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    “PERCHÉ SEI MILIONI DI BUONUSCITA A CONTE? BELLA DOMANDA, MA È ACQUA PASSATA. PARLIAMO DEL PRESENTE…" - L’AD DELL’INTER BEPPE MAROTTA RASSICURA I TIFOSI: "LA FAMIGLIA ZHANG RESTA ED È SOLIDA. E NON ABBIAMO ALCUN GUAIO CON LE PLUSVALENZE - PRESTO IL MIO RINNOVO E QUELLO DI AUSILIO. BROZOVIC? SONO OTTIMISTA" - E SU LUKAKU…


     
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    Fabrizio Biasin per "Libero quotidiano"

    antonio conte marotta antonio conte marotta

     

    Buonasera dottor Marotta, l'Inter è reduce da una settimana piuttosto positiva. La qualificazione agli ottavi è una piccola rivincita per chi la scorsa estate diceva «il club è in fase di smantellamento»?

    «I giocatori e il tecnico hanno conseguito un traguardo importante che mancava da dieci anni. Ci riporta a un passato glorioso, ma non dobbiamo vivere di vendette e i giudizi vanno fatte con cautela.

     

    L'equazione chi più spende più vince non sempre vale. Il portafoglio pieno aiuta, ma dove non ci sono i soldi servono competenza, passione, tante virtù che ho trovato in questa Inter e ho cercato di rafforzare. Abbiamo dato una svolta a un cammino di transizione, oggi siamo in un palcoscenico più consono alla storia del club».

     

    Ti aspettavi un Inzaghi così sul pezzo fin dal principio o ha sorpreso anche te?

    conte marotta conte marotta

    «No, non mi meraviglia perché ho avuto modo di lavorare con lui da calciatore. Umanamente risponde ai requisiti, poi c'è la parte professionale e per quel che ha mostrato alla Lazio aveva dato l'esempio di un allenatore vincente, giovane, dinamico, che raccoglieva tante caratteristiche positive».

     

    L'avete acchiappato "al volo".

    «Abbiamo fatto una scelta nell'arco di ore con un allenatore che si adattava benissimo anche per questione di modulo, uguale a quello di Conte. I risultati di inizio stagione sono stati soddisfacenti».

     

    Era la tua prima scelta? La sera prima stava firmando con Lotito...

    «Era nel taccuino mio, di Ausilio e Baccin. Le scelte devono essere collegiali e con loro il dialogo è facile, poi, certo, le decisioni devono essere le mie. Ci vuole coraggio e abbiamo anticipato di qualche ora il rinnovo con la Lazio. Siamo stati tempestivi».

    BEPPE MAROTTA E STEVEN ZHANG BEPPE MAROTTA E STEVEN ZHANG

     

    E se vi fosse sfuggito?

    «Non sarebbe stato facile, posso dirti che cercavamo un mister italiano. Non perché voglia escludere gli stranieri, ma perché per caratteristiche ci serviva una guida italiana».

     

    Ti sei sentito tradito da Conte?

    «Il bello del calcio è questo, ci sono avvicendamenti continui. A Conte riconosciamo il merito di aver tracciato una strada fatta di valori e importanza della vittoria. Non posso che riconoscere questi valori».

     

    Molti si sono domandati «ma se va via lui, perché sei milioni di buonuscita?

    BEPPE MAROTTA E STEVEN ZHANG BEPPE MAROTTA E STEVEN ZHANG

    «Bella domanda, ma è acqua passata. Parliamo del presente...».

     

    C'è chi parla di proprietà assente e critica aspramente la famiglia Zhang. Ti senti di smentire un imminente cambio di proprietà?

    «Sì e colgo l'occasione per fare chiarezza. I club inglesi sono di proprietà straniere. I proprietari non sempre vivono la quotidianità della gestione, ci sono i manager che hanno questo ruolo.

     

    La proprietà deve dare stabilità. Faccio un atto di ringraziamento alla famiglia Zhang, in primis Steven che è molto appassionato. In questi anni sono stati profusi centinaia di milioni di euro. Se l'Inter ha trovato stabilità e ha dato spazio a un periodo vincente lo deve alla famiglia Zhang. La pandemia ha creato problemi a tutti e anche Suning ne ha risentito, ma la vicinanza non è mai mancata. Il rapporto con il management è molto frequente. La garanzia è darci copertura».

    zhang CON marotta E antonello zhang CON marotta E antonello

     

    Altra cosa, presumo, sono gli investimenti multimilionari del passato.

    «Il modello precedente non si può adottare perché c'è un'involuzione finanziaria in generale, bisogna trovare modelli di sostenibilità differenti. Vendendo giocatori e sostituendoli bene. Credo sia anche eticamente giusto, i costi sono sproporzionati rispetto ai ricavi».

     

    Pensi che la prossima sarà un'estate ancora difficile sul mercato?

    «In Italia siamo stati superati da diverse nazioni europee, serve una rivisitazione del modello. Abbiamo un grande problema del costo del lavoro. Dobbiamo contenere i costi e produrre calciatori magari anche sfruttando la scia di valori che i calciatori rappresentano e che per l'Italia è sfociata nella vittoria dell'Europeo».

     

    marotta zhang marotta zhang

    Tutti si aspettano i rinnovi di Brozovic e Perisic. A che punto siamo?

    «Se i calciatori vogliono restare siamo orgogliosi di tenerli. La volontà del giocatore è fondamentale. Noi non possiamo dispensare milioni, se esiste la possibilità che i calciatori capiscono il nuovo modello del calcio italiano e dell'Inter si può proseguire. Con grande orgoglio, dico che l'Inter dà tanto ai giocatori. Credo che altrove sia difficile trovare questo affetto, serietà, professionalità, competitività. Comunque sì, credo proprio si possa arrivare a un accordo».

     

    Cosa succederà a gennaio?

    «Gennaio è un mercato di riparazione, siamo fortunati nell'avere una rosa che non ha falle profonde. Ci sta dando soddisfazioni, merita di continuare. La finestra invernale è difficile, servono soluzioni all'altezza. Non credo ci saranno stravolgimenti».

    BEPPE MAROTTA CON STEVEN ZHANG BEPPE MAROTTA CON STEVEN ZHANG

     

    Un paio di nomi per il futuro: Julian Alvarez e Vlahovic. Il primo lo seguite? Il secondo può essere un obiettivo o è impossibile?

    «Il fatto che Baccin sia in Argentina rientra nelle attività ordinarie di un dirigente. Vlahovic è un attaccante moderno, grande talento. Spero che risolva il suo conflitto con la Fiorentina perché mi rendo conto che è brutto per una società vedersi sfilare un patrimonio cresciuto anche grazie alla società stessa».

     

    Nella tua testa e quella di Ausilio c'è l'idea di un "9" per l'anno prossimo, anche se Dzeko sta facendo benissimo?

    giuseppe marotta e andrea agnelli foto mezzelani gmt 165 giuseppe marotta e andrea agnelli foto mezzelani gmt 165

    «Bisogna avere ambizione, buttarsi anche nelle trattative impossibili. Il pensiero galoppa e dobbiamo vedere di cogliere le circostanze favorevoli...».

     

    Volevi vendere Lukaku?

    «La volontà del giocatore è fondamentale. Nella circostanza sono confluite la volontà del giocatore di tornare al Chelsea e dall'altra la società che non poteva rinunciare a una somma straordinaria. Ma non ci fosse stata la volontà di giocatore parleremmo di cose differenti, quindi sfatiamo il mito di Zhang che voleva vendere Lukaku».

     

    Ha fatto male Agnelli a mandarti via?

    «C'è un ciclo per giocatori e allenatori, è giusto ci sia anche per i dirigenti. Sono molto contento di essere all'Inter».

    beppe marotta beppe marotta

     

    Ti ha cercato anche il Milan?

    «Le conoscenze coi dirigenti del Milan ci sono e sono buone. Ci sono stati pranzi e cene in cui si parla di tutto, ma io ero alla Juventus e non ho dato spazio ad alcuna apertura». In questi giorni si parla tanto di plusvalenze. Cosa ti senti dire?

    «Che il modello italiano deve garantire il player trading. Siamo un campionato di transizione, i campioni non finiscono più la carriera qui. Con Lukaku e Hakimi abbiamo visto che chi viene in Italia poi ha la speranza di andare al Psg o in Premier. Dobbiamo assistere anche a queste situazioni, perché Hakimi e Lukaku hanno generato plusvalenze».

     

    L'Inter non ha alcun problema a proposito delle famose "plusvalenze fittizie"? «Assolutamente no».

    A proposito! Quando rinnoverai il contratto?

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    «Come management abbiamo un buon rapporto con la proprietà. Vedremo come il Covid condizionerà il rientro di Steven Zhang a Milano. Ma io, Ausilio, Baccin e Samaden siamo contenti di proseguire l'esperienza dell'Inter ed è qualcosa di reciproco con la proprietà. Alla prima occasione formalizzeremo».

    Fino al 2025?

     «Vuoi sapere troppo...».

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