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    “E ANCHE QUESTO 25 APRILE SE LO SEMO LEVATO DALLE PALLE” – MASNERI: QUALCUNO (IL MINISTRO SANGIULIANO) È RIUSCITO A DIRSI ANTIFASCISTA, QUALCUN ALTRO FASCISTA. IL GIORNALISTA RAI MASSIMO MAGLIARO, GIÀ PORTAVOCE DEL SEGRETARIO MSI ALMIRANTE, DA FLORIS HA DETTO: “SÌ, SONO FASCISTA, E ALLORA? CHE FATE, CHIAMATE I CARABINIERI?” - ALLORA IL FASCISMO (PER FINI) ERA MALE ASSOLUTO, OGGI È RELATIVO, E INSOMMA ACCETTATO, TOLLERATO, INTERPRETATO: È COME LE SPALLINE E I CAPELLI COTONATI, È TORNATO, FACCIAMOCENE UNA RAGIONE…" - VIDEO


     
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    Michele Masneri per “il Foglio” - Estratti

     

    gennaro sangiuliano gennaro sangiuliano

    "Anche questo 25 aprile se lo semo levato dalle palle", direbbe l’avvocato Covelli di vanziniana memoria, oggi finalmente libero di esprimersi, e che, immaginiamo, si direbbe orgogliosamente fascista.

     

    Faticoso, faticosissimo, però, questo 25 aprile, dopo il Salone del Mobile e la Biennale di Venezia, eventi che però non sono così “divisivi” e defatiganti. Cosa abbiamo portato a casa? Alcune prese di posizioni interessanti: qualcuno è riuscito a dirsi antifascista, qualcun altro fascista. Nel primo caso il ministro Sangiuliano, in un’intervista a Repubblica (stava andando bene, ma improvvisamente ha detto che c’è stata “anche una dittatura comunista in Italia”, mannaggia).

     

    Nel secondo caso, il giornalista Rai Massimo Magliaro, già portavoce del segretario Msi Almirante, che da Floris ha detto: Sì, sono fascista, e allora? Che fate, chiamate i Carabinieri? Che ricorda un po’ il “che fai, mi cacci”, di finiana memoria. Allora il fascismo (per Fini) era male assoluto, oggi è relativo, e insomma accettato, tollerato, interpretato: è come le spalline e i capelli cotonati, è tornato, facciamocene una ragione.

     

    ascanio celestini massimo magliaro ascanio celestini massimo magliaro

    Lo si vede ovunque. I saluti romani, lo ha stabilito la Cassazione, son tollerati, basta che siano intesi come commemorazione. E’ un po’ come la parola “fr” detta agli omosessuali. Conta il tono.

     

    Altri segnali: la scuola irpina in cui è stata fatta cantare “Faccetta nera”, forse per sbaglio, o perché se ne è perso il senso politico, e forse diventerà una hit post ideologica come “Bella ciao”, ormai usata come ambìto sountrack nelle serie tv spagnole. E alla Maserati hanno chiamato “Folgore” un nuovo modello (a quando una Balilla, magari ibrida?).

     

    ascanio celestini massimo magliaro ascanio celestini massimo magliaro

     

    Il tema vero, il bersaglio grosso, però, è altrove. Se il fascismo è passé, superato, cheap, la bestia nera è il nazismo. Lì non si scherza. Nazista è brutto, è bruttissimo. Infatti lì tutti protestano, si indignano.

     

    Meloni denuncia il prof. Canfora che forse verrà messo ai ceppi come Ilaria Salis (e in galere italiane forse messe peggio di quelle ungheresi) per aver definito la premier “una mentecatta neonazista nell’anima che sta con i neonazisti ucraini”.

     

    Ecco, i nazisti ucraini. Perché i nazisti stanno ovunque, soprattutto all’estero. Per Putin,  Zelensky e tutti gli ucraini sono nazisti, o neonazisti. Per Zelensky,  è  invece Putin nazista o neonazista. Gli americani democratici dipingono Trump coi baffetti: nazi. Trump, all’avanguardia, ha lanciato il sasso: anche Hitler ha fatto cose buone. Ma anche i pro Palestina dicono che Israele è nazista, mentre gli israeliani dicono che il leader iraniano Khamenei “è come Hitler”.

     

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    massimo magliaro massimo magliaro

    Ma se sono tutti nazi, nessuno è nazi? 

    E i tour antinazisti? Ci vorrebbe una Lonely Planet. Il turismo nazista o antinazista è in continua crescita.

     

    Celebre ormai il caso di Ilaria Salis, attualmente detenuta a Budapest, e di Zerocalcare, che è andato ad assistere al processo, e di Christian Raimo, che l’ha sostenuta; il professore di Montesacro, si sa, inneggia alla caccia ai nazisti soprattutto ungheresi.

     

    Che devono essere nazisti particolarmente prelibati, come i bracchi ungheresi di Draghi e la commedia all’ungherese, come veniva chiamata quella dei telefoni bianchi del Ventennio (tutto torna).

     

     

    l'aria che tira raimo l'aria che tira raimo

    Ma qualcuno avrà poi calcolato l’impatto sul pil ungherese di tutti questi spostamenti (anche, con avvocati, deputati, personale di ambasciate e consolati)? Ci saranno delle convenzioni, delle agenzie? Dei pacchetti? C’è chi va a caccia di fagiani in Spagna o alla volpe in Inghilterra, e c’è chi parte per cacciare nazisti in Ungheria, attività più rischiosa. La caccia al nazista è diventata uno sport, mentre una volta  era un lavoro serio che faceva il Mossad (ora lo fa Christian Raimo). E del resto il Mossad non ci sta a capì più niente (da mo).

     

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    ilaria salis ilaria salis

     

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