Estratto dell’articolo di Danilo Ceccarelli per “la Stampa”
MACRON LE PEN 33
Marine Le Pen mette in crisi il presidente Emmanuel Macron votando la sua legge sull'immigrazione. Quello che fino a poco tempo fa sarebbe apparso come uno scenario da fantapolitica […] ieri si è concretizzato aprendo una nuova crisi per il governo francese.
Al centro di questo nuovo feuilleton della politica d'oltralpe c'è uno dei testi più importanti del secondo mandato del presidente, che dopo essere stato bocciato la scorsa settimana dall'Assemblea nazionale con una mozione di censura approvata dalle opposizioni è finito sul tavolo della Commissione mista paritaria, composta da sette senatori e sette deputati provenienti da differenti orientamenti politici, riunitisi con l'incarico di trovare un compromesso.
GERALD DARMANIN EMMANUEL MACRON
Dopo più di 24 ore di trattative, ieri pomeriggio i quattordici parlamentari si sono accordati su una bozza molto più dura rispetto al documento precedente, contestato dalla sinistra ma approvato dai Repubblicani e dai lepenisti del Rassemblement National. La leader dell'estrema destra ha parlato di una «enorme vittoria» annunciando che i suoi in serata avrebbero votato a favore del disegno di legge. A quel punto, la trappola contro Macron era ormai scattata.
La levata di scudi della gauche è stata immediata: il "tribuno" della France Insoumise, Jean-Luc Mélenchon, ha parlato di una legge contenente tutto quello che «reclama da 50 anni il Front National», mentre il segretario del Partito socialista, Olivier Faure, ha parlato di un «momento terrificante».
emmanuel macron e Elisabeth Borne
A spaventare la sinistra sono stati alcuni punti del testo rimaneggiato: per ottenere gli assegni familiari gli stranieri regolari dovranno avere cinque anni di residenza in Francia o 30 mesi di attività professionale; chi viene a studiare in Francia dovrà pagare una cauzione; il Parlamento fisserà ogni anno delle quote immigrazione; ai prefetti andranno maggiori poteri per il rilascio dei titoli di soggiorno.
le autorita francesi bloccano i migranti a ventimiglia 2
Misure che sembrano uscite dal programma elettorale di Marine Le Pen, grazie alle quali si punta a ristabilire la «priorità nazionale» nei confronti degli stranieri. In altre parole, «prima i francesi». Per questo molte fasce della società civile sono insorte chiedendo un gesto di responsabilità: una ventina di rettori universitari ha denunciato delle «misure indegne» per il Paese, mentre sindacati, associazioni umanitarie e ong si sono espressi contro i progetto definendolo il «più regressivo degli ultimi 40 anni».
L'endorsement dell'estrema destra ha così mandato in tilt la maggioranza e l'esecutivo. Il ministro della Salute, Aurelien Rousseau, quella dell'Insegnamento superiore, Sylvie Retailleau, e quello delle politiche abitative, Patrice Vergriete, hanno minacciato le dimissioni, mentre molti tra i parlamentari macroniani si sono detti pronti a non votare il testo.
le autorita francesi bloccano i migranti a ventimiglia 1
Nel disperato tentativo di frenare la fronda, il ministro dell'Interno Gérald Darmanin, che ha presentato la proposta di legge, ha annunciato per la prima volta che con «10mila lavoratori stranieri saranno regolarizzati ogni anno» in Francia. La premier Elisabeth Borne, invece, ha definito la mossa di Marine Le Pen una «manovra grossolana» chiedendo alla sua maggioranza di votare a favore del progetto.
Intanto, il Senato, dominato dei Repubblicani, approvava la legge con 214 voti a favore e 114 contrari. Per calmare gli animi, […] Macron ha deciso […] di chiedere una seconda delibera nel caso dell'approvazione della legge all'Assemblea nazionale con una maggioranza di voti del Rassemblement National.
ELEZIONI FRANCESI VISTE DA GIANNELLI
[…] Una crisi apertasi a circa sei mesi dalle prossime elezioni europee, dove il Rassemblement National è dato ampiamente in testa da tutti i sondaggi, seguito da Renaissance, la formazione di Macron. Uno scrutinio dove l'immigrazione giocherà un ruolo cruciale come dimostra l'indagine Opinione Way-Vae Solis […], secondo la quale l'83 per cento dei francesi sostiene che questo dossier determinerà il voto. E al momento, la partita sulla riforma sembra condurla Marine Le Pen.
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