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    “IL CYBERPORN STA CANNIBALIZZANDO L’IMMAGINARIO DEI BAMBINI DAI 10 ANNI IN SU” - DOPO LO STUPRO DI PALERMO, LA SCRITTRICE FEMMINISTA MARINA TERRAGNI PUNTA IL DITO SUL MONDO HARD: “IMPONE UNA SESSUALITÀ FATTA DI DOLORE FISICO, UMILIAZIONI E SOTTOMISSIONE “CONSENSUALE”. HAI VOGLIA A PROPORRE EDUCAZIONE AFFETTIVA E SESSUALE A SCUOLA E A RICHIAMARE QUEI POVERI DISGRAZIATI DEI GENITORI ALLE LORO RESPONSABILITÀ: IL GROOMING DELLA PORNO-INDUSTRIA È TROPPO PERVASIVO, L’AUTODIFESA DOMESTICA NON BASTA...”


     
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    Estratto dell'articolo di Estratto Marina Terragni per “il Foglio”

     

    Marina Terragni Marina Terragni

    [...] Storie come quelle di Palermo, ragazza trascinata come un agnello da sette coetanei fino allo stupro finale di gruppo rigorosamente filmato; ma anche gli abusi collettivi su due dodicenni il Capodanno scorso in una villa del Fiorentino, filmetto pure qui; o le violenze di un altro Capodanno in una villetta di Primavalle, il branco addosso a una sedicenne che finirà poi in un gorgo di depressione e autolesionismo. Ecco: di queste storie non capiremo niente se non diventeremo consapevoli di come il cyberporn stia cannibalizzando da troppo tempo il libero e gioioso immaginario perverso-polimorfo di bambine e bambini dai 10 anni in su per imporre una sessualità fatta di dolore fisico, umiliazioni e sottomissione “consensuale”.

     

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    “Pensavo che se non ti piacevano le cose hardcore – strapparsi i capelli, sculacciare – era perché eri noiosa a letto. Allora ho fatto finta che mi piacessero”, ha raccontato una ragazza al Guardian. “Quando gli uomini sullo schermo fanno un sacco di cose violente alle donne con cui fanno sesso l’effetto è sempre lo stesso: le donne inarcano la schiena e gemono più forte. Il porno prende qualcosa che prima era considerato di nicchia e continua a mostrarlo e rimostrarlo in un contesto mainstream finché non viene normalizzato”. Non è una festa nemmeno per i giovani maschi, alle prese con immagini di punizioni, snuffing (soffocamento) e clip di morte (“trombata e uccisa”): più lontano possibile dall’amore.

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    C’è gente che si vuoterebbe le tasche per poter dare un’occhiata al video di Palermo: solo se filmi allora è vero, la scena del sesso diventa un set, la carne è virtuale e ha bisogno di prove di realtà. Ma c’è anche gente che dopo la porno-scorpacciata del lockdown non ne è più uscita: dipendenza, consumo ossessivo-compulsivo, depressione, indifferenza alla banale tenerezza dei corpi reali, disfunzioni erettili.

     

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    [...] Hai voglia a proporre educazione affettiva e sessuale a scuola e a richiamare quei poveri disgraziati dei genitori alle loro responsabilità: il grooming della porno-industria è troppo pervasivo e potente, l’autodifesa domestica non basta.

    L’arma potrebbero essere le Age Verification Law, leggi che introducono l’obbligo di verifica dell’età per accedere ai siti porno.

    [...]

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