Estratto dell’articolo di Marcello Veneziani per “la Verità”
marcello veneziani foto di bacco
[…] Il populismo torna a pulsare anche da noi in forme variabili, come si addice a una creatura polimorfa e mutante. […] A sinistra non vogliono vederlo ma i tratti essenziali del populismo si ritrovano non solo nel populismo grillino, e nella sua battaglia sul reddito di cittadinanza e nella logica aberrante dell’uno vale uno; ma anche nell’ecologismo e nell’ideologia di mobilitazione popolare nel nome del pianeta da salvare e del popolo verde di Greta. Il pianeta salvato dai ragazzini è un’utopia populista.
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[…] Il 25 novembre scorso è stato consacrato un populismo nuovo, anche se ha quasi sessant’anni: è quello femminista, che assegna alle donne il ruolo di vittime, giustiziere e portatrici di diritti, affibbiando invece ai maschi il ruolo di potenziali colpevoli, da sorvegliare, punire e rieducare, portatori di doveri e mea culpa. Il nuovo femminismo sostiene che il cambiamento potrà avvenire solo con la militanza di massa e la mobilitazione popolare.
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L’idea assurda che i crimini di alcuni squilibrati, frutto di una società nichilista ed individualista, fondata sui desideri illimitati e su una famiglia ormai disgregata, debbano ricadere sull’intera collettività e sull’intera storia dei rapporti tra uomo e donna e che si debba risolvere sul piano politico, generale, educativo quel che sorge invece sul piano individuale, patologico e ossessivo, è una forma di populismo.
proteste femministe sul patriarcato
Il Popolo delle donne contro il Potere dei Maschi. Le piazze e i cortei, le mobilitazioni generali, la marea fucsia del femminismo, fiancheggiate dai corpi speciali di omotrans e queer, più i maschi che si vergognano di essere tali e le avanguardie isteriche dell’oltranzismo, sono la nuova forma di populismo radicale, fanatico, manicheo.
Il populismo femminista si fonda sulla manipolazione della realtà: da un fatto reale, un episodio di violenza o un femminicidio, e da una statistica, si passa a universalizzare il tema per demolire da un verso la famiglia naturale e tradizionale e dall’altro contrapporre il popolo delle donne all’etnia dei maschi che non rinnegano la loro natura e la storia da cui provengono, in una nuova lotta di classe che è lotta di genere.
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Del tutto rimosso e silenziato è il contrasto tra il populismo femminista e la massiccia presenza di migranti che mantengono il predominio maschile e la sottomissione della donna. Anche in queste forme pseudoprogressiste emergono i tratti negativi del populismo: semplificazione, generalizzazione, radicalizzazione, più tanta retorica e demagogia. […]
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