Mario Giordano per “Libero Quotidiano”
Mario Giordano
Un altro piatto, avanti: abboffiamoci tutti, così finalmente siamo solidali. Un'amatriciana dopo l'altra non c'è cuoco d' artificio che non si sia guadagnato il suo spazietto di pubblicità con l' iniziativa benefica. Dalla bettola di paese fino al grande Jamie Olivier, dalla pizzeria dell' angolo fino allo Slow Food, passando per Cracco, Oldani, Bastianich e mille altri ancora, le offerte si moltiplicano: volete farvi una bella mangiata sistemando, insieme allo stomaco, anche la coscienza? Non avete che da scegliere. Una bella spaghettata non si nega a nessuno.
FEDEZ E JAX
E poi avanti: ci sono i concerti per la ricostruzione, gli spettacoli per la ricostruzione, i cantanti per la ricostruzione. Molti flash, poco cash: pazienza se l'organizzazione servirà più a lanciare un nuovo disco che a raccogliere soldi, pazienza se in realtà è solo un modo per fare pubblicità a iniziative che altrimenti nessuno avrebbe seguito. I buoni sentimenti, in questo caso, sono un grande strumento di marketing. Forse il migliore. Bisogna essere buoni, no? Allora andate al concerto per i terremtotati. O comprate i dischi di J-Ax e Fedez.
davide oldani chef
Ma perché per aiutare i terremotati bisogna andare a un concerto? Perché bisogna comprare i dischi di J-Ax o di Fedez? Non è meglio mandare direttamente i soldi? «Io lo so come funzionano queste cose, meglio donare privatamente e non dire niente», ha detto Fiorello. Il quale, non a caso, ha già ricevuto la bellezza di quattro inviti per partecipare a eventi di beneficenza pro terremotati. «Dicono: cantiamo insieme, poi scopri che non va tutto in beneficenza. Ci sono le spese per gli affitti… Troppi organizzatori e non sai dove finiscono i soldi».
Davanti a disgrazie di grande impatto emotivo e mediatico, la corsa a guadagnarsi uno spazio sotto i riflettori della ricostruzione è irrefrenabile. Lo fanno i politici (la presidente Boldrini è in passerella tutti i giorni nelle tendopoli: ormai non ne potranno più di vederla). Lo fanno gli chef.
CRACCO
Lo fanno i cantanti. Niente di nuovo per carità, sappiamo che la beneficenza è diventata un optional irrinunciabile dei vip, il pass-partout che apre tutte le porte, il lavasbianca delle coscienze, funziona meglio del Dash. Ma esisterà un limite nel mescolare le piccinerie dell' opportunismo quotidiano con le grandi tragedie dell' umanità?
E già che ci siamo, sommessamente, ci sia permesso rilanciare un ultimo dubbio. Donare è giusto, la beneficenza è sacra, per carità, tutti dobbiamo contribuire, ognuno come può. Ma perché la Regione Lazio si permette di chiedere ancora dei soldi in beneficenza? Di soldi alla Regione Lazio non ne abbiamo dati già abbastanza pagando le tasse che ogni mese si prendono metà del nostro stipendio? E come utilizza quei soldi la Regione Lazio?
amatrice oggi
amatrice come pompei i soccorsi ad amatrice i soccorsi ad amatrice SUORA AMATRICE
Non sarebbe meglio, prima di chiedere ulteriori contributi, che ci spiegassero come li hanno spesi? Perché, per esempio, non hanno vigilato sui piani di prevenzione nei paesi che erano a elevato rischio sismico? Scusate se mi sono permesso. Ora possiamo ricominciare con il circo: avanti con le amatriciane, servitene un' altra, abboffiamoci pure, andiamo alle serate di beneficenza, ai cocktail di solidarietà, compriamo i dischi di Fedez e J-Ax. Ma con moderazione, ecco. Davanti alle tragedie è giusto diventare generosi, pazienza se si diventa grassi. L' importante è non diventare del tutto ciechi.