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La situazione non è delle migliori. Più che alle fibrillazioni interne al governo, la preoccupazione di Mario Draghi va tutta all'aumento dei prezzi dell'energia. Le conseguenze della guerra in Ucraina e non solo hanno costretto il premier a rientrare in fretta e furia a Palazzo Chigi: "Sono rientrato a Roma per l'ok al dl bollette entro oggi", ha confermato durante la conferenza stampa di giovedì 30 giugno.
Con il decreto legge "sono stati approvati provvedimenti urgenti per sostenere il potere di acquisto delle famiglie, abbattiamo l'Iva e rafforziamo il bonus sociale, interveniamo per incrementare lo stoccaggio di gas naturale e gli aiuti alle famiglie sulle bollette. In mancanza di queste approvazioni ci sarebbe stato un disastro con aumenti fino al 45 per cento".
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Da qui la necessità del presidente del Consiglio di tornare in fretta e furia dal vertice Nato a Madrid. E ancora, precisando: "Questi provvedimenti dovevano necessariamente essere attuati oggi, senza questo ci sarebbe stato un disastro. Le bollette sarebbero arrivate senza agevolazioni con rincari fino al 35 per cento...questo spiega perché sono tornato a Roma ieri notte".
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Il decreto approvato dal Consiglio dei ministri si pone l'obiettivo di contenere i costi dell'energia elettrica e del gas naturale per il terzo trimestre 2022 e per garantire la liquidità delle imprese che effettuano stoccaggio di gas naturale. Tra le altre cose sono state annullate le aliquote relative agli oneri generali di sistema per le utenze domestiche e non domestiche in bassa tensione, oltre che per le utenze con potenza disponibile superiore a 16,5 kW.
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