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    MASTRAPASQUA ARRIVERA’ A NATALE? - IL SUPERPRESIDENTE INPS (DI NUOVO) NEL MIRINO DELLA FORNERO PIAGNENS - PROTETTO DA LETTA, CATRICALA’ E PASSERA, IL COLLEZIONISTA DI POLTRONE FINORA HA RESISTITO AGLI ASSALTI - LA MINISTRA SOSPETTA CI SIA LUI DIETRO LA BUFERA-ESODATI E LA FUGA DI NOTIZIE SUL BUCO INPDAP - L’UNICO MODO PER FAR SALTARE MASTRAPASQUA E’ UN DECRETO, MA IL “NOSTRO” HA LE SPALLE BEN COPERTE…


     
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    Marco Palombi per il "Fatto quotidiano"

    Antonio MastrapasquaAntonio Mastrapasqua

    Ormai il cannone è puntato. La frastornante ubiquità di Antonio Mastrapasqua, titolare di una ventina di poltrone a partire da quella di presidente dell'Inps (da cui discende quella assai lucrativa di vicepresidente di Equitalia), è a fortissimo rischio.

    giannilettagianniletta

    Il ministro Elsa Fornero l'ha detto - senza nominare mai l'interessato, peraltro - ieri in audizione nella commissione di controllo sugli enti previdenziali: "Cambieremo la governance dell'Inps entro la fine della legislatura - ha scandito - il governo è pronto". In sostanza il lavoro del comitato nominato dalla titolare del Welfare è concluso ed è "convergente" col ddl presentato alla Camera dal presidente della commissione Lavoro Silvano Moffa. Risultato: brutte notizie per Mastrapasqua visto che quel testo prevede la completa incompatibilità tra gli incarichi dirigenziali in Inps e altre poltrone, più la fine del potere monocratico del presidente.

    Per capire la questione serve un breve riassunto: l'ente previdenziale pubblico - che da poco è diventato "super" accorpando Inpdap ed Enpals per un valore complessivo di attività che vale il 25% del Pil - è governato dal solo presidente, che ha pure parecchie deleghe operative. Il nostro, consigliere Inps da otto anni e presidente da quattro, ha pure colonizzato quasi tutta la struttura attraverso la nomina di persone a lui vicine, organi di controllo compresi: l'unico contropotere rimasto, in sostanza, è il direttore generale Mauro Nori.

    CORRADO PASSERA E ANTONIO CATRICALACORRADO PASSERA E ANTONIO CATRICALA

    La Corte dei Conti aveva già segnalato questa "inusuale concentrazione di poteri di indirizzo gestionale" in una relazione del novembre 2011, ma finora non era successo niente: d'altronde Mastrapasqua è una potenza vera, con solide relazioni bipartisan su cui primeggia, per rilevanza, il rapporto con Gianni Letta e, attraverso lui, Antonio Catricalà (e Corrado Passera, dicono i maligni). Il ministro Fornero, appoggiato da Mario Monti, ha in realtà tentato di far fuori il nostro fin da subito, visto che la creazione del SuperInps risale a dicembre scorso. Questo è il motivo per cui tra i due è guerra aperta da mesi.

    La prima proposta di riforma della governance dell'ente previdenziale, per dire, doveva arrivare entro giugno: l'aveva annunciata la stessa Fornero, ma a metà mese scoppiò il casino sul vero numero degli esodati ("e lo fece uscire proprio Mastrapasqua", giurano al ministero) che avrebbe fatto apparire un cambio ai vertici come una rappresaglia.

    ELSA FORNEROELSA FORNERO

    Questa settimana - in cui era annunciato lo show down di Fornero in commissione - è invece scoppiato sulla stampa il problema del "buco dell'Inpdap" che metterebbe a rischio le pensioni degli italiani: "Io non sono una dietrologa però perché ogni tanto scoppiano polemiche su falsi problemi? Ieri ho ricevuto due telefonate, mi hanno detto ‘domandati perché questa cosa è venuta fuori adesso contro di te?'", ha raccontato ieri il ministro. Stavolta, però, niente ripensamenti: "C'è l'esigenza di cambiare la governance", spiega Fornero.

    Monti - ForneroMonti - Fornero

    Capisaldi: la reintroduzione di un Consiglio di amministrazione tra i 3 e i 5 membri che nomini al suo interno il presidente e garantisca l'indirizzo politico, un direttore generale che si occupi in esclusiva della gestione, un Civ (il Consiglio di indirizzo e vigilanza, ad oggi 24 poltrone per sindacalisti, confindustriali e lavoratori autonomi) e un organismo di controllo in cui le nomine avvengano "sulla base delle competenze e non delle appartenenze". Come farlo? Fornero e Monti si sono convinti che serve un decreto, altrimenti non si finirà mai di discutere: a scriverlo non serve molto, il problema è capire quanta capacità di manovra (e di reazione) resta al monocrate (e ubiquo) Mastrapasqua.

     

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