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    MARMI DA FUOCO – È DI NUOVO SCAZZO DIPLOMATICO TRA GRAN BRETAGNA E GRECIA PER I MARMI DEL PARTENONE, CUSTODITI AL BRITISH MUSEUM DI LONDRA E RIVENDICATI DA ATENE – RISHI SUNAK S’È INCAZZATO E HA CANCELLATO IL VERTICE CON MITSOTAKIS, DOPO CHE IL PREMIER GRECO HA DICHIARATO ALLA “BBC” CHE I REPERTI “SONO RUBATI, È COME SE LA ‘GIOCONDA’ FOSSE TAGLIATA IN DUE E DIVISA TRA INGHILTERRA E FRANCIA” – SEMBRAVA VICINA L'INTESA PER UN PRESTITO A LUNGO TERMINE, MA ORA È SCONTRO APERTO…


     
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    Estratto dell’articolo di Luigi Ippolito per il “Corriere della Sera”

     

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    È una piena crisi diplomatica quella deflagrata tra Gran Bretagna e Grecia: e al centro c’è l’annosa contesa sui marmi del Partenone, custoditi a Londra dal British Museum e rivendicati da Atene.

     

    Il primo ministro britannico lunedì sera ha cancellato all’ultimo minuto un vertice col suo collega greco, Kyriakos Mitsotakis, che si trovava a Londra per una visita di tre giorni: Sunak, a quanto pare, era rimasto «irritato» da una intervista concessa alla Bbc dal premier di Atene, che ha sostenuto che i marmi del Partenone sono «sostanzialmente rubati» e che averli a Londra è come «se la Gioconda fosse tagliata in due e metà stesse al Louvre e metà al British Museum».

     

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    Fonti del governo britannico sostengono che i greci si fossero impegnati a non sollevare la questione durante la visita londinese (cosa che però da Atene hanno negato): da qui l’annullamento del summit fra i premier.

     

    […]  il governo greco ha accusato i britannici di una «enorme mancanza di tatto diplomatico» per un gesto che «non è solo irrispettoso verso il primo ministro, ma anche verso il popolo greco».

     

    kyriakos mitsotakis kyriakos mitsotakis

    La rottura avviene nel momento in cui sembravano esserci stati dei passi avanti nella risoluzione della contesa. Le statue che adornavano il Partenone vennero portate a Londra all’inizio dell’Ottocento da Lord Elgin e dal 1832 sono esposte al British Museum: i britannici sostengono che i reperti furono regolarmente acquistati dalle autorità turche che all’epoca controllavano la Grecia, mentre per Atene si trattò di una sottrazione illegale.

     

    Sono decenni che il governo ellenico ne reclama la restituzione, ma nel 1963 il Parlamento di Londra approvò una legge che vieta la rimozione di oggetti d’arte dal British Museum, dove i marmi sono tuttora esposti.

     

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    Eppure negli ultimi tempi si è fatta strada l’idea di un prestito a lungo termine: le sculture rimarrebbero di proprietà del museo londinese, ma verrebbero concesse in comodato ad Atene in cambio di altre opere d’arte antica in possesso della Grecia. È un’ipotesi che è stata considerata praticabile anche dall’attuale presidente del British Museum, George Osborne, che era il Cancelliere dello Scacchiere nel governo di David Cameron e che è rimasto grande amico dell’ex premier appena diventato ministro degli Esteri. C’è tuttavia chi teme che, una volta che quelle statue abbiano lasciato il suolo britannico, non vi facciano mai più ritorno.

     

    Significativamente però anche il leader laburista Keir Starmer, che con tutta probabilità fra un anno sarà il prossimo capo del governo e che lunedì ha incontrato Mitsotakis, si è detto aperto all’ipotesi del prestito: e una fonte laburista ha definito la lite del governo con i greci «piccina» e segno di «mentalità ristretta». Critiche sono arrivate anche da parte di alcuni esponenti del partito conservatore, che hanno parlato di decisione «bizzarra».

     

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    Sunak, invece, ha assunto un atteggiamento rigido e ieri ha accusato in Parlamento il premier greco di «mettersi in mostra e riaprire questioni del passato»: come ha rimarcato la ministra dell’Educazione, Gillian Keegan, «è del tutto chiaro che i marmi sono protetti dalla legge e che in base alla legge devono rimanere al British Museum».

     

    Un tentativo, probabilmente, di marcare la differenza con i laburisti e aprire un nuovo fronte nelle cosiddette «guerre culturali»: la questione dei marmi del Partenone si inserisce infatti nel più ampio dibattito, in corso nei Paesi anglosassoni, sulla restituzione ai Paesi d’origine delle opere d’arte sottratte durante il periodo coloniale. Secondo alcuni si tratta di una dovuta riparazione, ma c’è anche chi sostiene che esporre quelle opere nei musei occidentali le renda fruibili a un pubblico più vasto e consenta di preservarle meglio.

    il premier britannico rishi sunak il premier britannico rishi sunak

     

    È interessante però che negli ultimi tempi l’orientamento dell’opinione pubblica si è modificato e adesso, stando ai sondaggi, una maggioranza dei britannici è favorevole al ritorno ad Atene delle statue: […]

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