• Dagospia

    "C'È INTORNO ALL'ITALIA UN ENTUSIASMO FACILE E UN PO' VIGLIACCO" - SCONCERTI: "DARE TANTA FIDUCIA A UNA NAZIONALE SIGNIFICA SPESSO ABBANDONARLA ALLA PROSSIMA SCONFITTA. L'HO VISTO FARE TANTE VOLTE, DALLE BANDIERE ALLE STALLE. E HO ANCHE CAPITO PERCHÉ. PERCHÉ LA NAZIONALE NON HA TIFOSI DURI E PURI, È UNA PARTE DI CASA NOSTRA DOVE SI PASSA, SI PRANZA E NON SI PAGA. NON SI SEGUE DA TIFOSI REALI, ALLA FINE SE VA MALE SI TORNA AL CALCIO MERCATO…"


     
    Guarda la fotogallery

    Mario Sconcerti per il "Corriere della Sera"

    sconcerti sconcerti

     

    Questa è già una buona partita per capire. La Svizzera ha un centrocampo vero, di serie A: Xhaka andrà alla Roma, Freuler gioca da anni nell' Atalanta, e un attacco strano, asimmetrico, quindi scivoloso, con Seferovic ed Embolo. È messa bene in campo, è arrivata avanti a noi nella Nations League, è un' ottima squadra anche se ha perso punti contro il Galles. Meritava di più. Ma la partita non dipende dalla Svizzera. Dipende da come correrà l'Italia.

     

    Quando l'Italia gioca toccando appena la palla trova spazi dovunque e ha pochi rivali. Ma bisogna capire che non è normale riuscirci, quasi nessuno ci riesce al mondo e non basta volerlo. C'è intorno all' Italia un entusiasmo facile e un po' vigliacco: dare tanta fiducia a una Nazionale significa spesso abbandonarla alla prossima sconfitta.

    roberto mancini roberto mancini

     

    L' ho visto fare tante volte, dalle bandiere alle stalle. E lentamente ho anche capito perché. Perché la Nazionale non ha tifosi duri e puri, è una parte di casa nostra dove si passa, si pranza e non si paga.

     

    Non si segue da tifosi reali, scaramantici, diffidenti e in piena ideologia. Alla fine se va male si torna al calcio mercato. L' Italia è un abbraccio, non sono viscere. È una costruzione esistenziale che combacia con soluzioni estive, abitudini a slogan e cortei, un gran bel pretesto per stare bene insieme, ma non è il tifo che fa male, dove ogni partita è normalmente sofferenza.

     

    roberto mancini ct roberto mancini ct

    L'Italia è un sogno, ma la domanda subito dopo il risveglio resta, chi abbiamo comprato? Questo dà forza al sogno e all' improntitudine di vivere serenamente il calcio quando diventa una cosa grande ma ancora concepibile, non estrema per forza. Per questa storia consapevole, è l' Italia giusta, bella e normale, seducente quando si mostra all' improvviso come dentro una danza di veli. Un messaggio di buon senso e trasgressione, un augurio di vita. Mancini ha fatto questo e, conoscendolo, so che non aspettava altro che dimostrarlo. È il nuovo Pericle, sospeso tra dittatura e rinascimento, una sintesi del silenzio intelligente. Se questo è vero, seguiamolo e basta, non chiediamogli soltanto tutto.

    mattarella allo stadio per italia turchia mattarella allo stadio per italia turchia turchia italia 9 turchia italia 9 turchia italia 5 turchia italia 5 turchia italia a turchia italia a

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport