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Estratto dell'articolo di Marco Ciriello per “il Mattino”
L'harmattan è un vento secco che spinge sabbia e polvere dall'Africa al Sudamerica, oscura il sole, riduce la visibilità, blocca i volti, e quando si alza è devastante: soffia a nordest e ovest, dal Sahara al Golfo di Guinea, e Victor Osimhen lo ricorda. L'harmattan Osi soffiando sui campi d'Italia ha portato il Napoli allo scudetto, scompigliando difese, attraversando aree di rigore e arrivando in porta, per poi uscire e tornarci, con larghe folate.
victor osimhen
[…] E anche senza il pallone l'harmattan Osi soffia continuamente creando irritazione nei marcatori, esasperando i portieri, e costringendo i centrocampisti al ripiego, perché non sta fermo, mulinella per il campo, strappa palloni, interrompe le impostazioni, e se non proprio come il vento vero che porta alla pazzia, l'attaccante del Napoli comunque conduce all'esasperazione. […]
osimhen maschera
È questo Victor Osimhen: un vento che genera gol e tormenti. E che spesso soffiando in modo scomposto si infrange e rompe, si ferisce, divide, ma poi ritrova la sua naturale signorilità tornando a spazzare via tutto quello che trova: palloni, porte, portieri. Da vento si infila ovunque: passa sotto le gambe, sopra le teste, di lato ai corpi, e non si ferma mai. Tanto che a vederlo correre e avventarsi sul pallone, con il boato che ne consegue, viene in mente Pino Daniele che canta «E nun te ferma' / Viento, viento / Puorteme 'e voci / E chi vo' allucca'». Trase dint'e ll'aree e segna, nun te ferma'».
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Non è un caso che Osimhen a Lagos abbia avuto la strada come famiglia, dribblando nel traffico, evitando le auto, come adesso evita i difensori, e spinge i palloni in porta alle spalle dei portieri. Potenza, geometria e disinvoltura nell'inganno. Saccheggia le aree. Salta gli ostacoli. Indovina le traiettorie. L'harmattan Osi è una continua emozione giovanile che non sembra stancarsi mai.
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[…] In una semplificazione sentimentale Osimhen e dopo la sua maschera sono diventati il simbolo del terzo scudetto del Napoli. Gol e rappresentazione in maschera, l'emblema di questa stagione. […] Verrà ricordato a lungo proprio perché portatore di elettricità come pochi altri calciatori, non a caso l'unica contrapposizione calcistica possibile è con Erling Haaland.
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Osimhen si è sintonizzato con i cuori napoletani, li ha fatti battere più forte, e trepidare ogni volta che si è fatto male, è tornato stropicciato dalle partite con la nazionale nigeriana, o si è lanciato in acrobazia pericolose, ammaccandosi. Ma il vento non ha paura di nulla, e non teme le botte, i muri, i canyon. […]
La sua poetica è da calciatore scombinato, oscillante, ballerino, un saltimbanco dell'area di rigore, sbilenco e per questo imprendibile: sia quando salta per colpire di testa che quando taglia per calciare di destro. E questo suo essere imprendibile l'ha reso il simbolo di questo Napoli che ha cavalcato dove le altre squadre arrancavano, seguendo il ritmo e l'eleganza altra del suo capocannoniere. […]
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Ma non si può chiedere al vento d'essere ordinato, il vento soffia e fa come gli pare. Nel suo assolutismo, nella sua disgregazione, nella sua intrattabilità sta il neapolitan style. […] Da individualista irresponsabile come era apparso è diventato collettivista indispensabile tra movimenti con palla e senza, ricettore di palloni di qualunque tipo corti, lunghi, alti, bassi e amministratore dell'attacco, che lo ha portato a interiorizzare, assimilare ed esplicitare la condizione di leader. Ora lo sa, ma non ha smesso di divertirsi. Il vento non può smettere. Né si è moderato. Anzi, ha aumentato il grado di aggressività, il suo calcio selvaggio si è fatto canone, linguaggio, gol e brividi. E ora è anche titolo.
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