1. GLI SCAFISTI AL LARGO DELLA SICILIA CON 51 CADAVERI NELLA STIVA
Agostino Gramigna per “Corriere della Sera”
Sono morti asfissiati, intrappolati nella stiva, senza via di scampo. L' ultima tragedia di migranti, nell' immenso cimitero che sta diventando il Mediterraneo, s' è consumata a quarantacinque miglia dalle coste della Libia. Cinquantuno i morti accertati. A riferirlo è stata la Centrale Operativa della Guardia Costiera di Roma, che solo nella giornata di ieri ha coordinato una decina di operazioni in mare che hanno «salvato» più di tremila persone.
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In una di queste, sono stati i marinai della nave svedese Poseidon, della missione «Triton», a scoprire la tragedia. Dopo aver soccorso 130 migranti, la nave ha ricevuto la segnalazione dalla Centrale di Roma di puntare prua verso un barcone in difficoltà, con circa 500 migranti. Saliti a bordo, i marinai sono stati indirizzati verso la stiva. Lì hanno trovato ammassati i cinquanta corpi senza vita. Sarebbero morti per aver respirato i fumi di scarico dei motori.
Nelle pance della carrette del mare solitamente ci vanno quelli che hanno acquistato dagli scafisti il biglietto più economico. La morte giunge per assenza d' aria, per mancanza di acqua o perché si respirano veleni. La nave Poseidon, carica di vivi e di morti, dovrebbe arrivare oggi a Palermo, nel primo pomeriggio.
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Un episodio che ricorda quello del peschereccio di Catania del 17 agosto scorso, quando 49 cadaveri sono stati ritrovati in uno spazio di poco più di venti metri quadrati, alto un metro e venti: le vittime sono morte per l' assenza di aria.
Ieri a Catania s' è svolto l' incidente probatorio per gli scafisti accusati della strage. Davanti al gip, i testimoni hanno riconosciuto il comandante del barcone (un libico) e hanno delineato il ruolo avuto da altre sette persone che avevano il compito di mantenere l' ordine a bordo della nave e impedire ai profughi di salire dalla stiva sul ponte. Con calci, pugni e colpi di cinghia.
La conta dei morti di ieri non si ferma alle cinquanta vittime caricate sulla Poseidon. I corpi di tre donne sono stati recuperati su un gommone carico di migranti, soccorsi a largo della Libia da una motovedetta della Guardia costiera italiana. Nel porto di Catania, alle prime luci dell' alba, è sbarcata la nave croata Andrija Mohorovicic con 218 profughi, quasi tutti siriani, somali, egiziani ed eritrei. A bordo c' era anche il corpo senza vita di un ventenne sudanese - che soffriva di diabete - deceduto durante la traversata.
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L' emergenza sbarchi non si ferma. Ogni mese fa registrare un record di arrivi. Tra gennaio e luglio (dati Frontex) i migranti entrati in Europa sono 340 mila. In tutto il 2014 erano stati 280 mila. Secondo l' Unhcr (l' agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati) da inizio d' anno 292 mila persone hanno attraversato il Mediterraneo e di questi 108 mila sono approdati in Italia. Mentre l' Oim (Organizzazione internazionale per le migrazioni) fa sapere che quella tra Italia e Libia «è la rotta più letale al mondo».
2. SOTTOCOPERTA «SOLO» 500 EURO NEL PREZZARIO DEI TRAFFICANTI SCONTI PER CHI RISCHIA DI PIÙ
Andrea Pasqualetto per “Corriere della Sera”
Non siamo al porto di Amburgo e il tariffario non è propriamente una preisliste , fissa e indiscutibile. Per i trafficanti libici di Zuwara conta anche il colore della pelle e se è nera il destino è segnato: stiva. La Squadra Mobile di Ragusa, la più esperta in tema di migranti del mare con i suoi 98 scafisti arrestati nel 2015 e gli oltre 300 indagati in due anni, ha elaborato una sorta di prezzario, molto elastico ma orientativo, che prende in considerazione diversi parametri: tipo di imbarcazione, posto, equipaggiamento e origine del migrante.
Poco importa se fugge da guerre o carestie o se parte per un sogno.
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I migranti dell' Africa nera devono fare i conti anche con un certo razzismo dei mercanti costieri che riserva la «cambusa» ai disperati del Sud, eritrei, etiopi, sudanesi, somali, nigeriani, ghanesi, ivoriani, senegalesi, uomini donne e bambini dell' area subsahariana che prima di attraversare stremati il mare di Sicilia hanno attraversato quello di sabbia. Prezzo?
Dai 750 ai 1.500 dollari. Dipende da vari fattori: il momento, il peschereccio, i rischi, l' umore del trafficante, quello più indefinito della sua organizzazione e dal connection man , da colui cioè che si occupa di mettere in contatto la gente di un certo paese con i signori del mare.
Costoro finiscono sottocoperta, nel posto dove i pescatori libici gettano normalmente il pesce. Posto assai rischioso per via dell' aria che manca e delle esalazioni di idrocarburi che possono trasformare l' ambiente in una trappola senza via di scampo.
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«Stiamo parlando di imbarcazioni in legno, con uno spazio vitale di circa 16 metri quadri. Le autopsie effettuate in questi mesi parlano chiaro: asfissia per carenza di ossigeno. Nel 2014 solo a Pozzallo sono arrivati in 73, intendo cadaveri», faceva recentemente il quadro Nino Ciavola, il Capo della Mobile di Ragusa che si occupa di migranti da tre anni e mezzo. Ma i disperati delle stive, secondo lui, non sono nemmeno l' ultima categoria di chi tenta la traversata della vita.
Ci sono infatti quelli dei gommoni per il trasporto fluviale e mercantile, qualche Zodiac.
Qui il rischio è l' inabissamento per il peso eccessivo. Elemento che viene scontato nel prezzo: dai 500 ai 600 dollari. Attenzione: in questo panorama ci sono delle eccezioni.
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Alcune di carattere «orientale» che mescolano i giovani bengalesi agli africani e altre dovute a fattori imprevedibili, per cui nei posti peggiori finiscono talvolta anche i maghrebini. Come testimonia Giovanna Di Benedetto, volontaria di Save the children, che ieri a Catania ha avuto modo di parlare con 33 ragazzi egiziani appena sbarcati: «Erano minori non accompagnati. Hanno raccontato di aver fatto la traversata nella stiva e che se volevano uscire per prendere una boccata d' aria dovevano pagare».
Nel mare dantesco i «privilegiati» sono i siriani. Loro normalmente hanno studiato, conoscono i pericoli dell' acqua e, soprattutto, hanno più dollari a disposizione. Viaggiano così sopra coperta, anche perché il prezzo è decisamente più alto.
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Il tariffario si fa quindi più articolato. «Si va dai 2.500 ai 3.000 dollari in media a persona. Si tratta di famiglie allargate, anche di 20-25 persone. Se possono si muovono così, i siriani. I prezzi vanno dai 500 euro per il bambino ai 3.000 del capofamiglia». È compreso il necessaire per sopravvivere: acqua pane e biscotti. Esistono gli optional: «Il life jacket viene 200 euro, il satellitare 1.000». C' è un top: «Alcuni siriani, per ragione di sicurezza, prendono lo yacht in Turchia, verso Antalya.
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In questo caso il costo va dai 6 agli 8 mila euro». Mentre nelle stive, ammassati come gli schiavi dell' Ottocento che lasciavano l' Africa per le Americhe, ondeggia la folla dei dannati. Se va bene trovano una nave salvifica che li porta in Sicilia. Se va male, bussano sopra coperta, ribussano. Poi iniziano a urlare. E muoiono.