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    "VIVA MARIO FINOTTI, MEGLIO MORIRE LIBERO" – VITTORIO FELTRI SUL CASO DEL 91ENNE MORTO MENTRE CERCAVA DI FUGGIRE DALL’OSPIZIO: "SE A QUELL’ETÀ HAI ANCORA QUALCHE ENERGIA, BRAMI DI SPENDERLA RESPIRANDO ARIA FRESCA, NON IN UNA STANZA GREMITA DI ALTRI MATUSALEMME CHE NON TI FORNISCONO ALCUN CONFORTO. PURTROPPO LA VECCHIAIA È SOTTOVALUTATA" – GRAMELLINI: “COME L'AMORE, LA LIBERTÀ NON HA UN PERCHÉ. È IL PERCHÉ…”


     
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    Vittorio Feltri per "Libero quotidiano"

     

    vittorio feltri vittorio feltri

    La notizia anche Libero l'ha pubblicata ieri, tuttavia essa merita una chiosa. Un novantunenne ha cercato di fuggire da una casa di riposo dove era ospite da qualche tempo e in cui - evidentemente non si trovava a proprio agio. I suoi famigliari erano spesso assenti, forse abitavano lontani dall'ospizio e non potevano rendergli visita di frequente.

     

    L'uomo, Mario Finotti, sta di fatto che verso mattina ha pensato di poter riconquistare la propria libertà e ha escogitato di evadere, forse colto all'improvviso da spirito di ribellione. Ha preso delle lenzuola, le ha intrecciate e, aggrappandosi ad esse, ha tentato di calarsi dalla finestra.

     

    mario finotti mario finotti

    Operazione complicata e pericolosa, tanto è vero che egli non è riuscito a realizzarla restando incolume. Infatti la discesa è stata resa vana da una caduta, causata forse dalla rottura del drappo annodato frettolosamente. Il capitombolo in cortile è stato fatale al vecchio. Morto sul colpo.

     

    Ora tutti, anche il personale infermieristico della struttura, si domandano perché l'anziano abbia provato a mettere a segno una fuga niente affatto prevista. Sostengono i responsabili del ricovero che Mario fosse sereno, il suo quadro psicologico perfetto, sebbene il gesto estremo suggerisca il contrario. Plausibile che non ce la facesse più a campare come un recluso e desiderasse andarsene per i cavoli suoi, anche se le prospettive fuori dal gerontocomio non fossero rosee.

     

    ANZIANA IN OSPIZIO ANZIANA IN OSPIZIO

    Sta di fatto, probabilmente per effetto dell'età, che non sopportava più di permanere sigillato fra quattro mura in attesa di trasferirsi al cimitero. Sarà perché anche io non sono piu giovane, ma capisco perfettamente l'origine delle sue pulsioni: correre per strada a fare due passi al di là del perimetro dell'istituto, per quanto ben gestito, che somiglia a una prigione.

     

    Personalmente sono solidale con Mario Finotti, se a 91 anni hai ancora qualche energia, brami di spenderla respirando aria fresca, non in una stanza gremita di altri matusalemme che non ti forniscono alcun conforto. Purtroppo la vecchiaia è sottovalutata, considerata da figli e nipoti come una scocciatura da cui stare lontani.

     

    ANZIANA IN OSPIZIO ANZIANA IN OSPIZIO

    Un tempo i nonni erano venerati, non soltanto sopportati e supportati, e i loro discendenti li ritenevano testimoni preziosi della vita passata, da consultare per la loro saggezza. Oggi, invece, sono trattati quali individui ingombranti, rompiballe, da ostracizzare il più possibile per evitare noie. Ai più fortunati, si fa per dire, capita di essere corteggiati per strappare loro una quota della pensione. Questo è il costume odierno, che vergogna!

     

    2 - MARIO LIBERO

    Massimo Gramellini per il "Corriere della Sera"

     

    massimo gramellini massimo gramellini

    Non sapremo mai perché Mario Finotti si sia calato dalla finestra con un lenzuolo attorcigliato alla vita come un evaso. Da che cosa stava scappando? Era arrivato nella casa di riposo vicino a Rovigo l'estate scorsa, a novant' anni suonati. Ma non rientrava in nessuno dei luoghi comuni con cui di solito si ritiene comodo incasellare la vita. Non era malato. Non si sentiva abbandonato.

     

    Andava d'accordo con le infermiere. Riceveva visite regolari da nipoti e pronipoti. Aveva un carattere indipendente, e prepotente, a detta degli amici. Perché aveva ancora degli amici. Ma allora da che cosa stava scappando, quando ha atteso l'alba per scendere dal primo piano con un'imbracatura da film? Forse gli era presa nostalgia di casa, distante pochi isolati. Lui, così allergico ai legami da non avere mai sopportato nemmeno una badante, ha deciso di stringersi a un lenzuolo e, nel tentativo di toccare terra coi piedi, è andato invece a sbattere la testa contro il muro. No, non conosceremo mai le ragioni del suo tentativo di fuga finito in tragedia.

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    Come l'amore, la libertà non ha un perché. È il perché. Il corpo ci ossessiona a tal punto da indurci a pensare che un uomo sia fatto solo di prestazioni fisiche e intellettuali, e che quando i movimenti e i pensieri cominciano a perdere colpi, evaporino anche i sogni e le pulsioni. Invece quella sfera, che la razionalità rifugge, esiste in un poppante come in un vegliardo, ed è forse l'unica cosa di noi che conta davvero, alla fine.

    MASSIMO GRAMELLINI MASSIMO GRAMELLINI mario finotti mario finotti

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