"La gente che lavora e che porta avanti il paese è un conto, poi c'è l'italia che si può permettere anche un tampone al giorno. Questa è una libertà?"
— Stasera Italia (@StaseraItalia) July 28, 2021
Secondo @MarcoRizzoPC ci sono delle differenze anche di classe sull'obbligo di green pass #StaseraItalia pic.twitter.com/bGyLtaDdow
1 - IL GREEN PASS MISURA PER RICCHI: IL COMUNISTA RIZZO A STASERA ITALIA SI SCAGLIA CONTRO L'ITALIETTA DI MARIO DRAGHI
MARCO RIZZO
Il green pass di Mario Draghi? Una misura che non piace anche ai comunisti. A spiegarlo è Marco Rizzo, segretario generale del Partito Comunista italiano, nel corso della puntata del 28 luglio di Stasera Italia, programma serale di Rete4 condotto da Veronica Gentili. “Stiamo parlando in termini pratici dell’alta velocità e dei grandi trasporti, per andare sui regionali tutto questo non c’è.
Per i trasporti pubblici non c’è green pass, poi basta prendere la linea della metro che dalla Stazione Termini di Roma va a Piazza Venezia e vedere che cosa c’è. Ci sono differenze di applicazione” l’accusa di Rizzo, che lancia una stilettata a Flavio Cattaneo, Vice Presidente Esecutivo di Italo, presente in studio e critico per le spese eccessive sostenute da Italo per prevenire il Covid, soldi buttati vista l’obbligo del green pass per i trasporti.
MARCO RIZZO A STASERA ITALIA
Poi Rizzo rincara la dose con un esempio pratico, attaccando frontalmente Draghi: “I poveri e la gente che porta avanti l’Italia sono un conto, poi c’è l’altra Italia che si può permettere un Qr code ed anche un tampone al giorno, che costa 22 euro. Chi li paga quei tamponi lì? Se uno è ricco potrebbe fare tamponi tutti i giorni e non vaccinarsi.
marco rizzo
È libertà? È un’Italietta, lo era quella di Giuseppe Conte e lo è anche questa di Mario Draghi. Se volevano fare il vaccino obbligatorio lo dovevano dire e si dovevano prendere la responsabilità nei confronti degli eventi avversi. Qua si vuole avere la botte piena e la moglie ubriaca, visto che - conclude Rizzo - le case farmaceutiche ti fanno firmare un documento in cui togli tutte le responsabilità possibili a loro”.
2 - MARCO RIZZO PRENDO TUTTI A FALCE E MARTELLO
Carmine Saviano per “il Venerdì di Repubblica”
mario draghi giuseppe conte
ALMENO metti la bacinella lì sotto, altrimenti viene giù una cascata». Interrompiamo Marco Rizzo, 61 anni, segretario del Partito Comunista (non quello di Berlinguer del 33 per cento, ma il suo, che èal 2 per cento) mentre è alle prese, insieme alla moglie, con un guasto al lavandino di casa. È di ritorno dalla Puglia, dove ha inaugurato a Bari, quartiere San Paolo, una nuova sezione. Perché «la politica va fatta sempre: soprattutto nei quartieri difficili e quando non ci sono scadenze elettorali».
MARCO RIZZO
Personale e politico: una distinzione che per Rizzo semplicemente non esiste. Perché ogni cosa è politica. Anche l'esultanza per la vittoria agli Europei. «Sì, ho postato anche io la foto di William, Kate e George presi dalla tristezza». Ma ad attirare l'attenzione, la didascalia: Ekaterinburg, la città russa dove i Romanoff furono giustiziati prima della Rivoluzione d'Ottobre.
Rizzo, un paragone un tantino esagerato?
«Era un post antimonarchico. E comunque il politicamente corretto non mi interessa».
giorgia meloni
Per ora lasciamo stare la Rivoluzione d'Ottobre. L'esultanza per la Nazionale cos' è? Un primo cedimento al patriottismo?
«Ma è pensabile che i comunisti possano odiare l'Italia? Amiamo talmente questo Paese che vogliamo cambiarlo. Per questo siamo patriottici».
Colleghi della Meloni?
«Mai. Il nostro non è un amore indiscriminato per il Paese. Cosa dice la Meloni delle duemila aziende italiane che hanno sede legale in Olanda? Nulla. Cosa dice la Meloni di questa Europa che consente queste astuzie? Nulla».
MARCO RIZZO
E lei cosa dice dell'Europa che ha realizzato il Recovery Fund?
«Dico che bisogna fare i conti. L'anno scorso abbiamo speso 160 miliardi di euro e abbiamo perso un milione di posti di lavoro. E adesso vogliamo affidarci a 40 miliardi l'anno?».
Insomma, non cambia posizione: fuori dall'Europa.
«Ne sono assolutamente convinto».
Fa ancora boxe?
«Ma l'ho fatta solo un po' da ragazzoe poi che c'entra scusi?»
angela merkel e boris johnson
C'entra l'Europa: chi vorrebbe come sparring partner, Merkel o Johnson?
Dopo tre secondi di silenzio: «Johnson... Lo gonfio».
Porterebbe Mario Draghi all'angolo come allenatore?
Dopo cinque secondi di silenzio: «Non so neanche se lo metterei al botteghino» Addirittura? «Non mi fido. Come può un banchiere fare gli interessi del popolo? Ma vorrei tornare alla Meloni».
MARIO DRAGHI E GIUSEPPE CONTE
Prego.
«Se è all'opposizione, perché non fa una manifestazione contro il governo? Perché si astiene sul Milleproroghe? È spiaggiata su Draghi come tutta la politica italiana».
Tutta?
«Solo noi abbiamo manifestato in piazza. Anche Landini, che fa? Sei segretario della Cgil e mandi una raccomandazione al governo?!?! Dico: una raccomandazione. Ma vai in piazza, su!».
marco rizzo x
Il Pd sta lottando per il ddl Zan.
«Un'arma di distrazione di massa».
Questa sembra grossa
«Le spiego: ti affidi ai diritti civili solo perché non puoi dire più nulla sui temi sociali. Hanno distrutto tutto: il Jobs Act, l'articolo 18. In questa crisi economica l'unica cosa da fare è lottare per il lavoro, per evitare i licenziamenti, per ragionare su una patrimoniale seria. Se hai un colpo da sparare, sparalo lì».
alessandro zan
E quindi che facciamo? Retromarcia sui diritti civili?
«Non dico questo. Ma per il ddl Zan a mio avviso bastava aggiungere una riga alla legge Mancino».
Restiamo al centrosinistra. Si dice: Conte è una risorsa per il campo progressista. Sette secondi di silenzio.
«Guardi, penso che la politica sia una cosa seria. Ma come puoi fare il premier prima con Salvini, poi con Zingaretti, poi con Ciampolillo E poi ti fai umiliare da Grillo, chiedi l'agibilità politica Ma l'agibilità politica uno se la va a prendere. Conte mi è del tutto indifferente: noto una propensione a sedersi e poco testosterone».
Rizzo «Mi spiego: nel senso di passione durevole. Di perseveranza. Ma Gramsci che faceva? Pensava alle alleanze? All'agibilità politica? Andiamo...».
PROTESTA JOBS ACT
A proposito di Gramsci e del Pci, tante celebrazioni per i 100 anni se le aspettava? Dieci secondi di silenzio e un lungo respiro.
«Quelli che hanno sciolto il Pci non hanno diritto di parola». Neanche quello? «Sono in un altro campo, ci restino. Sono gli artefici di una disfatta culturale. Hanno trasformato la falce e martello da simboli di speranza a un orpello da cancellare. E soprattutto hanno ceduto all'ecclettismo».
All'ecclettismo?
«L'ambientalismo, i diritti civili. Sono essenziali. Ma solo a partire dalla difesa del lavoro».
Non teme che in tv la trattino come l'ultimo dei mohicani?
«Non vado a fare la macchietta. Ma a dire sempre e solo quello che penso».
E che pensa delle rivolte a Cuba?
Proteste a Cuba 10
«Noto uno strano timing con la richiesta di oltre 180 Paesi di sospendere il blocco economico».
Ha risolto con il lavandino?
«Ci stiamo lavorando: le mando una foto. Non vorrei si pensi a una messa in scena. Faccio sempre lavori a casa così come alle iniziative di partito».
Le foto arrivano. Scaffali riparati e muri imbiancati. Una stretta di mano con Fidel Castro. Tra personale e politico, per Marco Rizzo, non c'è soluzione di continuità.
MARCO RIZZO MARCO RIZZO MARCO RIZZO A STASERA ITALIA Proteste a Cuba 8