Estratto dell’articolo di Massimo Franco per il “Corriere della Sera”
giorgia meloni ignazio la russa sergio mattarella parata 2 giugno
[…] in pochi giorni l’alone di ambiguità e di reticenze intorno al premierato si è dissolto. Il presidente del Senato, Ignazio La Russa e la stessa premier Giorgia Meloni hanno fatto un po’ di chiarezza. E hanno implicitamente corretto quanti, a cominciare dal ministro delle Riforme, Elisabetta Casellati, sostenevano che la riforma costituzionale in incubazione non toccherebbe i poteri del Quirinale.
Prima la festa di FdI, Atreju, poi la cerimonia dei saluti al Senato confermano una strategia tesa a ridurre il ruolo del capo dello Stato. La precisazione stizzita di La Russa contro «l’analfabetismo costituzionale» altrui e «la malafede», abbinata a parole di «totale rispetto» per Sergio Mattarella, confermano l’imbarazzo seguito alle sue affermazioni di ieri. Che fine farà il progetto iniziale non è chiaro.
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La sensazione è che contenga diverse contraddizioni: a cominciare dalla figura del «secondo presidente del Consiglio», da scegliere se cade quello eletto dal popolo. Ma rimane il nocciolo duro, «imprescindibile», come è stato ripetuto: un capo del governo destinato oggettivamente a circoscrivere i compiti del presidente della Repubblica.
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[…] la seconda carica dello Stato lo ha spiegato bene: la riforma «lascerebbe i compiti che i padri costituenti vollero», ridimensionando quelli che negli anni i capi dello Stato «hanno meritoriamente dovuto allargare per supplire alle carenze della politica», ma non risultano «strettamente previsti dalla Costituzione».
ignazio la russa lorenzo fontana giorgia meloni sergio mattarella altare della patria 25 aprile 2023
La Russa ha anche aggiunto che, fosse per lui, eleggerebbe direttamente anche il presidente della Repubblica: a conferma di un presidenzialismo che è nel Dna della destra […] Lo ha ribadito tre giorni dopo la sua prima uscita, e questo dimostra che non si tratta di un’opinione personale. Anzi, l’impressione è che l’uscita sia stata, se non concordata, in piena sintonia con quanto pensano Giorgia Meloni e la sua cerchia […]
Sono segnali che indicano l’apertura di una nuova fase, con la riforma costituzionale come perno di un conflitto politico ed elettorale; e in prospettiva di un potenziale conflitto tra istituzioni. È difficile, infatti, non vedere un’accelerazione che coincide con le tensioni dell’Italia a livello europeo, e con i risultati controversi raggiunti dal governo sul piano economico. La domanda è come la interpreteranno gli alleati, oltre alle opposizioni. E molti aspettano il discorso che il capo dello Stato, Mattarella rivolgerà alle alte cariche il 20 dicembre.
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