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    MARRA ED I CONTI A MALTA – I MAGISTRATI CHIEDONO LA ROGATORIA CON LA VALLETTA: TEMONO RICICLAGGIO DI PROVENTI OCCULTI DEL BRACCIO DESTRO DELLA RAGGI. I VERSAMENTI DEL FRATELLO - IL GRUPPO SCARPELLINI IN CRISI, I PROBLEMI CON BANCHE E FISCO


     
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    Fulvio Fiano e Ilaria Sacchettoni per il Corriere della Sera - Roma

     

    catello marra con ramona badescu catello marra con ramona badescu

    Oltre alla corruzione anche il riciclaggio. É solo un' ipotesi formulata dai magistrati Barbara Zuin e Paolo Ielo ma è anche la ragione per la quale gli investigatori scommettono sull' esito delle rogatorie a Malta.

     

    É possibile che i conti (presso la Bank of Valletta) del dirigente capitolino Raffaele Marra, dicano qualcosa in più del loro titolare che, in carcere, rispondendo alle domande della gip Maria Paola Tomaselli, ha parlato di Malta come di una residenza qualsiasi scelta dalla famiglia, dove lui si reca nei fine settimana. É possibile, invece, che quei conti servano per ripulire denaro ottenuto per vie illecite.

     

    RAFFAELE MARRA RAFFAELE MARRA

    Così almeno la pensa la giudice che, nel rigettare la richiesta di scarcerazione di Marra, sottolinea come la titolarità del conto corrente presso la Bank of Valletta sia da mettere in relazione «al pericolo di inquinamento probatorio alla luce di quanto evidenziato dall' ufficio del pm in ordine agli accertamenti bancari oggetto di rogatoria a Malta».

     

    Le verifiche svolte dall' unità finanziaria di Bankitalia hanno evidenziato tutti i prelievi, le spese e i bonifici effettuati: «Su un suo conto presso Barclays a lui intestato - rileva l' Uif - è pervenuto il 5 agosto 2013 un bonifico estero di 4 mila euro da un conto presso istituto maltese che pare riconducibile a Catello Marra, fratello di Raffaele», scrive la Uif.

    Malta - La valletta Malta - La valletta

     

    Mentre s' indaga sui flussi finanziari dell' ex braccio destro di Virginia Raggi, in casa di Sergio Scarpellini - un impero edificato sulla benevolenza di politici e amministratori - s' inizia a percepire qualche segnale di crisi. In un' intercettazione ambientale «Scarpellini e il figlio Andrea in ufficio con i collaboratori - trascrivono i carabinieri del Nucleo investigativo di via in Selci - parlano del possibile riassetto di alcune società del gruppo».

     

    SERGIO SCARPELLINI SERGIO SCARPELLINI

    La Scarpellini Group ha i suoi problemi. La disdetta di alcuni contratti immobiliari avrà avuto un peso nelle vicende del gruppo immobiliare. Poi ci sono i guai giudiziari. E le banche che bussano alla porta. «Il problema - riassumono gli investigatori - è chiudere entro l' anno corrente (le vendite immobiliari) per evitare problemi con Unicredit».

     

    Infine ci sarebbero stati spostamenti di denaro fra le società e una presunta evasione fiscale: «Andrea dice che bisogna rimettere i soldi in società della casa data dalla madre. Andrea dice che Sergio non poteva prendere i soldi delle società è una cosa grave e per questo non si deve sapere che ha avuto soldi attraverso lo strumento del finanziamento dei soci perché bisognava pagare prima il fisco e se ci fosse un amministratore esterno potrebbe contestare anche la bancarotta fraudolenta».

    SERGIO SCARPELLINI CON BELLA SIGNORA SERGIO SCARPELLINI CON BELLA SIGNORA

     

    La gestione degli affari di Sergio Scarpellini, imprenditore con la licenza elementare («Ho la quinta» racconta alla gip) prevedeva qualche deroga per gli amici. E se l' imperativo era ottimizzare i guadagni con la cessione degli immobili, è vero anche che ad alcuni il costruttore avrebbe praticato lo sconto. Lo rivela la collaboratrice Ginevra Lavarello quando dice che quella dell' appartamento scontato a Marra non era la prima volta «poiché- dice- analoghi sconti erano stati fatti ad altri acquirenti».

     

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