Francesco Bei per “la Stampa”
MASSIMO DALEMA E LA PIZZETTA
Mentre la Nato, riunita a Londra, per la prima volta parla esplicitamente in un documento ufficiale della «sfida» alla sicurezza che viene dalla Cina, mentre il Consiglio europeo pubblica un documento sui rischi legati a Huawei e al 5G cinese, c' è chi con i leader del Dragone discute tranquillamente e anzi offre consigli. Nelle stesse ore in cui il premier Giuseppe Conte era in volo per il summit Nato a Londra, Massimo D' Alema dall' altra parte del mondo sedeva al tavolo con il presidente (e segretario del partito comunista cinese) Xi Jinping.
L'occasione si è creata al termine del forum internazionale Imperial Spring a Conghua (Cina), quando Xi ha voluto incontrare una delegazione ristretta del Club di Madrid, l' organizzazione che ogni anno mette in piedi un incontro a porte chiuse con la leadership cinese per discutere di problemi mondiali. Formato da ex capi di Stato e di governo, il club di Madrid ha puntato l' edizione di quest' anno - che ha visto l' intervento del vicepresidente Wang Quishan - su «Multilateralismo e Sviluppo sostenibile».
xi jinping
Significativa la dichiarazione finale dell' incontro nella quale non solo si esalta la Belt & Road Iniziative cinese come strumento di progresso, ma si fa anche un implicito riferimento positivo al 5G e «all' interconnettività basata sullo sviluppo delle tecnologie del 21esimo secolo». Un invito agli europei a non aver paura del Dragone, visto più come un partner necessario che come una minaccia.
xi jinping
D'Alema non è il solo a condividere una visione meno bellicosa dei rapporti con la Cina. Del club di Madrid fanno parte Bill Clinton, gli spagnoli Aznar e Rajoy, i francesi Hollande e Juppè, la cilena Bachelet, i portoghesi Cavaco Silva e Barroso, numerosi leader africani, il giapponese Fukuda. Una compagnia variegata di ex di tutto il mondo accomunati da uno sforzo di dialogo costante con Pechino. «A sorpresa - raccontano dall' entourage di D'Alema - Xi ha invitato un gruppo di partecipanti al seminario a sedersi attorno a un tavolo per condividere la loro visione del futuro. Questo per smentire il pregiudizio di una Cina chiusa verso l'esterno e sorda ai consigli». Basterà a Nato e Ue per abbassare la guardia?