Stefano Montefiori per il “Corriere della Sera”
marine le pen emmanuel macron
I presidenti del Senato e dell’Assemblea nazionale hanno indetto una grande marcia contro l’antisemitismo, questa domenica a Parigi, per reagire alle aggressioni, minacce e scritte ostili agli ebrei dal 7 ottobre a oggi: oltre un migliaio di casi in tutta la Francia , il doppio di quelli registrati in tutto l’anno 2022.
Ma l’iniziativa di Gérard Larcher e Yaël Braun-Pivet sta provocando importanti polemiche politiche, che già contraddicono lo spirito della marcia, che in origine voleva essere una risposta unitaria della democrazia francese in difesa dei concittadini ebrei. La premier Elisabeth Borne ha annunciato che parteciperà, ma il presidente Emmanuel Macron ancora non ha deciso se farlo o meno.
macron le pen
C’è la questione del Rassemblement national, che sarà presente con Marine Le Pen e Jordan Bardella e che mette in imbarazzo gli altri partiti (il fondatore Jean-Marie Le Pen nel 1986 è stato condannato per antisemitismo e nel 2015 venne espulso dalla figlia Marine dopo aver ribadito il suo giudizio sulle «camere a gas dettaglio della storia»). Sfilare accanto agli esponenti del Rassemblement national, e proprio su una questione cruciale come l’antisemitismo, potrebbe trasformarsi nella definitiva legittimazione democratica che Marine Le Pen cerca da anni. Per questo il portavoce del governo,Olivier Veran, ha detto ieri che «a mio parere il Rassemblement National non ha alcun posto in questa marcia».
de magistris melenchon
E pur non citandolo esplicitamente, il presidente Macron ha evocato il Rassemblement national quando ha messo in guardia contro coloro che «pretendono di sostenere i nostri compatrioti di fede ebraica confondendo il rifiuto dei musulmani con il sostegno agli ebrei».
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