MARCO TRAVAGLIO
Estratto dell’articolo di Marco Travaglio per “il Fatto quotidiano”
Il successo dà alla testa. Ma l'insuccesso molto di più. Infatti Enrico Letta, a proposito dell'intervista del presidente pugliese Michele Emiliano al Fatto ("Il voto utile è contro la destra, per il Pd o per i 5Stelle non importa"), si è permesso di lanciarci una calunnia di cui risponderà nelle sedi opportune: "Il Fatto quotidiano tira l'acqua al suo mulino, essendo l'organo ufficiale dei 5Stelle".
ENRICO LETTA
È comprensibile che un politico abituato a parlare solo coi suoi organi ufficiali, che lo intervistano un giorno sì e l'altro pure senza fargli una domanda o gli apparecchiano dei faccia a faccia su misura con la Meloni per spacciare alla gente un bipartitismo inesistente, non riesca a concepire l'idea di un giornale libero, senza padroni né "mulini".
MELONI E SALVINI COME SANDRA E RAIMONDO - ANNETTA BAUSETTI
Ma sorprende la sua scarsa memoria: quando, da Parigi, ci inviava degli articoli, il Fatto li ospitava, senza per questo essere l'organo ufficiale di Letta. E non sto qui a ricordargli tutte le critiche da noi riservate ai 5Stelle (sui decreti Sicurezza, l'immunità a Salvini, l'ingresso e la permanenza nel governo Draghi, l'iniziale avallo alla schiforma Cartabia, le armi all'Ucraina, per citarne soltanto alcune).
Gli ricordo invece l'sms che gli inviai il 25 giugno per invitarlo alla festa del Fatto, cosa che feci anche con Conte, Meloni, Salvini e Speranza. Letta, come gli altri leader, rispose che gli sarebbe piaciuto partecipare. Poi cadde il governo Draghi: Conte e Speranza confermarono la presenza; Meloni e Salvini ringraziarono ma declinarono, perché impegnati in campagna elettorale lontano da Roma; Letta e il suo staff sparirono senza neppure una risposta negativa, con tanti saluti alla buona creanza. Peggio per lui. […]
enrico letta durante il confronto con la meloni CONTE LETTA MANIFESTI DI CONTE E LETTA SUGLI AUTOBUS SALVINI - MELONI - BERLUSCONI BY GIANNELLI marco travaglio 2 marco travaglio enrico letta e carlo calenda a cernobbio. MARCO TRAVAGLIO