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    IL GOVERNO MELONI HA FATTO LA PIPI': “I PRIMI PROVVEDIMENTI DEL GOVERNO SANNO DI VOGLIA DI MARCARE IL TERRITORIO” - MASSIMO FRANCO: “LE REALI PRIORITÀ RIGUARDANO I COSTI DELL'ENERGIA E L'ESIGENZA DI PROTEGGERE FAMIGLIE E IMPRESE DEL PAESE, SARÀ SU QUELLO CHE L'OPINIONE PUBBLICA COMINCERÀ A FARSI UN'IDEA DELLE CAPACITÀ E DELLA LUCIDITÀ DI GIORGIA MELONI E DELLA SUA COALIZIONE - I PRIMI PROVVEDIMENTI ASSUNTI NELLE ULTIME ORE SANNO PIÙ DI FUOCHI D'ARTIFICIO IDEOLOGICI, PER AMMALIARE I SIMPATIZZANTI; E PER MOBILITARE OPPOSIZIONI"


     
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    Massimo Franco per il “Corriere della Sera”

     

    piantedosi salvini meloni piantedosi salvini meloni

    La partenza è stata controversa, come si prevedeva. E la decisione di puntare su misure con una forte caratura ideologica ha provocato le reazioni furiose delle opposizioni: anche queste ampiamente scontate. Sebbene vada registrato il giudizio positivo del governatore dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini del Pd, sul modo in cui le istituzioni hanno collaborato per arginare i pericoli di rave party come quello a Modena.

    matteo salvini giorgia meloni antonio tajani matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

     

    D'altronde, anche dall'altro versante, da Forza Italia, sono arrivate critiche puntute alla decisione di Palazzo Chigi di riammettere in anticipo negli ospedali i medici contrari alle vaccinazioni anti Covid. Sono indizi di una politica che tende a dividere, a volte in modo imprevisto. E comunque vanno registrati come l'impatto inevitabile di una fase nuova, con una maggioranza decisa a dare segnali netti di un'inversione di tendenza rispetto al passato: Meloni e i suoi alleati parlano al proprio elettorato.

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    E probabilmente non sono nemmeno troppo dispiaciuti per l'alzata di scudi che arriva dalle minoranze: anche se il Viminale ha dovuto precisare che col nuovo decreto contro i raduni illegali non si mette a rischio nessuna libertà collettiva. Ma finiscono per essere polemiche stucchevoli quanto i provvedimenti presi finora. Sanno di voglia di marcare il territorio, prima e oltre che di risolvere i problemi.

     

    Forse, per capire meglio se e quanto il governo guidato da Giorgia Meloni sia destinato a dividere o unire il Paese, sarà meglio aspettare domani. Si conoscerà l'esito dei colloqui che la premier avrà a Bruxelles con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e gli altri vertici dell'Ue. Da quegli incontri emergeranno sia la sua capacità negoziale sia la sua autorevolezza; e soprattutto la disponibilità delle istituzioni continentali a riconoscerle almeno una parte del credito di cui godeva l'ex premier ed ex presidente della Bce, Mario Draghi, e di riflesso l'Italia.

     

    matteo salvini giorgia meloni matteo salvini giorgia meloni

    Se è vero che le reali priorità riguardano i costi dell'energia e l'esigenza di proteggere famiglie e imprese del Paese, sarà su quello che la premier cercherà di ottenere rassicurazioni e di offrire garanzie: con i fondi del Piano per la ripresa sullo sfondo. Ed è su quello che l'opinione pubblica comincerà a farsi un'idea delle capacità e della lucidità della leader della destra e della sua coalizione. I primi provvedimenti assunti nelle ultime ore sanno più di fuochi d'artificio ideologici, per ammaliare i simpatizzanti; e per mobilitare opposizioni che, a loro volta, debbono ancora trovare una strategia e un linguaggio comuni.

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