Mario Sconcerti per il "Corriere della Sera"
milan juve
Milan-Juve è stata alla fine deludente, pochi tiri in porta, molti falli, la coscienza opprimente di non poter perdere. È stato però anche il risultato dei limiti comuni. Le squadre si sono rispettate e per questo tenute abbastanza fuori dalle zone di attacco profonde. Molta emozione a priori, poca nella sostanza. Questo scivolare lento del Milan in casa (4 punti in 4 partite) lo sta mettendo ai margini, lontano dalla potenzialità dell'Inter che ha punti in più e partite in meno. Leao è un grande giocatore ma ama i gol difficili. Al Milan continuano a mancare quelli facili, quelli che arrivano dalla spinta di tutta la squadra.
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Mi aspettavo di più dalla Juve, ma a questi livelli non ha un attacco all'altezza. Morata è ottimo, ma è una spalla. Dybala scrive per leggersi, non per risolvere partite. McKennie è molto interessante, ma non pesa quanto deve la mezzala di una grande squadra. In questo momento la Juve sta meglio del Milan, ma non lo ha dimostrato in partita. Sono entrambe affannate a recuperare un tesoro che forse non c'è più. È così ancora una giornata per l'Inter anche se stanca.
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Le mancano riserve all'altezza, ha solo attaccanti, ma il respiro viene dal centrocampo. L'ultima partita da capire sarà il derby in arrivo. Succede intanto un fatto singolare. Tre giorni dopo l'anticipazione della Gazzetta sull'offerta della Juve per Vlahovic, il ragazzo salta la sua prima partita da tempo immemore. Sembra abbia il Covid, ma non c'è comunicato, la Fiorentina rispetta la privacy dei giocatori.
Nel fare gli auguri preventivi a Vlahovic, fa comunque pensare questa sua prima assenza in un anno solare, giusto nell'ultima settimana di mercato. Penso che (guarito) se ne andrà alla Juve dopo che sarà stato ridiscusso il valore di Kulusevski, oggi intorno ai 22-23 milioni. E gli altri 47-48 a conguaglio andranno nella ricerca di un altro attaccante. In questo momento di stanchezza sono stati ben tre gli 0-0.
tammy abraham foto mezzelani gmt 048
Recuperati un po' di giocatori il Napoli torna secondo in classifica. Salernitana e Cagliari ricordano al calcio che se si gioca in tempi eccezionali non è corretto avere un calendario normale. Bisogna aver la forza di adattarsi. Il virus non si può rinviare, le partite sì. La Roma del primo tempo di Empoli somiglia a una grande squadra e Abraham al primo Batistuta. Aveva ragione Mourinho, Oliveira e Maitland Niles stanno cambiando la squadra. Non è un traguardo, ma è un inizio.