Da www.pianetamilan.it

 

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Claudio Caniggia, ex calciatore argentino di Hellas Verona, Atalanta e Roma, spettatore questa sera al San Paolo in occasione di Napoli-Milan: le sue dichiarazioni al termine del match ai microfoni di ‘Premium Sport’:

 

Sui ricordi del calcio italiano: “Sono sempre quelli, sono tornato dopo tanti anni ed è stato bello. Qui abbiamo giocato una delle partite più difficili, un grande Mondiale, forse non molto per gli italiani, ma ho vissuto un bel momento della mia carriera”.

 

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Su Napoli-Milan: “Ha vinto il Napoli meritatamente, ha giocato meglio”

 

Su Lorenzo Insigne: “Mi ha sorpreso non vederlo in squadra contro la Svezia, ho parlato con la gente e mi sembrava strano non facesse parte dei titolari. Mi assomiglia nei movimenti, è molto furbo, è veloce, capisce subito quando scattare in contropiede, ma aiuta i difensori, gioca al limite del fuorigioco. E’ un grande attaccante”.

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Sul Milan di Arrigo Sacchi: “Uno dei migliori Milan che ho mai visto, ha fatto un Milan straordinario in quegli anni là”.

Sul campionato italiano: “E’ un campionato molto bello, con molte squadre che possono vincere quest’anno, ed è molto bello per il calcio italiano. Negli ultimi anni si capiva che avrebbe vinto la Juventus già a gennaio. Quest’anno magari ci può essere una sorpresa ed è bello”.

 

 

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Da www.fcinter1908.it

 

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Intervistato da Sky Sport, Claudio Caniggia ha così parlato della delusione dell’eliminazione dell’Italia:

“Un grande piacere essere qui. Non pensavo che l’Italia potesse essere fuori. Ho visto la partita, è brutto non vedere l’Italia. Insigne è un giocatore molto bravo, pensavo giocasse con la Svezia. Un po’ come lo facevo io, lui è bravo a giocare al limite del fuorigioco. Il Napoli sta facendo un grandissimo campionato, Sarri è molto bravo”.

 

MARADONA-MESSI – “Messi è un fenomeno ma Maradona è un caso a parte”.

 

CHI COME CANIGGIA – “Forse Insigne, io potevo giocare più al centro ma vedo similitudini in lui. Palacio quando giocava al Boca mi assomigliava, forse in Italia giocava un po’ in posizione diversa. Il calcio italiano è il più difficile, trovi meno spazio e hai meno tempo”.

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