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    “IN TANTI HANNO FATTO FINTA DI NON SAPERE NULLA DI ME, SOPRATTUTTO I MIEI AMICI-RIVALI” – MARCELL JACOBS SI LEVA I MACIGNI DALLA SCARPA DOPO LE ACCUSE DI DOPING – “A TOKYO SONO STATO TESTATO OTTO VOLTE IN DIECI GIORNI. I SOSPETTI MI HANNO AMAREGGIATO, MA NON MI TOCCANO PIÙ DI TANTO. TUTTO NASCE DAL FATTO CHE IN MOLTI PENSAVANO…” - LA STILETTATA A KERLEY  (ARGENTO NEI 100 METRI A TOKYO)...


     
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    marcell jacobs oro olimpico marcell jacobs oro olimpico

    Da www.ilnapolista.it

     

    Il Corriere dello Sport dedica un reportage a Marcel Jacobs, due volte campione olimpico, sui 100 metri e sul 4×100 e primatista europeo con 9’80’’ nella finale di Tokyo. Il reportage è di Franco Fava ex mezzofondista italiano.

     

    Nell’intervista Jacobs ne approfitta per togliersi alcuni sassolini dalle scarpe. Lo fa mostrando a chi lo intervista un whatsapp ricevuto più di due mesi prima di Tokyo dallo statunitense Fred Kerley, argento nei 100:

     

    jacobs kerley de grasse jacobs kerley de grasse

    «In tanti hanno fatto finta di non sapere nulla di me, soprattutto i miei amici-rivali. Siamo amici da tempo sui social e quando gli ho inviato un video dell’uscita dai blocchi in allenamento a Rieti ecco cosa mi ha risposto: 9’80’’ clean. Esattamente il tempo che poi ho fatto in finale. Dubbi lui? E cosa dovrei pensare io di uno specialista dei 400 che da una stagione all’altra passa da 10’30’’ a 9’84’’?».

    marcell jacobs marcell jacobs

     

    Ce n’è anche per il canadese De Grasse, bronzo sui 100 e oro nei 200 a Tokyo.

    «Mi conosceva, eccome se mi conosceva: a Montecarlo il 9 luglio mi era arrivato dietro quando avevo corso in 9’99’’».

     

    E sui sospetti di doping avanzati dai media inglesi:

    marcell jacobs marcell jacobs

    «A Tokyo sono stato testato otto volte in dieci giorni, così come in tutte le mie gare della stagione. Questi sospetti mi hanno un po’ amareggiato, ma non mi toccano più di tanto. Tutto nasce dal fatto che in molti pensavano che i 100 a Tokyo dovesse vincerli un americano e invece sono spuntato io. Il rinvio dei Giochi di un anno certamente mi ha aiutato, perché il 2020 è stato di transizione. Già nel 2019 facevo 10’03’’, pur correndo ancora con lo stile del lunghista».

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