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    “NESSUNO AVREBBE MAI IMMAGINATO, TRE ANNI FA, CHE UN PROFESSORE SENZA ESPERIENZA POLITICA DIVENTASSE PREMIER” – ORMAI È CHIARO CHE “ITALIA VIVA” VUOLE LO SCALPO DEL CIUFFO TINTO CONTE. SENTITE LA BOSCHI: “NON CI ACCONTENTERANNO CON UN RIMPASTO. ABBIAMO POSTO QUESTIONI DI MERITO. FORSE IL PRESIDENTE VUOLE VERIFICARE FINO IN FONDO L’IPOTESI DEI RESPONSABILI PRIMA DI CHIARIRSI CON NOI. LEGITTIMO, MA SI DECIDA…”


     
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    maria elena boschi maria elena boschi

    Alessandro Di Matteo per “La Stampa”

     

    Italia Viva aspetta ancora «risposte» dal premier, le ministre renziane sono «pronte a dimettersi» ed è arrivato il momento che «Conte si decida». Maria Elena Boschi è netta, «non ci accontenteranno con un rimpasto» e se si aprisse la crisi sarebbe Mattarella a decidere se e a chi assegnare un nuovo incarico. Del resto «nessuno avrebbe mai immaginato, tre anni fa, che un professore senza esperienza politica diventasse premier...».

     

    A che punto siamo? È arrivato il momento di una decisione da parte vostra?

    «La domanda va fatta al presidente Conte, non a noi. Noi abbiamo posto questioni di merito: dal piano vaccini all'Alta velocità, dalla riapertura delle scuole all'utilizzo del Mes per la sanità. A oggi, nessuna risposta dal governo.

     

    conferenza stampa di fine anno di giuseppe conte 1 conferenza stampa di fine anno di giuseppe conte 1

    Forse il presidente vuole verificare fino in fondo l'ipotesi dei responsabili prima di chiarirsi con noi. Legittimo, ma l'importante è che non perda tempo. Noi siamo pronti al dibattito in Parlamento, le nostre ministre sono pronte a dimettersi. Conte si decida».

     

    Conte starebbe rinunciando alla fondazione per la cybersecurity. Non è sufficiente?

    «Mi sembra ovvio che Conte si fermi, come peraltro gli ha chiesto il Copasir. La vera sorpresa è che ci abbia provato, non che si sia fermato. Ma certo non basta. Abbiamo chiesto di triplicare i soldi per cultura e turismo nel Recovery Plan, di investire su formazione e occupazione per i giovani, di mettere al centro il lavoro e non l'assistenzialismo.

    maria elena boschi 1 maria elena boschi 1

     

    Non pretendiamo che sia tutto "un prendere o lasciare", ma meritiamo almeno la serietà di una risposta. E meno male che almeno noi il Piano lo abbiamo letto».

     

    Renzi dice: pensano di risolvere tutto con un rimpastone! Significa che il Conte bis è finito e serve un "ter"?

    «La narrazione che viene dagli uffici del premier è che ci accontenteranno con un rimpasto. Non è così. Per noi contano le idee, non gli incarichi. Tutti a parole si dicono d'accordo con i temi che abbiamo posto. Innanzitutto chiariamoci su questo, poi verranno i ministri. Noi vogliamo aprire le scuole, non una crisi di governo.

     

    Boschi Conte Bellanova Boschi Conte Bellanova

    I governi durano finché hanno la maggioranza in Parlamento. Tocca al premier, non a me, decidere con quali strumenti vuole verificare se questa maggioranza c'è ancora».

     

    La fiducia al governo dipenderà anche dall'impegno a prendere il Mes per la sanità?

    «Se avessimo voluto fare ricatti su un singolo punto, avremmo potuto mettere in difficoltà più volte il governo anche nelle settimane precedenti. Specie in Senato.

     

    GIUSEPPE CONTE MATTEO RENZI - BY GIANBOY GIUSEPPE CONTE MATTEO RENZI - BY GIANBOY

    Detto questo, se Conte e M5S insistono a dire no a 37 miliardi disponibili subito per la sanità devono spiegare ai cittadini i ritardi sui vaccini, le difficoltà coi tamponi, le liste di attesa per una mammografia. Non è decisivo per Italia viva, è decisivo per l'Italia. Ma mi sento di poter dire che su questo punto tutti arriveranno sulla nostra posizione».

     

    Pare che Conte non si fidi di aprire formalmente una crisi. Renzi dice: mettiamoci d'accordo sui contenuti, poi che il premier sia Conte o un altro lo vedremo. Possono esserci altri nomi?

    «Che cosa abbia in testa Conte non è dato saperlo e sono anche personalmente molto sorpresa dal modo con il quale sta giocando questa partita. Noi gli avevamo offerto massima collaborazione, lui ha risposto con toni ultimativi e peraltro avventati dal punto di vista dei numeri.

    GIUSEPPE CONTE GIUSEPPE CONTE

     

    Se si aprirà la crisi il presidente della Repubblica - fatte le consultazioni - farà la sua scelta. Nessuno avrebbe mai immaginato, tre anni fa, che un professore senza esperienza politica diventasse premier: sono le regole della democrazia parlamentare, vanno rispettate.L'unico scenario che non vedo praticabile sono le elezioni anticipate: nessuno le vuole e chi le minaccia lo fa soltanto per impaurire gli altri».

     

    Vuol dire che possono esserci altre maggioranze in questo Parlamento?

    «La Costituzione per noi è la bussola e il presidente Mattarella il suo attento garante. Noi vogliamo capire se c'è ancora una maggioranza a sostegno del governo e soprattutto se c'è ancora un governo a sostegno del Paese.

     

    maria elena boschi maria elena boschi

    Quanto al cambiare le maggioranze, direi che l'anomalia - casomai - è stato vedere i due ultimi governi, guidati dallo stesso premier ma con maggioranze antitetiche. Insomma, noi non siamo quelli che vogliono cambiare maggioranza, siamo quelli che vogliono cambiare il Paese. Ma per farlo adesso serve un salto di qualità che al momento non vediamo».

     

    GIUSEPPE CONTE - MATTEO RENZI GIUSEPPE CONTE - MATTEO RENZI

    Il Pd chiede a Conte di cambiare passo, ma poi avverte Iv: «No a destabilizzazioni». Non è rischiosa una crisi al buio in un momento così delicato?

    «Meglio il chiarimento dello stallo. O si governa davvero o tutto è al buio, non solo la crisi. In un momento come questo servono scelte coraggiose e responsabili. Noi ci siamo, consapevoli di aver messo in campo i contenuti che servono. Speriamo che anche il Pd faccia la sua parte»

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