Da “Circo Massimo - Radio Capital”
massimo cacciari a otto e mezzo 1
Non è tanto la crisi sanitaria a preoccupare Massimo Cacciari, ma gli effetti dell’emergenza, dal punto di vista economico e sociale. “Saranno di lungo periodo e per affrontarli sarà necessario una sorta di piccola rivoluzione politica – spiega Cacciari a Circo Massimo su Radio Capital - ora la gestione all'emergenza sta nelle mani di autorità extra politiche e il governo sta seguendo queste indicazioni.
Ma poi come affronterà questa crisi? Il settore turistico, la seconda voce del Pil, che vale 130 miliardi, verrà massacrato. Lo stesso per il settore della filiera agro-industriale, perché ci vorrà un po’ di tempo prima che l’immagine del prodotto italiano recuperi i livelli ante-crisi. Si tratta di affrontare buco del Pil di almeno 200-250 miliardi”.
IL VIDEOMESSAGGIO SUL CORONAVIRUS DI SERGIO MATTARELLA
E le prime ricadute sono evidenti: stamattina all’apertura dei mercati lo spread è schizzato a quota 216 punti base. “Una cosa drammatica, perché questo significa aumento del debito e del costo del debito, con i nostri interessi che schizzeranno al doppio di quelli prima della crisi - commenta Cacciari intervistato da Massimo Giannini e Oscar Giannino - è vero che c’è la crisi sanitaria, però ci si ammala di tante cose in un paese, anche di disoccupazione: la crisi può avere conseguenze anche sulle tenuta dei nostri rapporti sociali. La politica si deve concentrare su questo, dopo la crisi sarà necessaria una straordinaria unità. Sennò chi prenderà decisioni drastiche? Un governo di minoranza?”.
CORONAVIRUS – LA FUGA DA MILANO IN TRENO
Secondo Cacciari, infatti, “un governo chiaramente minoritario nel paese non può affrontare la crisi con un’opposizione più forte di lui. Sarà necessario intervento di Mattarella. Ipotesi governissimo? Non è questa la questione, qui c’è un paese da salvare da una catastrofe economica”.
Un altro aspetto che ha fatto emergere la crisi coronavirus è che “le varie riforme costituzionali pasticciate non hanno minimamente definito i rapporti tra poteri centrali e regioni – prosegue Cacciari a Radio Capital – e tutto questo non poteva che portare a questi casini tra decisioni del governo e regioni. E questa è una delle cause per cui non si è affrontata tempestivamente l’emergenza. Siamo in una situazione in cui è inevitabile una qualche forma di convergenza, di patto. È ovvio che l’ideale sarebbe un governo forte, ma questo governo come fa a diventare forte improvvisamente? Per opera dello Spirito Santo?”.
IL VIDEOMESSAGGIO SUL CORONAVIRUS DI SERGIO MATTARELLA
Sulla collaborazione europea nell’emergenza attuale, Cacciari è sicuro che “l’Europa una mano la darà all’Italia, facendoci sforare del 3, del 4, del 10 per cento il deficit, ma poi il conto lo pagheremo noi. A Mattarella spetta l’indicazione per un governo di salute pubblica, finché non si vede una soluzione alle conseguenze dell’emergenza sanitaria.
coronavirus – roma
Se le attuali forze di governo dovessero rivolgersi agli italiani con un discorso sensato, metterebbero in difficoltà anche quelli che non sono responsabili dell’opposizione, Se rifiuti questa opzione e si va a votare, non si sa poi pochi vince”. Infine, il filosofo attacca il timore del ritorno alle urne da parte del centro-sinistra:"La paura di andare a votare è deleteria – conclude Cacciari - non si può dare l’impressione di avere paura dell’avversario: è un errore tattico fondamentale. E sono mesi che danno la sensazione di scappare”.