Mario Calabresi e Dario Cresto-Dina (foto Stefania Casellato)
Mario Calabresi, dopo il periodo di turbolenza segnato dall’entrata e dalla rapidissima uscita di Tommaso Cerno alla condirezione della Repubblica, ha deciso di puntare su Dario Cresto-Dina per ridare stabilità al vertice del quotidiano nominandolo vice direttore vicario. Un titolo che non fa altro che riconfermare il lavoro che Cresto-Dina ha svolta al vertice di Repubblica, dove è arrivato da La Stampa insieme a Ezio Mauro nel 2000 e prima al quotidiano torinese.
TOMMASO CERNO MARIO CALABRESI
Nato a Cuorgnè, cittadina a 40 chilometri da Torino, Cresto-Dina è stato assunto a La Stampa il 21 settembre 1981 quando aveva 21 anni, dopo aver fatto un po’ il collaboratore ad Aosta del quotidiano torinese, iniziando una storia giornalistica che lo avrebbe portato alla vice direzione della Stampa e poi a quella di Repubblica, fedele nei suoi comportamenti alle due caratteristiche che lo contraddistinguono, da una parte il rigore e il legame alle tradizioni, e dall’altra l’adesione convita all’innovazione dei contenuti e della tecnologia per far sopravvivere l’informazione di qualità.
DARIO CRESTO DINA
Grande organizzatore e uomo di macchina, Cresto-Dina ha firmato celebri scoop e interviste. Quelli che sicuramente hanno fatto più rumore sono legati a Veronica Lario, raccontando su La Repubblica i punti salienti, con testimonianze autografate, della crisi tra la signora Berlusconi e il marito, sfociata nella decisione della Lario di separarsi dal marito all’epoca presidente del consiglio.