Giorgio Meletti per ''il Fatto Quotidiano''
L' antica leggenda secondo cui la Banca d' Italia è un tempio massonico la conoscono anche i bambini ma neppure gli adulti hanno la minima prova. Sensazioni, tutt' al più, voci che corrono, mai niente di verificabile.
Ma il dubbio non è più attuale. Lo sgarrupamento delle oligarchie italiane fa sì che di massonerie ce ne sono semmai decine, diverse e in guerra fra loro.
STEFANO BISI
Le lotte di potere interne a una oligarchia decadente sono ormai un insensato gioco di specchi tra potentati declinanti in perenne ricerca di protezione che forse le logge nazionali non sanno più dare.
Così ha buon gioco il senese Stefano Bisi, gran maestro del Grande oriente d' Italia, a dire che in giro ci sono tanti massoni e tanti bischeri. E chissà se in Banca d' Italia sono più rappresentati i primi o i secondi.
Tutti sanno, nessuno ha le prove. Si va per sensazioni, per indizi. Sicuramente è una storia di massoneria quella di Banca Etruria. Il padre-padrone Elio Faralli, uomo di Licio Gelli, viene fatto fuori nel 2009 e sostituito col cattolico Giuseppe Fornasari, delfino di Amintore Fanfani.
elio faralli
Fornasari nel 1987 era l' uomo delle nomine bancarie della Dc, quando le banche erano ancora tutte pubbliche. Fu accusato di aver tenuto in piedi fuori della porta il governatore Carlo Azeglio Ciampi mentre i partiti di governo finivano di spartirsi 600 poltrone. Dice la leggenda che i massoni di Banca d' Italia gliel' abbiano giurata, non si capisce bene se per vendicare Ciampi o Faralli o tutti e due.
LICIO GELLI E ANDREOTTI
È un fatto che nel 2013 il capo della Vigilanza di Bankitalia, Carmelo Barbagallo, lo denuncia alla Procura di Arezzo per ostacolo alla vigilanza; il procuratore di Arezzo Roberto Rossi ordina una spettacolare perquisizione; Barbagallo fa seguire lettera in cui chiede a Fornasari di togliere il disturbo, Fornasari viene fatto fuori. Solo tre anni dopo la pubblica umiliazione ottiene una sentenza secondo la quale gli ispettori di Roma si sono inventati tutto.
Il siluramento di Fornasari porta alla vicepresidenza papà Pier Luigi Boschi e l' ex braccio destro di Faralli Alfredo Berni.
Blitz massonico? Ferruccio de Bortoli, ex direttore del Corrsera, è quello che sentì nel patto del Nazareno uno "stantio odore di massoneria". Renzi chiarì di provenire da una famiglia di boy scout, Alberto Statera, rimpianto testimone giornalistico di memoria e cultura robuste, gli fece notare che Robert Baden-Powell, fondatore dei boy scout, era un massone a 24 carati.
Pochi mesi dopo Maria Elena Boschi apostrofò a Montecitorio un deputato M5S che parlava di "indicibili accordi massonici" con il classico "massone dillo a tua sorella". Il gran maestro del Grande Oriente d' Italia Stefano Bisi si offese con la ministra, essendo un massone permaloso.
MUSSARI PROFUMO jpeg
Quando Alessandro Profumo lasciò dopo 4 anni la presidenza del Monte dei Paschi disse: "A Siena ho visto i massoni all' opera." Per esempio aveva visto all' opera Bisi, amico di Giuseppe Mussari e oggi imputato per ricettazione: il Monte dei Paschi, attraverso la squadra di basket Mens Sana, gli passava un mensile di 5 mila euro al mese. Sarà stata la tutela massonica a consentire a Mussari di sfasciare il Monte senza che la Banca d' Italia facesse una piega? Certo che Bisi si è prodotto in un necrologio per l' ex governatore Carlo Azeglio Ciampi dove mancava solo il numero di tessera.
PIER LUIGI BOSCHI
È anche vero che l' ex piduista Luigi Bisignani ha accusato Renzi di aver di fatto rinsaldato, col suo attacco scomposto, la posizione di Visco e di Draghi. Nel gioco di specchi Bisignani fu storico scudiero di Giulio Andreotti e fu proprio la P2 ad attaccare la Banca d' Italia nel 1979 scatenando l' offensiva giudiziaria contro il governatore Paolo Baffi.
renzi scout
Allora si parlava di massoneria buona e massoneria cattiva e in parallelo di finanza laica e finanza cattolica. Ma sempre tutto era coperto. Come ha detto il decano dei banchieri, Cesare Geronzi, nato a Palazzo Koch, "chi fa il mestiere che ho fatto io riesce a spiegare tante cose solo come il risultato di solidarietà occulte e inconfessabili".
Occulte, quindi certe ma non dimostrabili. Stringiamoci dunque attorno all' indipendenza dell' istituzione.
Cesare Geronzi