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    “NON VENGO PER PARTECIPARE. QUESTO MONDIALE LO VOGLIO PORTARE A CASA” – MARCELL JACOBS (SOPRANNOMINATO “MISTERY MAN” DAL SUO SPONSOR) DOPO UN ANNO DI INFORTUNI CORRERÀ DOMANI SERA A BUDAPEST LA BATTERIA (SEMIFINALE E FINALE SONO DOMENICA) - QUELLO AI MONDIALI È UN RIENTRO AL BUIO: “RISONANZE E CONTROLLI, GIRI INFINITI PER POI SCOPRIRE CHE IL GUAIO STAVA NELLA GUAINA DEL NERVO SCIATICO. DOMANI DARÒ IL 110%...


     
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    1 - JACOBS, IN PISTA SUBITO AL 110% PER CAPIRE COME STO

     

    marcell jacobs marcell jacobs

    (ANSA)  - "Domani, in pista nelle batterie, daro' subito il 110 per cento: dopo un periodo di stop ho bisogno di sentire di nuovo certe sensazioni e capire a che punto sono".

     

    Lo afferma Marcell Jacobs, in conferenza stampa, alla vigilia del suo ritorno in pista, domani nel primo turno di qualificazione per i 100 ai Mondiali di Budapest. "Avrò altri due turni per capire - spiega l'olimpionico di Tokyo, rispondendo a una domanda del compagno azzurro Tamberi sull'eventualità di 'risparmiarsi' - Certo, se vedo che la prima batteria va in un certo modo, posso anche pensare di risparmiare qualcosa. Ma voglio tornare a provare certe sensazioni".

     

    Estratto dell’articolo di Giulia Zonca per “la Stampa”

     

    marcell jacobs marcell jacobs

    The Mistery man, Marcell Jacobs viene presentato così dal suo stesso sponsor, ma lui non sta nella parte, sfugge all'etichetta che ci starebbe pure dopo una stagione passata lontano dalle gare solo che non la vuole portare, neppure a Budapest, nel cuore della Mitteleuropa in cui sono passate le grandi spie.

    GIANMARCO TAMBERI E MARCELL JACOBS GIANMARCO TAMBERI E MARCELL JACOBS

     

    I documenti riservati li mette sul tavolo lui, per raccontare perché domani corre 100 metri praticamente al buio dentro a un Mondiale: «Da inizio a fine maggio abbiamo solo cercato di individuare i problemi. C'erano tensioni che arrivavano da diversi punti, non si capiva mai a che cosa fossero collegate.

     

    Risonanze e controlli, giri infiniti per poi scoprire che il guaio stava nella guaina del nervo sciatico e nel frattempo aveva causato fastidi a catena. Si è evidenziato un blocco a livello della schiena. Abbiamo dovuto fare un reset completo del corpo, dalla testa ai piedi perché magari si sfiammava un punto e il fastidio ripartiva da un altro, ‘sti nervi alla fine sono tutti collegati». E pure questi mesi.

     

    MARCELL JACOBS AI CAMPIONATI ITALIANI DI RIETI MARCELL JACOBS AI CAMPIONATI ITALIANI DI RIETI

    Uscita a Parigi, in Diamond League, a inizio giugno e invece di capire quanto si poteva ovviare al male stando in pista, il campione olimpico realizza che è il caso di fermarsi. Di nuovo. Dopo averlo fatto per manifesta stanchezza dopo l'oro di Tokyo, per acciacchi mai del tutto arginati l'anno scorso, al Mondiale di Eugene e poi di nuovo in questo 2023: «Non è che con la fortuna io abbia mai avuto un gran rapporto, dalla mia parte non l'ho mai trovata e l'ho dovuta costruire. […]».

    marcell jacobs accolto da star a fiumicino 2 marcell jacobs accolto da star a fiumicino 2

     

    La sua gara vissuta in modo inedito mentre lo sprint tarda a scatenarsi e chiunque potrebbe vincere o saltare: «Sono 100 metri aperti, nessuno li ha saputi comandare e io avrei gli stessi tempi che circolano, credo qualcosa di meglio, se fosse andata come da programmi. Avrei preferito presentarmi da favorito, altro che pressioni, anche se so che gli occhi addosso li ho lo stesso».

     

    Già, l'uomo del mistero che cambia piani perché costretto a ricalcolare il percorso, che cambia scarpe e adesso ha trovato un assetto, in costante evoluzione, con quelle nuove. L'uomo che non cambia orizzonte. «Volevo i Mondiali, mi mancano per il mio cerchio di medaglie. Sono alla terza edizione, nella prima mi sono fermato in semifinale, nella seconda mi sono fatto male e adesso mi ritengo parte del gioco. Ho ritrovato le sensazioni buone, manca l'adrenalina».

     

    marcell jacobs oro nei 60 metri a belgrado 3 marcell jacobs oro nei 60 metri a belgrado 3

    Quindi le corsie tocca guardarle, zero segreti anche lì, faccia a faccia con chi, al momento, è più considerato di lui: «Forse Hughes, il britannico può essere la mina vagante perché si è migliorato, ha corso in 9"83 solo che davanti al grande evento ha sempre latitato, chissà se supera i suoi limiti. Kerley per me resta il confronto costante, abbiamo avuto i nostri battibecchi on line ma ci rispettiamo. […]

    marcell jacobs 6 marcell jacobs 6 addio al celibato di marcell jacobs addio al celibato di marcell jacobs

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