di Forza Italia, non più in sintonia con l'umore dell' elettorato.

     

    STEFANIA PRESTIGIACOMO SULLA SEA WATCH STEFANIA PRESTIGIACOMO SULLA SEA WATCH

    Lo si è letto in alcuni commenti di giornale, in alcune esegesi politologiche, nelle esultanze di parlamentari in piena pacchia per la spanciata di consensi. Può anche essere che le cose stiano così, o forse Forza Italia è già morta e - come il nigeriano di trentatré anni, il cui corpo da tre mesi è all'obitorio di Vercelli, insepolto perché nessuno gli paga il funerale - aspetta soltanto la tumulazione.

     

    STEFANIA PRESTIGIACOMO, NICOLA FRATOIANNI E RICCARDO MAGI IN GOMMONE VERSO LA SEA WATCH STEFANIA PRESTIGIACOMO, NICOLA FRATOIANNI E RICCARDO MAGI IN GOMMONE VERSO LA SEA WATCH

    O magari, invece, la breve traversata di Prestigiacomo è la scintilla di una destra non del tutto inabissata nel buio della rabbia e della paura, la scintilla di una destra liberale che non affronta il dramma dell' immigrazione muovendo guerra a quarantasette poveracci, di una destra liberale che combatte le battaglie che ritiene con chi le condivide, senza preclusioni ideologiche (perché questo è il sangue di una democrazia sana), di una destra liberale che considera profondamente giusto e democratico perdere consensi ma non perdere il rispetto di sé, e che non ha dimenticato quanto fu detto da un grande del Novecento, sempre immune al ricatto della moltitudine: «Se la libertà vuol dire ancora qualcosa, è la libertà di dire alle persone ciò che non vogliono sentire».

    PRESTIGIACOMO SUL GOMMONE PRESTIGIACOMO SUL GOMMONE

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